Si era messo gli occhiali. Aveva fatto un passo indietro. Aveva sollevato una mano. Aveva stretto appena i chiari occhi azzurri quando Lily, ridestandosi, vide che cosa intendeva, e trasalì come un cane che vede una mano alzata, pronta a colpire. Avrebbe voluto strappare via il quadro dal cavalletto, ma si disse: È  necessario. Si fece forza per affrontare la terribile prova di veder qualcuno che guardava il suo quadro. Necessario, si disse, è necessario. E se il quadro doveva essere visto, Bankes era meno pericoloso di altri. Ma che altri occhi dovessero vedere quel che restava dei suoi trentatré anni, il deposito della vita di ogni giorno, unito a un elemento più segreto di quel che lei avesse mai detto o mostrato nel corso di tutti quegli anni, era una autentica agonia. Nello stesso tempo era terribilmente eccitante. 

Nulla avrebbe potuto essere più calmo e distaccato. Prendendo un temperino, Bankes batté sulla tela con il manico di osso. Che cosa intendeva esprimere con quella forma triangolare violetta, «proprio là?» chiese. 

Era la signora Ramsay che leggeva a James, disse. Conosceva la sua obiezione — che a nessuno poteva sembrare una forma umana. Ma non aveva voluto cercare la  somiglianza, spiegò. Per quale ragione allora li aveva inseriti? chiese. Perché infatti? — se non perché se là, in quell’angolo, tutto era luminoso, qui, in questo, sentiva un’esigenza di oscurità. Per quanto semplice, ovvio, banale, Bankes era interessato. Madre e figlio dunque — oggetto  di universale venerazione, e in questo caso la madre era famosa per la bellezza — potevano venir ridotti, rifletteva, a ombre violette senza alcuna irriverenza. 

Ma il quadro non li ritraeva, disse lei. O non in quel senso. Vi erano poi altri modi nei quali era possibile venerarli. Con un’ombra qui e una luce là, per esempio. Il suo omaggio prendeva quell’aspetto, se, come in qualche modo immaginava, un quadro doveva essere un omaggio. Una madre e un figlio potevano venir ridotti a un’ombra senza irriverenza. Una luce qui richiedeva un’ombra là. Lui rifletteva. Era interessato. Lo accettava scientificamente in perfetta buona fede. La verità, spiegò, era che tutti i suoi pregiudizi erano sull’altra sponda. Il quadro più grande del suo salotto, che alcuni pittori avevano lodato, e valutato a un prezzo molto più alto di quel che aveva pagato, ritraeva i ciliegi in fiore sulle rive del Kennet, disse. Aveva trascorso la luna di miele sulle rive del Kennet,     disse. Lily doveva andare a vedere quel quadro, disse. Ma ora — si volse, sollevando gli occhiali per un esame scientifico del quadro. Se il problema era un problema di rapporti tra masse, tra luci e ombre, che, per essere onesto, non aveva mai prima preso in esame, avrebbe voluto che gli venisse spiegato — che cosa voleva fare lei di quello? E indicò la scena davanti a loro.