- Egli ha profittato di me perché sono donna sola e senza difesa. In ultimo, dopo avermi spremuto come un limone, disse che, sì, avrebbe mantenuto la promessa di matrimonio, ma a patto che io gli facessi donazione di tutto il mio.

A tal punto è arrivato questo assassino; ma adesso tocca a me.

L’uomo si alzò, depose il bicchiere sulla tavola, tornò a sedersi accostando la sedia a quella di lei. Si sentiva tutto caldo di generosità. La donna gli piaceva, per il suo stesso odio, per l’ardore che, più che dalle sue parole, sgorgava dai suoi gesti e dagli occhi terribili: e perché non si lamentava, non chiedeva aiuto, ma proponeva di vendicarsi da sé. Le domandò, sottovoce, accostando il viso al viso di lei:

- Se io facessi qualche cosa per voi, sareste contenta?

Ella trasalì: lo guardò negli occhi: ed egli ricordò gli occhi del suo primo mandante.

Quel giorno stesso fece una prima esplorazione intorno all’oleificio. Era una semplice costruzione nera, coi muri quasi trasudanti olio; dentro si sentiva il rombo della macchina che sgretolava le olive. Un grosso cirro di fumo usciva dalla ciminiera e il rigagnolo nero e grasso dei rifiuti sboccava da un buco accanto alla porta. Tutto era triste intorno ai dirupi brulli, e sulla china sotto l’edificio, sparsa di pietre vulcaniche: si sentiva, quasi, che l’uomo appollaiato lì col suo mestiere non poteva essere un uomo di buoni sentimenti.

Anche i contadini allampanati e neri, coi lunghi baffi spioventi, che scendevano con gli asini carichi di sacchi di olive, avevano una figura grottesca e sinistra: o era il negoziante di cavalli che vedeva così, tutto brutto, perché brutti erano i suoi pensieri?

In fondo, questa volta egli non era convinto: sentiva di essere spinto da una specie di fatalità, e lontano dalla presenza della donna e dal fascino sensuale ch’ella esercitava su di lui, il suo odio irragionevole contro il mugnaio si spegneva.

19

Ad ogni modo, per curiosità, volle conoscere davvero il suo sosia. La scusa non gli mancava: voleva acquistare un barile d’olio. Entrò dunque nel frantoio e domandò del padrone. E provò un senso di gioia quando un vecchio che badava alla macchina gli rispose che il padrone era malato.

Egli s’interessò subito a questa malattia.

- Mah! È salito l’altro giorno al paese e dice che ha bevuto un bicchiere di vino con un forestiere. Tornato qui ha cominciato a sentir dolori e vomitare.

Egli crede di essere stato avvelenato: oggi però si sente meglio.

- Si può vedere?

Glielo fecero vedere. Stava sdraiato vestito su un lettuccio, in una camera ingombra di orci d’olio e di cestini d’olive verdi: intorno al polso aveva attortigliato un rosario; sul tavolino accanto, davanti a una statuina della Madonna, ardeva una lampadina votiva.

Il mercante di cavalli non trovò neppure la grande rassomiglianza pretesa dalla vedova. Il mugnaio, forse per il suo male e per la barba non rasa che gli anneriva le guance, pareva più vecchio di lui, con gli occhi chiari e freddi, quasi del colore delle olive intorno. Fuori della finestra si vedeva, nel tramonto freddo, un paesaggio biancastro e pietroso che sembrava disegnato col gesso su una lavagna: e il mercante doveva ricordarsi di tutto questo come del quadro più tetro ch’egli avesse veduto nella sua vita.

La sua figura vi campeggiò solo per pochi minuti, ed egli scambiò solo qualche frase col mugnaio malato: poi se ne andò col cuore libero, perché, dopo aver provato per la prima volta in vita sua una sensazione misteriosa di paura, quasi fosse penetrato in un luogo inumano dove regnavano, invisibili, i mostri peggiori della fatalità, aveva deciso di non impicciarsi oltre negli affari della vedova.

Tre giorni dopo fu arrestato. Il mugnaio era morto, avvelenato davvero, gridando, nel delirio delle sue ultime ore, che il forestiere col quale aveva bevuto su al paese era lo stesso venuto a contrattare un barile d’olio.

Invano il mercante provò il contrario: la giustizia degli uomini, che inconscia lo aveva spinto nella via del delitto, inconscia lo punì per il solo delitto che egli non aveva commesso.

BATTESIMI

Dio volendo, dopo una lunga siccità invernale che pietrificava la terra e le piante, era tornata una classica notte di vento, di pioggia potente, di lampi e di tuoni.