Costei si muoveva nella casa in uno stato di genuino terrore e tuttavia mentiva spudoratamente e di proposito, si inventava molti degli allarmi che lanciava e produceva lei molti dei rumori che sentivamo.
Lo so perché li avevo tenuti d'occhio tutti e due. Non è necessario che io renda conto qui di questa irragionevole disposizione mentale; mi basta rilevare che è risaputa da ogni persona intelligente con una qualche pratica medica, legale o con altre esperienze di osservazione; e è una condizione mentale ben individuata e assai comune fra quelle conosciute alla scienza. E in faccende di questo genere è uno dei primi elementi di cui sospettare e da indagare scrupolosamente e distinguere, preferendoli ad altri.
Ma torniamo alla nostra comitiva. La prima cosa che facemmo quando fummo tutti riuniti insieme fu tirare a sorte per l'assegnazione delle camere. Fatto questo e dopo che tutta la compagnia ebbe esaminato minuziosamente ogni camera, e a dire il vero l'intera casa, ci dividemmo le varie incombenze domestiche come se fossimo stati una carovana di zingari, l'equipaggio di un veliero, una squadra di cacciatori o un gruppo di naufraghi. Dopo di che io riferii le voci ricorrenti della donna incappucciata, il pipistrello e il signorino B. e le altre ancora più vaghe che si erano diffuse durante la nostra permanenza su un ridicolo vecchio fantasma di sesso femminile che andava su e giù trasportando il fantasma di un tavolo rotondo e perfino su uno stupido asino tanto impalpabile che nessuno era riuscito ad acchiapparlo. Alcune di queste idee credo davvero che i nostri subordinati se le fossero trasmesse gli uni agli altri in maniera in certo qual modo morbosa, senza formularle a parole. Ci giurammo allora l'un l'altro che non eravamo arrivati fin lì per farci imbrogliare o imbrogliare - che ritenemmo essere più o meno la stessa cosa - e che con profondo senso di responsabilità ci saremmo comportati con perfetta, reciproca lealtà e avremmo rigorosamente perseguito il vero. Si stabilì di comune accordo che chiunque avesse sentito strani rumori durante la notte e avesse voluto accertarsi della loro provenienza, avrebbe dovuto bussare alla mia porta; stabilimmo infine che la vigilia dell'Epifania, l'ultima del santo Natale, tutte le esperienze vissute da ognuno di noi dal momento preciso in cui ci eravamo riuniti nella casa infestata fino a quel giorno, sarebbero state rivelate a beneficio di tutti. Prima di allora ci saremmo astenuti dal parlarne e avremmo violato la consegna del silenzio solo se costretti da qualche evento eccezionale.
Eravamo i seguenti per numero e persone.
Per cominciare - così ci togliamo subito di mezzo - c'eravamo mia sorella e io. Nell'estrazione a sorte a mia sorella capitò la sua stanza e a me quella del signorino B. C'era poi il nostro cugino di primo grado John Herschel, al quale era stato imposto il nome del grande astronomo: non penso che ci sia un uomo migliore di lui davanti a un telescopio sulla faccia della Terra. Lo accompagnava sua moglie, una creatura affascinante alla quale si era unito in matrimonio la primavera precedente. Ritenni (date le circostanze) piuttosto imprudente da parte sua averla portata con sé, poiché non si sa proprio che cosa un falso allarme possa provocare in certi momenti: ma penso che sapesse perfettamente il fatto suo e devo confessare che se lei fosse stata MIA moglie mai sarei riuscito a separarmi dal suo tenero e luminoso volto. A loro capitò la Stanza dell'Orologio. Alfred Starlingun, giovane di ventotto anni straordinariamente gioviale, per il quale nutro la più profonda simpatia, si ritrovò nella Stanza Doppia, quella solitamente occupata da me e così chiamata perché disponeva di uno spogliatoio interno con due finestre grandi e ingombranti che nessuna delle zeppe da me fabbricate riuscì mai a impedire di sbattere con ogni tempo, ci fosse o non ci fosse vento.
