Ma è un buon inizio. Ascolta!»

Si avvicinò alla balaustra per sputare una boccata di betel rosso, poi si mise a percorrere la veranda a passi brevi, tenendo le mani dietro la schiena. Le sue grosse cosce lo facevano ondulare un poco. Mentre andava su e giù, prese a parlare nel gergo degli uffici governativi: un miscuglio di birmano e di modi idiomatici inglesi.

«Cominciamo dal principio. Stiamo per attaccare decisamente il dottor Veraswami, il medico civile e direttore delle carceri. Lo calunnieremo, distruggeremo la sua reputazione e lo rovineremo per sempre. Sarà un’operazione delicata.»

«Sì, signore.»

«Non ci saranno rischi, ma bisogna procedere con calma. Non stiamo combattendo contro un miserabile impiegato o un poliziotto. Abbiamo a che fare con un alto funzionario e, con un alto funzionario, anche se indiano, i metodi non possono essere gli stessi che con un impiegato. Come si rovina un impiegato? Facilissimo. Un’accusa, due dozzine di testimoni, licenziamento e gattabuia. Ma non è il nostro caso. Qui occorrono le maniere dolci. Niente scandali e, prima di tutto, nessuna inchiesta ufficiale. Non si devono fare accuse che possano essere controbattute. Ma entro tre mesi, devo mettere in testa a ogni europeo di Kyauktada che il dottore è un delinquente. Di cosa posso accusarlo? Non di farsi corrompere: un medico non riceve somme di denaro. Che cosa allora?»

«Potremmo forse suscitare una rivolta nelle prigioni» disse Ba Sein. «Il dottore, nella sua veste di direttore, ne sarebbe ritenuto responsabile.»

«No, troppo pericoloso. Non voglio che i guardiani sparino a destra e a sinistra. Verrebbe anche a costare. Dobbiamo invece tirare in ballo l’infedeltà, il nazionalismo, la propaganda sediziosa. Dobbiamo convincere gli europei che il dottore ha idee antibritanniche. È molto peggio che la corruzione; loro non trovano nulla da ridire su un funzionario indigeno che accetti regali. Ma fate che sospettino della sua fedeltà per un solo istante, e sarà rovinato.»

«Sarebbe difficile provarlo» obiettò Ba Sein «il dottore è molto fedele agli europei. Perde la calma quando si dice qualcosa contro di loro. E lo sanno, non credi?»

«Sciocchezze, sciocchezze,» disse U Po Kyin fiducioso «nessun europeo si preoccupa delle prove. Con uomini di pelle scura, il solo sospetto è una prova. Qualche lettera anonima basterà a fare il miracolo. È unicamente questione d’insistere.