Verso le cinque lo scompartimento si vuotò e io rimasi solo come desideravo. Alla prima stazione discesi: era una casetta modesta perduta in mezzo alle paludi. Non mi curai nemmeno di leggere il nome scritto sulla facciata. Mi parve d’essere in una di quelle piccole stazioni sperdute che avevo trovato in fondo al Carroo. Un vecchio capostazione zappava nel giardinetto, e fu con la zappa sulla spalla che accorse all’arrivo del treno e prese in consegna la borsa della posta; dopo di che tornò alle sue patate.

Un monello di dieci anni ritirò il mio biglietto all’uscita e mi trovai su una strada che, tutta bianca, si inoltrava tra la cupa verzura.

Era una meravigliosa sera primaverile nella quale ogni montagna spiccava con una purezza d’ametista. L’aria, a onta dell’inebriante odore delle erbe palustri, frizzava come in alto mare e produsse su di me un effetto singolare. Mi sentii improvvisamente il cuore leggero. Per poco mi sarei creduto un ragazzo in vacanza, invece di un uomo di trentasette anni attivamente ricercato dalla polizia. Mi sentivo nello stesso stato d’animo di John Buchan

20

1993 - I Trentanove Scalini

quando, in altri tempi, partivo per una lunga cavalcata nell’alto “veld” e la mattinata era gelida.

Chi vorrà credermi mi crederà: certo è che io mi misi a camminare su quella bianca strada zufolando. Non avevo in mente nessun piano particolare, tranne quello di andare avanti per questo meraviglioso paese montano olezzante di rustici profumi. E a ogni chilometro percorso il mio buon umore aumentava.

Nell’attraversare un boschetto mi fermai per tagliarmi un bastone di nocciolo e abbandonai ben presto la strada maestra per un viottolo che risaliva il corso d’un torrente tumultuoso. Mi credevo ancora al riparo da qualunque inseguimento e nulla per quella sera mi impediva di divertirmi a mio piacimento. Ero digiuno da molte ore e la fame cominciava a farsi sentire, quando giunsi a una casa di contadini annidata in una cavità della montagna presso una cascata. Una donna con il viso cotto dal sole era sulla porta e mi salutò con quella gentilezza ch’è abituale nelle genti della landa.

Quando le ebbi chiesto ricovero per la notte, ella mi rispose che sarei stato il benvenuto nel “letto del granaio”, dopo di che mi servì subito un pasto frugale composto di uova al lardo, pane di segale e latte.

A sera il marito giunse dalla montagna: era un buon gigante che con un sol passo faceva tanta strada quanta con tre un semplice mortale. Essi non mi fecero domande di sorta, poiché avevano il tatto squisito di quanti vivono nella solitudine, ma mi accorsi che mi prendevano per una specie di mercante e io feci di tutto per confermare questa opinione. Alle ventidue vacillavo sulla mia sedia e il “letto del granaio”ricevette un uomo sfinito che non aprì più gli occhi sino alle cinque del mattino, ora nella quale il levar del sole svegliò tutta la piccola famiglia.

I miei ospiti non vollero ricevere nulla da me, e alle sei, dopo aver fatto colazione, mi misi di nuovo in marcia verso il Sud. Il mio progetto era quello di raggiungere la linea della ferrovia una o due stazioni più in là di quella dalla quale ero sceso la sera prima e di riprendere il treno in senso inverso. Giudicavo che questo mezzo fosse il più sicuro, poiché la polizia doveva naturalmente supporre che io tendessi sempre ad allontanarmi da Londra in direzione di qualche porto dell’Ovest. Mi lusingavo di aver un buon vantaggio, poiché, secondo il mio ragionamento, dovevano essere necessarie parecchie ore per elevare l’accusa contro di me e un lasso di tempo altrettanto lungo per identificare l’individuo che aveva preso il treno a San Pancrazio.

John Buchan

21

1993 - I Trentanove Scalini

Il tempo si manteneva puro e l’aria tersa e fresca mi rendeva del tutto incapace di sentirmi preoccupato. Dovevo riconoscere che da parecchi mesi non ero stato tanto di buonumore. Camminai a lungo su una striscia di brughiera che correva lungo il fianco d’una elevazione chiamata da quelli del paese Cairnsmore of Fleet. Chiurli e pivieri cantavano da tutte le parti e i verdi prati lungo i torrenti formicolavano di giovani agnelli.