Lei guardò. Non poteva mostrargli che cosa intendeva fare, lei stessa non riusciva a capirlo, senza un pennello in mano. Riprese il suo vecchio atteggiamento di quando dipingeva, con gli occhi vacui e i modi distratti, sottomettendo tutte le sue impressioni in quanto donna a qualcosa di molto più generale; ritornando sotto il potere di quella visione che una volta aveva veduto chiaramente e che ora doveva cercare a tentoni tra siepi e case e madri e bambini — il suo quadro. Era un problema, ricordava, come mettere la forma sul lato destro in rapporto con quella sul sinistro. Poteva farlo unendole con la linea del ramo, così; o riempire il vuoto in primo piano con un oggetto (forse James) così. Ma si correva il pericolo che così facendo l’unità dell’insieme venisse infranta. Si interruppe; non voleva annoiarlo; tolse con leggerezza il quadro dal cavalletto. 

Ma era stato visto; le era stato tolto. Quell’uomo aveva condiviso con lei qualcosa di profondamente intimo. E, ringraziando per questo Ramsay e la signora Ramsay e l’ora e il luogo, attribuendo al mondo un potere che non aveva sospettato, che fosse possibile percorrere quella lunga galleria non più soli ma dando il braccio a qualcuno — la sensazione più strana del mondo, e la più entusiasmante  chiuse il gancio della scatola dei colori con più forza di quanto fosse necessario, e il gancio sembrò circondare per  sempre con un cerchio la scatola di colori, il prato, Bankes, e quella piccola selvaggia canaglia di Cam, che sfrecciava via. 

 

10

Cam passò sfiorando il cavalletto; non si fermò per Bankes e Lily Briscoe; sebbene Bankes, che avrebbe voluto avere una figlia sua, le tendesse la mano; non si fermò per il padre, che pure sfiorò, né per sua madre, che la  chiamò: «Cam! Vieni un momento!» mentre lei le sfrecciava davanti. Sparì come un uccello, una pallottola o una freccia, spinta da quale desiderio, tirata da chi, lanciata dove, chi poteva saperlo? Dove, dove? la signora Ramsay rifletteva, guardandola. Poteva trattarsi di una visione: di  una conchiglia, di una carriola, o di un regno fatato dal l’altro lato della siepe; o poteva essere la gioia trionfale  della velocità; nessuno lo sapeva. Ma quando la signora  Ramsay chiamò per la seconda volta: «Cam!», il proiettile si fermò a metà traiettoria, e Cam se ne tornò indietro  svogliatamente, cogliendo una foglia mentre passava,  dalla madre. 

La signora Ramsay si chiedeva che cosa sognasse, vedendola a tal punto immersa in un suo pensiero, mentre  se ne stava là, che dovette ripetere due volte il messaggio  chiedi a Mildred se Andrew, la signorina Doyle e il signor Rayley sono tornati. Sembrava che le parole cadessero in un pozzo, dove l’acqua era chiara, sì, ma straordinariamente deformante, così che nell’istante stesso in cui piombavano giù era possibile vedere le parole torcersi per disegnare chissà mai quale intreccio sul fondo della mente della bambina. Che cosa avrebbe riferito Cam alla cuoca? 

La signora Ramsay se lo chiedeva. E in verità soltanto attendendo con pazienza, e dopo aver ascoltato che in cucina c’era una vecchia con le guance rosse che beveva il brodo da una zuppiera, la signora Ramsay riuscì infine a ridestare quell’istinto pappagallesco che aveva assorbito con grande precisione le parole di Mildred e era ora in grado di riferirle, se si sapeva aspettare, in una cantilena incolore. Appoggiandosi ora su un piede ora sull’altro, Cam ripetè le parole: «No, non sono tornati, e ho detto a Ellen di sparecchiare il tavolino del tè». 

Dunque Minta Doyle e Paul Rayley non erano tornati. Questo poteva significare, pensò la signora Ramsay, una cosa soltanto. Lei doveva accettarlo o rifiutarlo. Quella passeggiata insieme dopo colazione, sebbene Andrew fosse con loro — che altro poteva significare? se non che lei aveva deciso, a ragione, pensava la signora Ramsay (che aveva molto, molto affetto per Minta), di accettare quel caro ragazzo, che forse non era brillante, ma d’altro canto, pensava la signora Ramsay, rendendosi conto che James le tirava il vestito perché continuasse a leggere del Pescatore e di sua Moglie, nel profondo del suo cuore preferiva infinitamente gli sciocchi agli uomini intelligenti che scrivevano tesi; Charles Tansley per esempio. In ogni caso, in un senso o in un altro, ormai doveva essere accaduto. 

Ma continuò a leggere: «La mattina seguente la moglie si destò per prima, che era ancora l’alba, e dal letto vide la ridente campagna che le si stendeva davanti. Il marito si stava ancora stirando...». 

Ma come avrebbe potuto Minta, ora, dire che non lo voleva? Non dopo aver passato interi pomeriggi a vagabondare sola con lui per la campagna — poiché Andrew certo se ne andava in cerca dei suoi granchi — ma forse Nancy rimaneva con loro. Cercò di richiamarsi alla memoria l’immagine di loro due davanti alla porta dell’anticamera dopo colazione. Se ne stavano là, guardando  il cielo, interrogandosi sul tempo, e lei aveva detto, in  parte per nascondere la loro timidezza, in parte per incoraggiarli a uscire (poiché la sua simpatia andava a Paul): «Non c’è una sola nuvola per miglia e miglia» e a quelle parole aveva sentito il piccolo Charles Tansley, che li aveva seguiti fuori, dare in una risatina di scherno. Ma lei lo aveva fatto deliberatamente. Riandando ora con l’occhio della mente dall’uno all’altro, non ricordava con certezza se Nancy fosse o non fosse presente. 

Continuò a leggere: «“Ah, moglie” disse il pescatore “perché dovremmo essere re? Non voglio essere re.” “Bene” disse la moglie “se tu non vuoi essere re, lo sarò io; vai dalla lasca, perché io sarò re.”» 

«Entra o esci, Cam» disse, sapendo che Cam era attratta solo dalla parola “lasca” e che tra un minuto avrebbe cominciato a impazientirsi e a litigare con James come sempre. Cam se ne fuggì via. La signora Ramsay continuò  a leggere, sollevata, perché lei e James avevano gli stessi gusti e stavano bene insieme. 

«E quando giunse al mare, il cielo era cupo, e l’acqua si sollevava dal fondo, e aveva un odore di marcio. E lui si avvicinò alla riva e disse 

“Lasca, lasca, giù nel mare, vieni, vienimi a parlare; poiché mia moglie, che nulla sa, vuole fare solo la sua volontà.” 

«“Ebbene, che cosa vuole dunque?” chiese la lasca.» E dove erano ora, pensò la signora Ramsay, leggendo e pensando nello stesso tempo, senza alcuno sforzo; poiché la storia del Pescatore e di sua Moglie era come il basso continuo che accompagna il tema principale, che di quando in quando irrompe in modo inatteso nella melodia. E quando glielo avrebbero detto? Se non fosse accaduto nulla, avrebbe dovuto parlare seriamente a Minta. Perché non poteva andarsene in giro per tutta la campagna, anche se Nancy fosse stata con loro (cercò nuovamente, senza riuscirvi, di vedere mentalmente le loro schiene che scendevano lungo il sentiero, e di contarle).