Rappresentano il lento e complesso processo di metamorfosi, fatto di ansie, di dubbi, di introspezione psicologica e di sperimentazione linguistica, che lo porterà a divenire quel Rainer Maria Rilke che, con i suoi toni orfici e i suoi echi psicoanalitici, si è affermato nella poesia europea. Lo sradicamento e la mancanza di centro dell’anima moderna non sono visti qui solo come un processo di perdita e di spiazzamento, ma 8 R.M. Rilke, Ewald Tragy, a cura di G. Zampa, Milano 1974, p. 15. ( N.d.C. ) 11

assumono la valenza di una liberazione, dell’autoaffermazione dell’individuo che passa dall’adolescenza a una consapevole maturità. Freud parlerebbe dell’uccisione del padre. Nel caso di Rilke bisogna parlare del distacco, complesso e problematico, dalla madre biologica e da maticka Praha, la madre culturale.

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Nota bio-bibliografica

La vita e le opere

René Rilke nacque a Praga il 4 dicembre 1875 da un ex ufficiale, divenuto poi impiegato di una ferrovia locale e dalla figlia di un banchiere, donna ambiziosa e ossessionata dall’idea di frequentare il bel mondo e la nobiltà. Nel 1884 i genitori si separarono. Frequentò il collegio militare di St. Pölten (1886-1890). Nel 1890 fu iscritto alla scuola militare superiore di Mährisch-Weisskirchen, da cui fu espulso, un anno dopo, per ragioni non chiare. Continuò gli studi alla scuola commerciale di Linz, grazie ai finanziamenti dello zio Joroslav, famoso avvocato, che aveva intenzione di associarlo nella sua attività. Nel 1892 abbandonò la scuola e tornò a Praga, dove continuò a studiare privatamente, grazie ai finanziamenti dello zio Joroslav. Frequentò gli ambienti culturali praghesi e cominciò a pubblicare le prime opere su riviste letterarie. Nel 1895 prese la maturità e si iscrisse all’università di Praga: studiò arte, letteratura e filosofia. Nel 1896 si trasferì a Monaco per frequentare l’università. A questo periodo risale la pubblicazione delle prime raccolte di versi Larenopfer (Offerta ai lari) e Leben und Lieder (Vita e canti). Il 12 maggio 1897 conobbe Lou Andreas Salomé (1861-1937), con cui ebbe un’intensa relazione.

La donna lo introdusse negli ambienti letterari tedeschi ed europei e cambiò il suo nome in Rainer. Pubblicò le raccolte di versi Traumgekrönt (Coronato di sogno, 1897) e Advent (Avvento, 1897), un volume di racconti Am Leben hin (Lungo la vita, 1898), Zwei Prager Geschichten (Due storie praghesi, 1899) e il volume di poesie Mir zur Feier (Per la mia gioia, 1899).

L’incontro con Lou Andreas Salomé cambiò radicalmente la sua vita. Tra il 1899 e il 1900 intraprese due viaggi in Russia in compagnia della Salomé, che era di origine russa. Qui conobbe Leonid Pasternak e il vecchio Tolstoj. La Salomé lo introdusse anche negli ambienti letterari di Berlino, dove conobbe Stefan George e Gerhardt Hauptmann. Spirito irrequieto, non ebbe un posto stabile in cui vivere, tanto che è difficile ricostruire con esattezza la sua biografia nei dettagli. Al 1898 risale il Diario fiorentino, scritto per la Salomé, in cui parla delle opere d’arte che lo hanno colpito in Italia e in cui risulta evidente l’influenza di Nietzsche. Su invito del pittore Henri Vogeler, conosciuto a Firenze, si trasferì, verso la fine del 1900, a Worpswede, presso Brema, in una colonia di artisti.