Nel mio regno non deve prosciugarsi la fonte di ogni gioia e voglio che voi, ai miei occhi, continuiate ad essere uomo.
MARCHESE (precipitosamente)
E i miei concittadini, Sire? Oh, non ero io in gioco, non volevo parlare a titolo personale. I vostri sudditi, Sire?
RE
Dal momento che sapete così bene in che considerazione sarò preso dai posteri, voglio che imparino dal vostro esempio come ho trattato gli uomini, quando ne ho scoperto uno.
MARCHESE
Oh, il più equo dei sovrani non si tramuti d’improvviso nel più iniquo! Nelle vostre Fiandre ci sono migliaia di uomini superiori a me. Ma voi - se mi concedete, mio sovrano, di parlare liberamente - solo oggi vedete la libertà sotto un aspetto meno opprimente.
RE (con minor severità)
Non parliamo più di questo argomento, mio giovane amico. I vostri pensieri cambierebbero radicalmente se conosceste gli uomini come li conosco io. Non vorrei che questa fosse l’ultima opportunità di vedervi: ditemi cosa posso fare per legarvi a me.
MARCHESE
Lasciatemi nello stato in cui mi trovo! Cosa diventerei ai vostri occhi se riusciste a comprare anche me?
RE
Non tollero un simile orgoglio! Da oggi siete al mio servizio: nessuna obiezione. Questa è la mia volontà! (Dopo una pausa) Ma come? Di cosa andavo in cerca? Non desideravo proprio la verità? Ho trovato qualcosa di più: voi mi avete minuziosamente studiato sul trono, marchese, perché non dovreste farlo nella mia casa? (Poiché il marchese sembra riflettere) Vi comprendo. Anche se fossi il padre più infelice del mondo, non potrei essere uno sposo felice?
MARCHESE
Se un figlio che autorizza ogni speranza, se il possesso di un’amabile creatura concedono a un mortale il diritto di proclamarsi felice, voi Sire avete un duplice motivo per dichiararvi felice.
RE (irritato)
No, non sono felice! E non ho mai avvertito come ora così a fondo l’abisso della mia infelicità… (Osserva tristemente il marchese)
MARCHESE
Il principe è d’animo nobile e generoso. Non ho mai constatato il contrario.
RE
Io invece sì. Ciò che mi ha sottratto, nessuna corona me lo potrà mai ridare, una regina adorna di tante virtù!
MARCHESE
Sire, chi oserebbe mai?
RE
Il mondo! La calunnia! Io stesso! Qui ci sono prove che li condannano senza appello, e ne esistono altre che mi fanno temere cose ancora più orribili… tuttavia, marchese… mi è particolarmente difficile basare la mia fiducia su una sola opinione. Chi l’accusa? Se è stata in grado di abbassarsi fino a questo punto, tanto più facilmente si potrà credere a un’Eboli che si permette di calunniarla! Il prete non detesta sia lei che mio figlio? Non sono informato della vendetta che Alba medita di prendersi? La mia sposa vale infinitamente più di tutti loro.
MARCHESE
Sire, c’è qualcosa d’altro nell’animo di una donna che trionfa di ogni calunnia e di ogni apparenza: la virtù femminile.
RE
Sì, anch’io sono di questa opinione. Costa molto cadere così in basso come si dice sia caduta la regina: i sacri vincoli dell’onore non si strappano così facilmente come si vorrebbe dare ad intendere. Voi, marchese, conoscete gli uomini. Non ho mai avuto al mio fianco un uomo del vostro stampo: voi siete una natura buona e nobile, pur conoscendo gli uomini, per questo vi ho scelto…
MARCHESE (meravigliato e atterrito)
Me, Sire?
RE
Siete stato alla presenza del vostro sovrano e non avete chiesto nulla per voi, nulla… È una novità per me. Voi vi dimostrerete imparziale: la passione non s’interporrà tra voi e il vostro giudizio. State accanto a mio figlio, decifrate il cuore della regina! Vi manderò l’autorizzazione necessaria per parlarle nell’intimità più assoluta. Adesso andate! (Suona il campanello)
MARCHESE
Posso lasciarvi con una sola speranza esaudita? In questo caso, sarebbe il giorno più bello della mia vita.
