E le sue parole: «Perché non possiamo stare sempre qui? Perché non possiamo sposarci stanotte e dormire qui?» mi riaprivano il cuore. Un mistero ben diverso da quello della crudeltà dei mostri doveva incalzarlo; una legge che egli doveva aver infranto per amarmi, e che adesso lo riprendeva suo malgrado: ed egli era scomparso, per salvarsi e per salvarmi da una più grande sciagura.

Ma il mio dolore non intendeva ragione: e mi riprendeva, più duro, quasi palpabile. Ed era il grande, l’eterno Dolore compagno dell’uomo, alla cui legge anch’io avevo tentato di sfuggire perdendomi nell’amore.

Di parenti, secondo il suo dire, egli non aveva che alcuni zii, nel paesetto natio, e il nonno col quale non andava d’accordo. Questo vecchio montanaro, testardo e denaroso, pretendeva che il mio fidanzato vivesse con lui, nel paese, per badare alla sua roba: era quindi contrario al nostro matrimonio, anche perché odiava la città, e riteneva le donne di città tutte perverse.

Io avevo tentato di placarlo, con graziose letterine, ma senza mai ottenere risposta. Adesso l’idea che il vecchio irriducibile avesse convinto il nipote a lasciare la città e la fidanzata, mi nutriva ancora di speranza. D’accordo col babbo, scrissi dunque al Sindaco del paesetto, per chiedere notizie: la risposta timbrata e scritta con termini burocratici, fu come un attestato di morte: nessuno, al paese, neppure il nonno, sapeva nulla dell’uomo scomparso.

Il Direttore della Banca divenne poi la mia ossessione. Lui parlava qualche volta di quest’uomo, con rispetto ma anche con un certo compatimento. Ecco il profilo che ne tracciava: «È un uomo per il quale nella vita non esiste che il denaro; il denaro semplicemente per quello che è: una merce. Ricchissimo, egli gioca freddamente in Borsa come i vecchi giocano al biliardo: e guadagna sempre.

Lavora tutto il giorno, e tutte le sere va a teatro. Ha una grande casa e vive solo. Ebreo, odia la campagna e per riposarsi va a Londra o nelle grandi città marinare delle quali però lo interessa solo il traffico. Eppure compra continuamente libri e opere di arte, ma non so se legge i primi e ama le seconde. In fondo è un pover’uomo: soffre di stomaco e non l’ho mai veduto sorridere».

La mia ossessione, dunque, era che il Direttore della Banca sapesse: il pensiero di cercarlo, di interrogare i suoi occhi, di sondare col mio dolore la sua coscienza, diventava un’idea fissa.

L’induzione più elementare che io e il babbo si faceva, era che una donna ci fosse di mezzo: un legame precedente aveva sciolto il nostro.

Per salvarsi da qualche minaccia potente, egli s’era forse fatto mandare lontano, in qualche Banca, all’estero: il Direttore l’aveva aiutato.

E folli progetti svolazzavano come rondini pazze nel crepuscolo della mia coscienza. Oh, non sono rondini, sono pipistrelli! Anche se io riesco ad avvicinare il vecchio ebreo, anche se riesco a sedurlo e a farlo parlare, il destino non muta: nessun mago ha mai cambiato la sorte di un uomo, come nessun alchimista ha trovato il segreto dell’oro.

Se lui mi avesse veramente amato non sarebbe fuggito; anche la morte, sopratutto la morte, avrebbe aspettato con me. Un amore così, io sola potevo intenderlo, oltre che sentirlo; ed è rimasto con me, intero, e con esso il pericolo della morte: e io non so, io non so come e se potrò vincerlo.

Ti dirò che mio padre continuò per qualche tempo nelle sue ricerche, anche lui convinto che se una disgrazia misteriosa, magari un delitto non aveva fatto scomparire l’uomo, il Direttore della Banca sapeva. Ma dopo un secondo colloquio con lui perse la speranza di sapere qualche cosa.

8

- È come parlare con un albero, anzi peggio ancora, poiché l’albero ti risponde almeno con un sussurro - dice, la sera del giovedì, ritornando a casa più tardi del solito: ed io osservo che egli, nel rimettere il cappello, ha ripreso il gesto stanco dei tempi di dolore quando già però cominciava a rassegnarsi per la sparizione della mamma.

Quel gesto mi fa trasalire fin dentro le viscere, perché mi accorgo che io invece spero e aspetto ancora.

Nella notte chiara di luna, mentre mio padre innaffia il giardinetto tutto odoroso come un solo fiore, io e i ragazzi andiamo fino al margine della valle, sul posto dove sono stata con lui.