Dormono ancora i fior dolce fiammanti Ne’ bocci verdi; ma il soave e puro April verrà. D’agosto ombre aspettanti, Per voi lo giuro.

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Letteratura italiana Einaudi Giosue Carducci - Giambi ed epodi V.

il cesarismo

[leggendo la introduzione alla vita di cesare scritta da napoleone iii].

I.

Giove ha Cesare in cura. Ei dal delitto Svolge il diritto, e dal misfatto il fato.

Se un erario al bisogno è scassinato O un cittadino per error trafitto, Tutto si sanerà con un editto.

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A sua gloria e per forza ei ci ha salvato.

Chi ebbe tenga, e quel ch’è stato è stato.

Nuovo ordine di cose in cielo è scritto. –

Cosí diceva, senator da ieri, Il ladro fuggitivo servo Mena; 10

E la plebe a Labien sassi gittava.

Ma la legione undecima cantava:

– Trionfo! quattro nivëi destrieri, Divin trionfo, al divin Giulio infrena! –

II.

Quattro al dio Giulio, o dio Trionfo, infrena, Come al buon Furio già, nivei cavalli: Leghi al carro d’avorio aurea catena L’Egitto e il Ponto e gli Africani e i Galli.

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Letteratura italiana Einaudi Giosue Carducci - Giambi ed epodi Gracco, la plebe tua straniere valli 5

Ari a un suo cenno; e tu curva la schiena, Sangue Cornelio, e a’ senator da’ gialli Crin la via mostra che a la curia mena.

Dittatore universo, anche la vaga Lingua d’Ennio ei fermò; l’anno ha costretto 10

Errante già per la siderea plaga.

Ma fra tant’inni il mondo ode su ’l petto Santo di Cato stridere la piaga E scricchiolar di Nicomede il letto.

Settembre 1868.

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Letteratura italiana Einaudi Giosue Carducci - Giambi ed epodi VI.

per giuseppe monti

e gaetano tognetti

martiri del diritto italiano I.

Torpido fra la nebbia ed increscioso Esce su Roma il giorno:

Fiochi i suon de la vita, un pauroso Silenzio è d’ogn’intorno.

Novembre sta del Vatican su gli orti 5

Come di piombo un velo:

Senza canti gli augei da’ tronchi morti Fuggon pe ’l morto cielo.

Fioccano d’un cader lento le fronde Gialle, cineree, bianche;

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E sotto il fioccar tristo che le asconde Paion di vita stanche

Fin quelle, che d’etadi e genti sparte Mirâr tanta ruina

In calma gioventú, forme de l’arte 15

Argolica e latina.

Il gran prete quel dí svegliossi allegro, Guardò pe’ vaticani

Vetri dorati il cielo umido e negro, E si fregò le mani.

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Natura par che di deforme orrore Tremi innanzi a la morte:

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Letteratura italiana Einaudi Giosue Carducci - Giambi ed epodi Ei sente de le piume anco il tepore E dice – Ecco, io son forte.

Antecessor mio santo, anni parecchi 25

Corser da la tua gesta:

A te, Piero, bastarono gli orecchi; Io taglierò la testa.

A questa volta son con noi le squadre, Né Gesú ci scompiglia:

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Egli è in collegio al Sacro Cuore, e il padre Curci lo tiene in briglia.

Un forte vecchio io son; l’ardor de i belli Anni in cuor mi ritrovo:

La scure che aprí ’l cielo al Locatelli 35

Arrotatela a novo.

Sottil, lucida, acuta, in alto splenda Ella come un’idea:

Bello il patibol sia: l’oro si spenda Che mandò il Menabrea.

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I francesi, posato il Maometto Del Voltèr da l’un canto,

Diano una man, per compiere il gibetto, Al tribunal mio santo.