Simon Moonan
disse che non si poteva perché il prefetto stava guardando. L’allievo si voltò
verso Simon Moonan e disse:
“Lo sappiamo tutti perché parli. Sei il
ciuccio di MacGlade”.
Ciuccio, che parola strana. Quel tizio
chiamava così Simon Moonan perché Simon Moonan era solito annodare dietro la
schiena del prefetto le false maniche e il prefetto faceva credere di andare in
bestia. Ma il suono della parola era orribile. Una volta lui si era lavato le mani
nella toletta dell’Hotel Wicklow e suo padre aveva tolto il tappo tirando la
catenella e l’acqua sporca si era scaricata attraverso il buco del lavabo. E
dopo che era uscita tutta adagio, il buco del lavabo aveva emesso un suono simile
a quello: ciuccio. Ma più forte.
Nel ricordare questo e il biancore della
toletta si sentì gelido e subito dopo avvampò. C’erano due rubinetti, che
giravi e l’acqua usciva: fredda e calda. Si sentì freddo e poi tiepido: e
rivide le parole scritte sui rubinetti. Fu una cosa molto bizzarra.
E anche l’aria del corridoio lo raggelò. Era
strana e umidiccia. Ma di lì a poco il gas sarebbe stato acceso e ardendo
faceva un suono lieve come di una canzone sommessa. Sempre lo stesso suono; e quando
gli altri smettevano di chiacchierare nell’aula di ricreazione lo sentivi.
Era l’ora d’aritmetica. Padre Arnall
scrisse una somma difficile sulla lavagna, poi disse:
“Allora, vediamo, chi vincerà? Forza, York!
Forza, Lancaster!”.
Stefano fece del suo meglio, ma la somma
era molto difficile e si sentì confuso. Il piccolo distintivo di seta con la rosellina
bianca che aveva sul davanti della giacca incominciò a tremolare. Non era bravo
nel fare somme, ma ce la mise tutta in modo che York non perdesse. Il viso di
Padre Arnall sembrava molto aggrondato, ma il padre non era arrabbiato: rideva.
Poi Jack Lawton fece schioccare le dita e padre Arnall guardò il suo quaderno e
disse:
“Bene. Bravo Lancaster! Vince la rosa
rossa. Forza, ora, York! Fatevi onore!”.
Jack Lawton si voltò a guardare dalla sua
parte. Il piccolo distintivo di seta con la rosellina rossa sembrava assai vistoso
perché aveva la punta color blu-mare. Pensando a tutte le loro scommesse su chi
sarebbe stato il primo in Elementi, se Jack Lawton o lui, Stefano sentì che
anche il suo viso era di fiamma. In certe settimane il biglietto di primo della
classe lo meritava Jack Lawton, in altre settimane lo meritava lui. Il
distintivo di seta bianca tremolò sempre più mentre lavorava alla somma
seguente e udiva la voce di Padre Arnall. Poi tutto il suo zelo si dileguò e sentì
che il viso gli si era fatto freddo. Pensò che doveva avere il viso molto
pallido, visto che lo sentiva così freddo. Non riusciva a fare la somma, ma non
importava. Rose bianche e rose rosse: erano colori bellissimi cui pensare. E
anche i biglietti del primo della classe, del secondo e del terzo avevano colori
bellissimi: rosa e crema e lavanda. Il color lavanda, il color crema e le rose
rosa erano cose meravigliose cui pensare.
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