Gesù Cristo, che nella sua potenza dopo il dolore manda la gioia, ci mantenga tutti nella sua grazia e ci protegga tutti quanti ci troviamo in questo luogo. Amen.
Qui termina il Racconto del Commissario di Giustizia.
Epilogo
AL RACCONTO DEL COMMISSARIO DI GIUSTIZIA.
Il nostro Oste, rizzandosi d’un tratto sulle staffe, fece: «Ehi, buona gente, sentite…
questo sì ch’era un racconto che faceva al caso!». E soggiunse: «Messer Prete di Parrocchia, per le ossa di Dio, narraci anche tu un racconto come ci hai promesso! Si vede proprio che voialtri che siete istruiti la sapete lunga, cospetto di Dio!».
Il Parroco gli rispose: «“Benedicite”! Che prende a quest’uomo per bestemmiare così peccaminosamente?».
E il nostro Oste: «Ehi, Giovannino, dunque ci siamo?… Sento nell’aria il puzzo d’un lollardo! (21)… Ehi, buona gente,» continuò sempre l’Oste «sentite, fermatevi un po’, santa passione di Dio, perché ora ci sarà una predica: questo lollardo qui ci vuole un po’
evangelizzare …».
«No, per l’anima di mio padre, questo proprio no!» intervenne il Marinaio; (22) «ora non si metterà qui a predicare; non glosserà e non c’insegnerà proprio nessun vangelo!
Noi ci crediamo tutti nel buon Dio» continuò «e lui non farebbe che seminare complicazioni o spargere zizzania nel nostro grano pulito. Perciò, Oste, t’avviso prima, narrerò io in persona un racconto allegro, e vi farò squillare una campana così festosa, da svegliare tutta quanta la compagnia. Certo non si tratterà di filosofia, né di “sfisica”
o di balordi termini di legge. Io di latino ne ho ben poco sullo stomaco!»
Note del “Racconto del commissario di giustizia”.
Nota 1. Il «giorno artificiale» è il tempo in cui il sole rimane al di sopra dell’orizzonte, e si distingue dal «giorno naturale» che comprende ventiquattro ore.
Nota 2. Il Commissario di Giustizia non sa evidentemente che Chaucer, il poeta in persona, è uno dei pellegrini.
Nota 3. Si tratta della raccolta di lettere d’amore, ventuno in tutto, comunemente nota col titolo di “Heroides”.
Nota 4. Alcione, figlia di Eolo, addolorata per la perdita di Ceice suo marito, si gettò in mare; gli dei impietositi mutarono lei e suo marito in uccelli marini. Chaucer raccontò questa storia, tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, in una delle sue prime opere, “Il libro della duchessa” (“The Boke of the Duchesse”, 1369).
Nota 5. Questo poema dei Chaucer è meglio conosciuto con il titolo “La Leggenda delle Donne Virtuose” (“The Legende of Good Women”, circa 1386), dove si cantano le lodi di donne famose che furono fedeli in amore.
Nota 6. Le storie di Canace e di re Antioco (la prima tratta da Ovidio, la seconda da un romanzo in prosa notissimo nell’Europa medievale) si ritrovano in “Confessio Amantis”, un prolisso poema in quarantamila versi, composto dall’amico di Chaucer, John Gower, che qui probabilmente il poeta intende canzonare.
Nota 7. Le nove figlie di Pierio, re della Tessaglia, osarono un giorno sfidare le nove muse, e furono mutate in altrettante gazze. L’episodio è narrato da Ovidio nelle sue
“Metamorfosi” (libro V).
Nota 8. Questo prologo è in gran parte la parafrasi d’una dissertazione sulla povertà, trattata dal “De Contemptu Mundi” (I, 16) di papa Innocenzo Terzo.
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