Non ha voluto portarci con lui. Se ne è stato via quindici giorni. Quando è tornato, non gli era capitato nulla, e noi che lo credevamo morto, e stava bene, e ha detto: "Ecco come mi hanno derubato!". E ha aperto una valigia piena di tutti i tesori della cattedrale di Embrun, che gli avevano donato i ladri.

            «Quella volta, sulla strada del ritorno, non ho potuto fare a meno di sgridarlo un poco, avendo cura però di parlare solo quando la carrozza faceva rumore, perché nessuno potesse sentire.

            «Nei primi tempi mi dicevo: "Non c'è pericolo che lo fermi, è terribile". Ora ho finito per abituarmi. Faccio segno alla signora Magloire perché non lo infastidisca. Che rischi come vuole. Chiamo la signora Magloire, rientro in camera mia, prego per lui e mi addormento. Sono tranquilla perché so bene che se gli capitasse qualche disgrazia, sarebbe anche la mia fine. Me ne andrei dal buon Dio con mio fratello e il mio vescovo. Per la signora Magloire è più difficile che per me abituarsi a quelle che lei chiama: le sue imprudenze, ma ora anche lei ci ha fatto l'abitudine. Preghiamo tutte e due, tutte e due abbiamo paura e ci addormentiamo. Potrebbe entrare il diavolo in cassa e lo si lascerebbe fare. Dopotutto, di che cosa potremmo aver paura in questa casa? C'è sempre qualcuno con noi, che è il più forte. Il diavolo ci può passare, ma il buon Dio ci abita.

            «E questo mi basta. Ormai mio fratello non ha neanche più bisogno di dirmi una parola. Lo capisco prima che parli, e ci abbandoniamo alla Provvidenza.

            «Così bisogna essere con un uomo che ha un grande spirito.

            «Ho interrogato mio fratello circa le informazioni che mi chiedete sulla famiglia de Faux. Sapete bene come egli sappia tutto e come ricordi tutto, perché è sempre stato un buon monarchico. È davvero un'antichissima famiglia normanna di Caen. Cinquecento anni fa c'erano un Raoul de Faux, un Jean de Faux e un Thomas de Faux, tutti gentiluomini e uno signore di Rochefort. L'ultimo era Guy Etienne Alexandre che era maestro di campo e qualche cosa nei cavalleggeri di Bretagna. Sua figlia Marie Louise ha sposato Adrien Charles de Gramont, figlio del duca Luis de Gramont, pari di Francia, colonnello delle guardie francesi e luogotenente generale dell'esercito. Si scrive Faux, Fauq e Faouq.

            «Mia buona signora, raccomandateci alle preghiere del vostro santo parente il signor cardinale. Quanto alla vostra cara Sylvanie, ha fatto benissimo a non perdere quei brevi momenti che passa con voi per scrivermi. Sta bene, lavora secondo i vostri desideri e mi vuol sempre bene. È più che abbastanza. I suoi saluti mi sono giunti tramite vostro e mi hanno fatto felice. La mia salute è discreta, e tuttavia dimagrisco ogni giorno di più. Addio, è finita la carta e sono obbligata a lasciarvi. Tante buone cose.

            Baptistine

 

            «P.S.