(Sulle mosse di uscire)

 

CARLOS (lo segue commosso e gli stringe la mano)

Nobile, caro amico: il mio guadagno è triplo. Ho trovato un amico in più senza che mi venga a mancare quello che avevo. (Lerma esce)

 

Scena quinta

 

 

Il marchese di Posa che arriva dalla galleria, Don Carlos.

 

MARCHESE

Carlos! Carlos!

 

CARLOS

Chi mi chiama? Ah, sei tu! Vieni al momento giusto. Ti precedo al convento. Raggiungimi al più presto. (Si appresta a uscire)

 

MARCHESE

Rimani, solo due minuti…

 

CARLOS

Se ci scoprissero…

 

MARCHESE

Non ci scopriranno. Devo dirti una parola sola. La regina…

 

CARLOS

Sei stato da mio padre?

 

MARCHESE

Sì, mi ha fatto convocare.

 

CARLOS (fremente)

E allora?

 

MARCHESE

Tutto procede per il meglio. Ti darà udienza.

 

CARLOS

E il re? Cosa vuole il re?

 

MARCHESE

Il re? Nulla. Era curioso di sapere chi fossi. Colpa dell’intercessione non richiesta di tanti amici devoti. Mi ha offerto di stare al suo servizio…

 

CARLOS

… e tu hai rifiutato?

 

MARCHESE

Evidentemente.

 

CARLOS

Come vi siete lasciati?

 

MARCHESE

In buoni termini.

 

CARLOS

Di me non è stata fatta parola?

 

MARCHESE

Di te? Oh, certo, in generale. (Tira fuori un libriccino d’appunti e lo consegna al principe) Ecco qua, intanto, due parole da parte della regina, domani saprò dove e come…

 

CARLOS (legge distrattamente, s’infila il libriccino in tasca e si avvia all’uscita)

Mi troverai dal priore.

 

MARCHESE

Aspetta. Che fretta c’è? Non viene nessuno.

 

CARLOS (con un sorriso di circostanza)

Ci siamo proprio scambiate le parti? Oggi ti vedo eccezionalmente sicuro.

 

MARCHESE

Oggi? Perché oggi?

 

CARLOS

Cosa mi scrive la regina?

 

MARCHESE

Non l’hai visto coi tuoi occhi?

 

CARLOS

Io? Ah, sì…

 

MARCHESE

Cos’hai? Cosa ti sta succedendo?

 

CARLOS (rilegge il biglietto. Poi, con foga impetuosa)

Angelo del cielo! Sì, io sarò, voglio essere degno di te! L’amore illumina i grandi spiriti e li fa ancora più grandi! Accada quel che accada, se sei tu a ordinarmelo, io obbedirò! Mi scrive che devo prepararmi a prendere un’audace risoluzione. Cosa vorrà mai dire? Ne sai qualcosa?

 

MARCHESE

Se lo sapessi, Carlos, tu saresti disposto ad ascoltarlo?

 

CARLOS

Ti ho offeso? Non ero padrone di me stesso. Perdonami, Rodrigo.

 

MARCHESE

Non eri in te? E come mai?

 

CARLOS

Non lo so nemmeno io. Questo libriccino è mio allora?

 

MARCHESE

Non esattamente. Sono venuto a chiederti di consegnarmi il tuo.

 

CARLOS

Il mio? E perché?

 

MARCHESE

E tante altre cose, certi piccoli oggetti personali che non dovrebbero cadere in mano ad estranei, come lettere o appunti autografi, in poche parole il tuo portafogli.

 

CARLOS

Per quale motivo?

 

MARCHESE

Per ogni eventualità. Chi può garantirsi dalle sorprese? Nessuno lo cercherà da me. Dammelo.

 

CARLOS (assai agitato)

È davvero strano! Come mai questa novità…

 

MARCHESE

Sta’ tranquillo. Non volevo fare la minima allusione, te lo assicuro. È solo una precauzione in caso di pericolo. Non ho mai voluto fare nulla, nulla per spaventarti.

 

CARLOS (consegnandogli il portafogli)

Abbine cura!

 

MARCHESE

Non temere.

 

CARLOS (guardandolo fisso)

Rodrigo! Ti ho dato molto.

 

MARCHESE

Mai quanto io ho avuto da te. Là ti riferirò il resto. Ed ora addio, addio! (Fa per andarsene)

 

CARLOS (lotta intimamente tra sé, e infine lo richiama)

Ridammi quelle lettere. Ce n’è una di lei, che mi scrisse ad Alcalà quando stavo tanto male. È sempre stata sul mio cuore. È assai doloroso per me separarmi da quella lettera. Lasciami quella lettera, soltanto quella, e portati via il resto.