Ero innamorato delle sensazioni... Ebbene, una sera, verso le sette, decisi d'andarmene in cerca di avventure. Sentivo che questa nostra Londra grigia e mostruosa, con le sue miriadi di individui, con i suoi sordidi peccatori, e i suoi splendidi peccati – è un vostro modo di dire – doveva serbare qualcosa anche per me. Pensai migliaia di cose. Il semplice pericolo mi riempiva di piacere. Ricordai che in quella meravigliosa prima sera in cui cenammo insieme, mi diceste che la ricerca della bellezza è l'unico vero scopo della vita. Non so quel che cercassi, ma uscii e me ne andai verso l'Est, e presto mi smarrii in un labirinto di viuzze e di piazze oscure, senza aiole. Verso le otto e mezzo passai davanti a un buffo teatrino con grandi lampade a gas e pomposi manifesti. All'ingresso, fumando un sigaro di cattiva qualità, stava un ebreo ripugnante vestito del più fantastico panciotto che abbia mai visto. Aveva i capelli crespi ed unti, ed un enorme diamante gli scintillava al centro di una camicia lucida. "Palco, signore?" mi chiese quando mi vide, e si tolse il cappello, grandiosamente servile. Qualche cosa in lui mi attrasse, Harry. Era mostruoso. Entrai – so che questo vi farà ridere – e pagai una intera ghinea per un palco di proscenio. Ancor oggi non so rendermi ragione di questo; eppure, se non l'avessi fatto, – caro Harry, se non l'avessi fatto, avrei rinunciato al più grande romanzo della mia vita. Ah, ridete! Non è generoso da parte vostra.»

«Non rido, Dorian, o meglio, non rido di voi. Non dite: "il più grande romanzo della mia vita"; "il primo romanzo della mia vita". Voi sarete sempre amato, e sarete sempre innamorato dell'amore. La grande passion è un privilegio delle persone che non hanno niente da fare. Per una nazione questa è l'unica utilità delle classi oziose. Non temete. Altre cose deliziose vi attendono. Questo non è che il principio.»

«Mi credete tanto superficiale?» esclamò Dorian Gray indispettito.

«No; credo che la vostra natura sia molto profonda.»

«Che cosa volete dire?»

«Mio caro ragazzo, veramente superficiali sono le persone che amano una sola volta nella loro vita. Quella che esse definiscono lealtà e fedeltà, io la definisco: o tendenza al letargo, o mancanza d'immaginazione. La fedeltà è nella vita sentimentale quello che la coerenza è nella vita dello spirito – l'accettazione di un fallimento. La fedeltà! Un giorno o l'altro dovrò pure analizzarla. Si riduce a un amore per la proprietà. Parecchie cose getteremmo via volentieri se non avessimo paura che altri le raccogliessero. Ma non voglio interrompervi. Continuate il vostro racconto.»

«Dunque, mi trovai seduto in un sudicio palco di proscenio, faccia a faccia con un volgare sipario.