Salire sulle carrozze nelle prime ore d’un mattino d’inverno davanti alla porta del castello. Le carrozze si muovevano sulla ghiaia. Evviva il rettore! Urrà! Urrà! Urrà!

Le carrozze passavano davanti alla cappella e tutti si toglievano il berretto. Percorrevano allegramente le strade di campagna. I cocchieri indicavano con la frusta Bodenstown. Gli allievi lanciavano evviva. Passavano davanti alla fattoria dell’Allegro Contadino. Evviva su evviva, uno dopo altro. Attraversavano Clane, salutando allegri e salutati. Le contadine si avanzavano sulla soglia, gli uomini oziavano qua e là. Che buon odore nell’aria invernale: l’odore di Clane: di pioggia e d’aria invernale e di torba fumigante e di fustagno.

Il treno era gremito di allievi: un lungo lungo treno color cioccolata con pannelli color crema. I controllori andavano avanti e indietro aprendo, sbattendo, chiudendo, riaprendo sportelli. Uomini in tenute azzurro scuro e argento; avevano fischietti argentei e le loro chiavi facevano una musica rapida: clic, clic: clic, clic.

E il treno correva sulle piatte distese e accanto alle Colline di Allen. I pali del telegrafo passavano, passavano. Il treno continuava a correre e a correre. Sapeva, il treno. C’erano lampioncini nell’ingresso della casa del babbo e festoni di verdi rami. C’erano agrifoglio ed edera intorno alla specchiera, e agrifoglio ed edera, verdi e rossi, intrecciati intorno ai candelieri. C’erano rosso agrifoglio e verde edera intorno agli antichi ritratti alle pareti. Agrifoglio e edera per lui e per Natale.

Bello...

Tutti quanti. Ben tornato a casa, Stefano! Voci di benvenuto. La mamma lo baciava. Era giusto che lo baciasse? Il babbo era maresciallo, adesso: più importante che magistrato. Ben tornato a casa, Stefano!

Suoni...

Ci fu un suono di anelli di tenda che scorrevano sulle bacchette, d’acqua versata nei catini. Un suono di ragazzi che si alzavano, si vestivano e si lavavano nel dormitorio: uno schiocco di mani che battevano mentre il prefetto andava avanti e indietro incitando i ragazzi ad affrettarsi. Una scialba luminosità solare rivelò le tendine gialle scostate, i letti sfatti. Il suo letto era caldissimo e anche il suo viso e il suo corpo erano caldissimi.

Si alzò e sedette sulla sponda del letto. Si sentiva fiacco.