Era sorta in seguito all’opposizione ricevuta da Cartwright stesso e la sua creazione era stata affrettata da certi inquietanti telegrammi che gli arrivavano quasi ogni ora da Londra.
Cartwright era, come si è già detto, un uomo dai mille interessi. La targhetta esposta alla porta del suo ufficio dì Victoria Street a Londra traboccava dei nomi delle ditte che avevano la loro sede nella suite riccamente ammobiliata. Vi erano altri due lussuosi uffici nella City dì Edgar Wallace
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1922 - Il Segreto Della Miniera
Londra per i quali il signor Cartwright pagava l’affitto, benché non a nome suo. Numerosissime erano le imprese e le società - imprese dì sviluppo, società dì sfruttamento, società finanziarie e minerarie - tutte debitamente registrate, tutte che tenevano impegnato giornalmente un legale. Il diritto che regola le società anonime infatti è molto complesso e Cartwright era troppo furbo per contravvenire alle leggi minori.
Per ognuna dì queste società esistevano azionisti, alcuni soddisfatti, alcuni - la maggior parte - del tutto insoddisfatti dei loro pacchetti, e numerosissimi altri soliti mostrare i loro certificati azionari agli amici come curiosità, raccontando loro la triste storia dì come fossero stati indotti a investire.
Soltanto un astuto avvocato esperto in diritto societario sarebbe stato in grado dì descrivere nei particolari il tortuoso carattere del sistema dì finanziamento dì Cartwright. Esso comprendeva, comunque, prestiti da una società all’altra, spesso dietro garanzia delle azioni dì una terza società; includeva un sistema dì scoperti bancari, tratti in favore dì qualche familiare malato e garantiti dal patrimonio dì qualcuno che poteva mostrare la sua bella faccia tosta al mondo ed essere persino quotato nel listino della borsa valori; e diverse altre transazioni complicate che solo degli esperti avrebbero potuto seguire.
Cartwright era ricco ed era considerato miliardario dai suoi amici; ma la sua ricchezza, che non risentiva della perdita dì mille sterline, rischiava dì scomparire se la perdita toccava le diecimila. Si recò a Londra molto dì malavoglia, in risposta a un telegramma urgente e, dopo aver appianato le difficoltà che i suoi dipendenti avevano trovato insuperabili, gli restava ancora qualche ora per sbrigare i suoi affari privati, prima dì riprendere il treno per Parigi.
Il suo segretario gli sottopose un mucchio dì piccoli conti che dovevano essere liquidati; scorrendoli, si fermò un attimo davanti a un foglietto stampato e si accigliò.
- Le rette dell’ultimo trimestre dì scuola dì quel ragazzo non sono state pagate - esclamò.
- No, signore - replicò il segretario. - Se ben ricorda, gliene avevo parlato l’ultima volta che lei venne a Londra. Mi sarei preso io stesso la briga dì pagarle se lei non fosse tornato. Comunque oggi arriva il ragazzo, signore, per farsi prendere le misure dal sarto.
- Viene qui? - chiese Cartwright interessato.
Edgar Wallace
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- Sì, signore.
Cartwright prese in mano il conto. - T.A.C. Anderson - lesse. - Che cosa significa T.A.C., Take- a- chance?
Tento-la-sorte?
- Immagino che gli abbiano dato il suo nome, Timothy Alfred Cartwright - replicò il segretario.
- Sì, certo - Cartwright sogghignava. - Eppure Tento-la-sorte non mi sembra un brutto nome per un bambino. Quando arriva?
- Dovrebbe essere già qui - rispose l’uomo guardando l’orologio. - Vado fuori a vedere.
Sparì nell’anticamera e dopo un attimo tornò. - Il ragazzo è qui, signore -
annunciò. - Vuole vederlo?
- Lo faccia entrare - ordinò Cartwright.
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