RE (porgendogli la mano da baciare)
Nella mia vita questo non è un giorno perduto. (Il marchese si alza ed esce, entra il conte di Lerma) Da questo momento il cavaliere può entrare senza preavviso.
ATTO QUARTO
Scena prima
Sala della regina. La regina, la duchessa d’Olivarez, la principessa d’Eboli, la contessa di Fuentes e altre dame di corte.
REGINA (alzandosi, alla prima dama di corte)
La chiave non è stata trovata? Allora si dovrà scassinare la serratura, subito… (Vedendo la principessa d’Eboli che si avvicina a baciarle la mano) Benvenuta, cara principessa. Sono lieta di vedervi in buona salute. Ma siete ancora tanto pallida…
FUENTES (insinuante)
Colpa della febbre maligna che scuote terribilmente il sistema nervoso. Ho ragione, principessa?
REGINA
Avrei voluto venire a farvi visita, ma non mi è stato permesso.
OLIVAREZ
La principessa d’Eboli non ha certo sofferto per mancanza di compagnia.
REGINA
Lo spero. Ma cos’avete? State tremando.
EBOLI
Nulla, davvero nulla, Maestà. Chiedo il permesso di ritirarmi.
REGINA
Voi ci state nascondendo di stare peggio di quanto vorreste farci credere. Non riuscite a reggervi in piedi. Contessa, aiutatela a sedere su questo sgabello.
EBOLI
Sarà meglio che esca all’aria aperta.
REGINA
Seguitela, contessa… Che cambiamento!
(Entra un paggio e comincia a parlare alla duchessa, che si rivolge immediatamente alla regina)
OLIVAREZ
Vostra Maestà… il marchese di Posa. Viene da parte di Sua Maestà il re.
REGINA
Lo attendo.
(Il paggio esce e introduce il marchese)
Scena seconda
Le dame, la regina, il marchese di Posa. Il marchese s’inginocchia davanti alla regina, che gli fa cenno di alzarsi.
REGINA
Cosa ordina il mio Signore? Che qui in pubblico io…
MARCHESE
Il mio messaggio è destinato personalmente a Vostra Maestà.
(A un cenno della regina le dame si allontanano)
Scena terza
La regina, il marchese di Posa.
REGINA (stupita)
Come? Devo aver ancora fiducia nei miei occhi, marchese? Siete stato inviato qui, da me, da parte del re?
MARCHESE
Perché Vostra Maestà si stupisce tanto? Io non lo sono affatto.
REGINA
Allora vuol dire che il mondo ha deviato dalla sua orbita. Voi e lui, vi devo confessare che…
MARCHESE
…sembra fuori del comune? Può essere, ma la nostra epoca abbonda di ben altri miracoli.
REGINA
Ma nessuno è più grande di questo.
MARCHESE
Ammettiamo che abbia deciso di farmi convertire, che sia stanco di interpretare alla corte di Filippo la parte dell’eccentrico… L’eccentrico! Che significa? Chi vuole veramente fare il bene dell’umanità deve essere capace di adattarsi all’umanità, e a cosa serve nascondersi sotto l’orgogliosa veste del settario? Mettiamo il caso - chi è così poco ambizioso da rinunciare a fare adepti per la propria fede? - mettiamo il caso, ripeto, che io stia facendo il massimo per collocare la mia fede sul trono?
REGINA
No! No, marchese. Nemmeno per scherzo potrei attribuirvi dei capricci tanto immotivati. Voi non siete quel tipo di sognatore che comincia un progetto senza portarlo a termine.
MARCHESE
Credo che questo sia tutto da verificare.
REGINA
Ciò che al massimo potrei attribuirvi, marchese, e che mi parrebbe insolito da parte vostra, sarebbe… sarebbe…
MARCHESE
Fare il doppio gioco.
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