Il vostro nipotino è delizioso. Sapete che ha quasi cinque anni? Ieri ha visto passare un cavallo al quale avevano messo le ginocchiere e diceva: "Che cos'ha alle ginocchia quel cavallo?" - Com'è grazioso quel bambino. Il suo fratellino si tira dietro per l'appartamento una vecchia scopa come se fosse una carrozza e dice: "hop"».

 

            Come si vede da questa lettera le due donne sapevano piegarsi al modo di vivere del vescovo con quel genio particolare che hanno le donne di capire l'uomo più di quanto non si comprenda egli stesso. Il vescovo di D.- sotto quell'aria dolce e calma che non si smentiva mai, faceva a volte cose grandi, ardite, magnifiche e pareva che neanche se ne accorgesse. Loro tremavano, ma lo lasciavano fare.

            Solo la signora Magloire, a volte, tentava un'osservazione, ma prima, mai durante né dopo. Non lo disturbavano mai, neppure con una parola, neppure con un segno, quando un'azione era cominciata. In certi momenti, senza che egli avesse bisogno di dirlo, poiché probabilmente neanche se ne accorgevano tanto perfetta era la sua semplicità, sentivano vagamente che egli agiva da vescovo; allora diventavano due ombre nella casa. Lo servivano passivamente e se, per obbedirgli, avessero dovuto sparire, sarebbero sparite. Sapevano con ammirabile delicatezza d'istinto che certe premure possono infastidire. Così, anche se lo credevano in pericolo, capivano, non dico il suo pensiero, ma la sua natura, fino al punto di non vegliare più su di lui. Lo affidavano a Dio.

            D'altronde Baptistine diceva, come abbiamo appena letto, che la fine di suo fratello sarebbe stata la sua. La signora Magloire non lo diceva, ma lo sapeva.

 

X • IL VESCOVO IN PRESENZA DI UNA LUCE SCONOSCIUTA    (torna all'indice)

 

            Qualche tempo dopo la data della lettera riportata nelle pagine precedenti, il vescovo fece una cosa che, stando a ciò che si diceva in città, era ancor più rischiosa della sua passeggiata per le montagne dei banditi.

            C'era, nelle campagne intorno a D., un uomo che viveva in solitudine. Quest'uomo, diciamo subito questa parola grossa, era stato un membro della Convenzione. Si chiamava G.

            Nel piccolo mondo di D. si parlava di G., membro della Convenzione, con un certo orrore. Uno della Convenzione, ma ci pensate? Era al mondo quando ci si dava del tu e ci si chiamava: cittadino. Quest'uomo era più o meno un mostro. Forse non aveva proprio votato la morte del re, ma quasi... Era un quasi-regicida. Era stato terribile. Come mai, al ritorno dei principi legittimi, quell'uomo non era stato condotto dinanzi a un tribunale straordinario? Certo non gli avrebbero tagliato la testa, perché, suvvia, un po' di clemenza ci vuole; ma un bell'esilio a vita non glielo toglieva nessuno. Un esempio ci voleva ecc., ecc. Del resto era un ateo, come tutti quelli della sua specie! Pettegolezzi delle oche sull'avvoltoio.

            Ma era proprio un avvoltoio questo G.? Sì, a giudicare da ciò che c'era di feroce nella sua solitudine. Poiché non aveva votato la morte del re non era stato incluso nelle liste degli esiliati e gli era stato possibile rimanere in Francia.

            Abitava a tre quarti d'ora dalla città, lontano da ogni casolare, lontano dalle strade, in non so quale anfratto sperduto di una valle selvaggia. Laggiù, si diceva, aveva una specie di campo, un buco, una tana. Nessun vicino; neanche viandanti. Da quando abitava in quella valle, il sentiero che conduceva fin laggiù era scomparso sotto l'erba. Di quel luogo si parlava come della casa del boia.

            Eppure il vescovo ci pensava, e qualche volta, guardando l'orizzonte, proprio dove una macchia d'alberi segnava l'inizio del vallone del vecchio membro della Convenzione: Là c'è un'anima che è sola, diceva.

            E, in fondo al suo pensiero, aggiungeva: Gli debbo una visita.

            Ma, confessiamolo, quest'idea, così naturale di prim'acchito, gli appariva, dopo un momento di riflessione, strana e impossibile, quasi ripugnante. Perché, in fondo, provava per quell'uomo quello che provavano tutti e il membro della Convenzione gli ispirava, senza che se ne rendesse ben conto, ciò che è come la frontiera dell'odio e che viene espresso così bene dalla parola: ripugnanza. Ma la rogna della pecora deve forse tener lontano il pastore? No.