Per salvarmi, egli scrisse la lettera ad Orange… Dio mio, fu la prima menzogna della sua vita! Per salvarmi, si gettò tra le braccia della morte, e ne fu sopraffatto. Voi gli avete accordato il vostro favore, ed egli morì per me. Voi gli imponeste di accettare la vostra amicizia e il vostro cuore, ma il vostro scettro era solo un giocattolo tra le sue mani, egli lo respinse e morì per me! (Il re rimane rigido e immobile, con l’occhio rivolto a terra. I Grandi lo osservano costernati, con vivo stupore) Ma com’è possibile? Avete davvero creduto a una menzogna tanto sciocca? In che stima vi collocava, se pensò che fosse facile farvi cadere in un tranello così elementare! Voi volevate conquistarvi la sua amicizia, e siete stato sconfitto alla prova più futile e più semplice! No, no, tutto questo non era per voi! Un uomo simile non ve lo meritavate! Ed egli ne era consapevole, quando rifiutò voi e le vostre corone. Questo soave accordo di lira si spezzò nella vostra mano di ferro: la sola cosa che potevate fare era ucciderlo.
ALBA (che ha continuato ad osservare il re e ha registrato inquieto ad una ad una le reazioni che gli si riflettono in viso, accostandosi imbarazzato)
Non piombate, Sire, in questo silenzio di morte. Guardatevi intorno, parlateci!
CARLOS
Voi non gli eravate indifferente, da parecchio tempo vi seguiva con attenzione. E forse vi avrebbe reso felice. Il suo cuore era ricco abbastanza. Poteva regalarvi le briciole superflue del suo banchetto: le minime scintille della sua intelligenza sarebbero bastate da sole a tramutarvi in un dio! Ma voi avete derubato voi stesso. Cosa potrete offrire per sostituire un’anima come la sua? (Silenzio profondo. Molti tra i Grandi guardano da un’altra parte o si nascondono il viso nel mantello) O voi che vi trovate qui, che il terrore e l’ammirazione ha costretto al silenzio, non condannate severamente il giovane che apostrofa in termini così recisi il padre e il sovrano. State bene attenti! Egli, per me, è morto! Avete lacrime? Vi scorre ancora sangue nelle vene? O è del piombo liquido? Guardate qui, e non condannatemi! (Rivolgendosi al re con calma e maggior senso della misura) Forse attendete di conoscere il finale di questa orribile storia? Ecco la mia spada: siete ancora il mio re. O pensate che abbia paura della vostra vendetta? Uccidete anche me, come avete ucciso il più nobile degli uomini. La mia vita è finita, lo so. Ma che significato avrebbe per me ormai vivere? Io qui rifiuto tutto ciò che ancora potrebbe offrirmi il mondo. Cercatevi tra gli stranieri un altro figlio. Il mio regno è qui… (Si getta a terra sopra il cadavere e si estrania totalmente da ciò che accade. Contemporaneamente, da lontano, si sente un confuso brusio di folla e il chiasso disordinato di molte voci diverse. Attorno al re, invece, c’è un profondo silenzio. Il sovrano guarda uno per uno tutti i presenti che sfuggono volutamente il suo sguardo)
RE
E allora? Nessuno vuol dare una risposta? Tutti gli occhi guardano ostinati per terra, e i volti sono celati nel mantello! La mia condanna è pronunciata: ne decifro il messaggio su quei visi silenziosi. I miei sudditi mi hanno condannato. (Regna lo stesso silenzio, il tumulto s’avvicina e aumenta considerevolmente. Poi tra i Grandi corre un sussurro e vengono scambiati dei cenni di perplessità e, infine, il conte di Lerma dà di gomito quasi inavvertitamente al duca d’Alba)
LERMA
Ma questa è una rivolta!
ALBA (sottovoce)
Ho paura di sì.
LERMA
Stanno salendo, eccoli, arrivano.
Scena quinta
Un ufficiale delle guardie del corpo, i precedenti.
UFFICIALE (accorrendo)
Ribellione! Dov’è il re? (Si fa largo tra la folla e giunge davanti al re) Tutta Madrid è in armi! I soldati inferociti e la plebe hanno cinto d’assedio il palazzo a migliaia. Si dice che il principe Carlos sia stato tratto in arresto e la sua vita sia in pericolo. Il popolo vuol vederlo vivo, o minaccia di mettere a ferro e a fuoco tutta Madrid.
TUTTI I GRANDI (estremamente scossi)
Salvate, salvate il re!
ALBA (al re che rimane quieto, senza muoversi)
Fuggite, Sire. Siete in pericolo. Non sappiamo chi ha fornito armi al popolo.
RE (si riscuote dal suo assenteismo, si risolleva e avanza maestoso tra loro)
È ancora in piedi il mio trono? Sono ancora il sovrano di questo paese? No, non lo sono più. Questi vili piangono, ed è un fanciullo a commuoverli. Si aspetta solo un ordine per schierarsi contro di me. Sono circondato dai ribelli.
ALBA
Sire, che orribili fantasie!
RE
Là! Inginocchiatevi là, gettatevi ai piedi del giovane re che sta sorgendo… io non sono più nulla, un vecchio impotente…
ALBA
A tanto si doveva arrivare! Spagnoli!
(Tutti si radunano intorno al re, e si gettano ai suoi piedi sguainando la spada.
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