- Immagino che non la rivedrai, vero? - chiese giocherellando con il coltello e guardando distrattamente fuori dalla finestra.

- Direi dì no - rispose Cartwright, e poi con improvvisa irritazione: - A che cosa diavolo vuoi arrivare, Maxell? Potrei anche rivederla… Ovvio che mi interessa la donna che ho salvato da una situazione simile - fece un gesto in direzione della baia dì Tangeri. - E potrebbe anche essermi utile.

Non vorrai dire che ti ha colpito, eh?

Stava cercando dì attaccare il nemico sul suo stesso terreno, ma non ci riuscì e gli occhi blu dì Maxell incontrarono i suoi senza batter ciglio.

- Non so quasi com’è fatta - rispose - ed è difficile che io mi innamori dì una donna che non mi ha fatto alcuna impressione.

Il giorno dopo salparono per Cadice, in viaggio verso Parigi e poi Londra. Tra i passeggeri vi era un ometto male in arnese, con una valigia in tessuto che riportava in uno stampatello un po’ fiorito il nome del proprietario: José Ferreira.

Il signor José Ferreira trascorse la maggior parte del suo tempo sul ponte della nave, mangiandosi le unghie e fomentando il proprio rancore nei confronti dell’ignaro Cartwright.

3.

Maxell non rimase molte ore a Parigi. Il Sud Express lo sbarcò nella capitale francese alle sette del mattino e a mezzogiorno prese il treno per Londra. Le vacanze estive stavano volgendo alla fine, e vi erano memorie dì una certa importanza che dovevano essere esaminate. Aveva inoltre un consulto con il ministro della Giustizia sull’interpretazione dì una clausola della nuova Legge sulla Navigazione e doveva anche preparare un discorso da rivolgere ai suoi elettori prima della ripresa dell’attività parlamentare.

Inutile tentare dì trovare qualcosa dì allettante nel suo programma: il Parlamento lo annoiava e l’ordinaria pratica forense non gli procurava alcun piacere.

Edgar Wallace

18

1922 - Il Segreto Della Miniera

Era vero che provava un certo interesse nel lavoro che stava svolgendo per il governo, ma anche se sentiva una minima traccia dì eccitazione era da imputarsi ai sofferti problemi provocati dalla nuova e imprecisa Legge sulla Navigazione. Si trattava dì un provvedimento approvato in tutta fretta, e al primo processo, che costituiva la prova del nove, erano venuti a galla tutti i suoi punti deboli.

Il più debole era il punto relativo alla linea a pieno carico normale. In una causa davanti all’Alta Corte dì Giustizia, la clausola in questione era stata interpretata così da rendere la legge lettera morta: e vi erano particolarissimi motivi governativi che avevano indotto il governo ad appellarsi contro la sentenza emanata in prima istanza.

Inutile indugiare sui particolari della grande disputa sorta intorno alle tre parole ” o altrimenti caricata“, diciamo soltanto che, prima dì arrivare a Londra, Maxell aveva scoperto un modo per trarre d’impaccio il governo.

Così andò a riferire questa sua idea al ministro della Giustizia, ora decisamente sollevato, e con la nuova tesi il governo fu infine in grado dì presentare alla Corte d’appello un caso così valido che, a un mese dal suo rientro, la sentenza precedente fu rovesciata.

- E adesso - esclamò il ministro della Giustizia - la portino pure davanti alla Camera dei Lord, tanto non l’avranno vinta… grazie alla sua trovata geniale, Maxell!

Stavano fumando nella sala della Corona presso il tribunale, dopo la sentenza.

- Ma mi dica, dov’è stato in vacanza? - chiese dì punto in bianco il ministro.

- In Marocco - rispose l’altro.

- Marocco? - Il ministro rifletté. - Ha per caso notizie del suo amico Cartwright? - domandò.

- Eravamo alloggiati nello stesso hotel - replicò Maxell.

- Strano tipo - pensò il ministro ad alta voce. - Un uomo davvero curioso… ah, che giudice sarebbe!

- Non ci avevo mai pensato - sorrise Maxell.

- Lo conosce bene… voglio dire, è in stretta amicizia? - chiese il ministro.

- No - rispose Maxell mostrando indifferenza.