Alfred è un giovane che si vanta di essere un "libertino" (un altro modo di dire "immorale", se capisco il significato del termine) ma è troppo onesto e assennato per certe sciocchezze e avrebbe già trovato il modo per distinguersi per le sue qualità se il padre non gli avesse lasciato una piccola rendita di duecento sterline l'anno, grazie alla quale la sua sola occupazione nella vita è spenderne seicento. Spero tuttavia che il suo banchiere fallisca o che egli si avventuri in qualche speculazione che garantisca una resa del venti per cento; poiché sono convinto che se solo potesse essere rovinato, ebbene la sua fortuna sarebbe fatta. Belinda Bates, intima amica di mia sorella e ragazza coltissima, amabilissima e deliziosa, ebbe in sorte la Stanza del Quadro. Aveva uno spiccato talento per la poesia ,unito a una passione davvero professionale o "un pallino" - per usare un'espressione di Alfred - per il destino della Donna, i diritti della Donna, i torti subiti dalla Donna e per tutto quello che è Donna con la lettera maiuscola che non è e dovrebbe essere o che è e non dovrebbe essere della Donna.
- E' assolutamente encomiabile, mia cara , e il cielo vi assista! - le sussurrai la prima notte sulla soglia della Stanza del Quadro al momento di congedarmi da lei - ma non esagerate; e quanto alla grande necessità, mia cara, di più opportunità di impiego per la Donna di quante la nostra civiltà non le abbia già garantito, non prendetevela con quegli sventurati degli uomini, nemmeno con quelli che di primo acchito sembrano contrastare la vostra causa come se fossero i naturali oppressori del vostro sesso; poiché, ascoltatemi Belinda, costoro a volte spendono tutto quello che guadagnano tra mogli e figli, sorelle e madri, zie e nonne. La partita non è tra il Lupo e Cappuccetto Rosso, no davvero, ci sono altre parti in gioco -.
Ma stavo divagando.
Belinda, come ho detto, occupò la Stanza del Quadro; restavano solo tre camere: la Stanza ad Angolo, la Stanza della Credenza e la Stanza del Giardino. Il mio vecchio amico Jack Governor "appese l'amaca"come egli disse, nella Stanza ad Angolo. Ho sempre considerato Jack il più attraente marinaio che abbia solcato i mari. Oggi ha i capelli grigima è bello com'era un quarto di secolo fa; anzi ancora più bello. La figura imponente, gioiosa e armonica di un uomo dalle larghe spalle con un sorriso schietto, scintillanti occhi neri e generose sopracciglia nere. Le ricordo sotto capelli ancora più scuri e guadagnano in bellezza incorniciate d'argento. Ovunque sventoli lo Union dallo stesso nome, lì il nostro Jack è stato, e ho incontrato suoi vecchi compagni di bordo qua e là nel Mediterraneo o sull'altra sponda dell'Atlantico, che sentendo casualmente pronunciare il suo nome si illuminavano in volto di un raggiante sorriso ed esclamavano: - Conoscete Jack Governor? Allora conoscete un vero principe! -.
Ecco cos'è! E' un ufficiale di marina in modo tanto inequivocabile che se vi capitasse di incontrarlo mentre sbuca fuori da un igloo eschimese coperto da una pelle di foca, sareste inspiegabilmente portato a credere che indossa l'alta uniforme della marina.
Un tempo Jack aveva messo i suoi occhi limpidi e lucenti addosso a mia sorella; poi però capitò che prese in moglie un'altra signora e la portò in Sudamerica, dove lei morì. Succedeva una dozzina di anni fa, o forse più. Portò con sé nella nostra casa dei fantasmi un barile di carne salata di manzo, dato che è convinto da sempre che tutto il manzo salato non messo in salamoia da lui stesso è solo carne putrefatta e non manca una volta, quando va a Londra, di infilarne un cartoccio nel suo baule. Aveva inoltre arruolato come volontario un tale "Nat Beaver", suo vecchio camerata, capitano di una nave mercantile.
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