Fa esperimenti sulla fotografia a colori. Nell’ottobre 1892 è a Berlino.

1993. Collabora a giornali tedeschi. Scrive Antibarbarus. A Parigi, Antoine mette in scena La signorina Giulia. Grande successo di scandalo. Sposa la giornalista austriaca Frida Uhi. Il matrimonio entra subito in crisi. Anche la situazione economica del ménage è critica.

1994. Frida gli dà una figlia, Kerstin. Antibarbarus è rifiutato in Svezia ma pubblicato in Germania. Autodifesa di un folle, stampato in Germania, gli procura un nuovo processo. La crisi matrimoniale con Frida si acuisce. Si trasferisce a Parigi, dove Frida lo raggiunge, ma poco dopo riparte. È la fine del secondo matrimonio di Strindberg. Il Padre è rappresentato a Parigi.

1895-97. Strindberg fa esperimenti di chimica, collabora a giornali di chimica, ma trova anche il tempo di pubblicare un articolo contro le donne («L’infériorité de la femme») che gli causa nuovi guai. È povero in canna, vive solo della solidarietà degli amici, si ammala, ha crisi mistiche. Legge Swedenborg ed è soggetto a incubi e ossessioni. Tenta di fabbricare l’oro. È tutto dedito all’occultismo scientifico. La stesura di un nuovo libro autobiografico, il bellissimo Inferno gli serve da autoterapia. Esorcizza la pazzia, recupera la ragione pressoché perduta.

1898. L’esperienza parigina è conclusa. Fa vari viaggi, poi torna in Svezia. Ora si professa mistico e religioso. Scrive un dramma spirituale, Verso Damasco, che segna la sua conversione.

1899-1900. È un momento di febbrile attività. Cinquantenne, scrive la bellezza di quattro drammi storici (Gustav Vasa, Erik xiv, La Saga dei Folkunga e Gustav Adolf) non privi di ambizioni scespiriane. Nel 1900 ritorna alla cruda realtà psicologica con la composizione dei drammi Pasqua e Danza di morte.