Correggetevi, Bennet, correggetevi.
— E va bene, non parlerò più. Sia come piace a voi — disse il vassallo.
Il prete si alzò dallo sgabello, e dall'astuccio per scrivere che portava al collo prese cera e stoppino, e pietra focaia e acciarino.
Sigillò così il cassettone e l'armadio con lo stemma di Sir Daniel, mentre Hatch guardava sconsolato; quindi si accinsero tutti e tre, alquanto timorosi, a uscire dalla casa e montare a cavallo.
— Avremmo già dovuto essere in cammino, Sir Oliver — disse Hatch, tenendo ferma la staffa mentre il prete montava.
— Già; ma, Bennet, le cose sono cambiate — osservò il parroco. — Non c'è più ora Appleyard, sia pace all'anima sua!, a comandare il presidio. Terrò voi, Bennet. Devo avere un uomo valido che mi faccia star tranquillo in questo giorno di frecce nere. «La freccia che vola di giorno», dice il Vangelo17, non so più a quale proposito; sono davvero un prete indolente, sono troppo preso dalle faccende del mondo. Bene, avviamoci, "Master" Hatch. I soldati dovrebbero già essere alla chiesa, ormai.
Cavalcarono così giù per la strada, spinti dal vento che faceva volare i lembi del mantello del parroco; e alle loro spalle, mentre avanzavano, cominciarono a formarsi e a salire delle nuvole, coprendo il sole che tramontava. Avevano oltrepassato tre delle case sparse componenti il villaggio di Tunstall, quando, giunti a una svolta, si videro la chiesa dinanzi. Dieci o dodici case le si addossavano intorno; ma dietro, il cimitero confinava con i prati. Al cancello del cimitero si erano radunati una ventina circa di uomini, alcuni in sella, altri fermi accanto alla testa dei loro cavalli. Erano variamente equipaggiati e svariate erano le cavalcature; alcuni erano armati di lancia, altri di ascia, altri di arco; e alcuni montavano cavalli da tiro, ancora inzaccherati del fango dei solchi; perché quegli uomini non erano che la feccia del paese, e tutti i migliori, con i più bei cavalli e le più eleganti bardature, erano già con Sir Daniel sul campo.
— Non ci siamo portati troppo male, che sia lodata la croce di Holywood! Sir Daniel ne sarà ben soddisfatto — osservò il prete, contando mentalmente i componenti della truppa.
— Chi va là? Fermo, se sei un fedele! — gridò Bennet.
Si vide un uomo scivolare attraverso il cimitero fra i tassi; e al suono di quel richiamo smise di nascondersi e si lanciò di corsa verso la foresta. Gli uomini alla porta, che fino a quel momento non si erano accorti della presenza dell'estraneo, si riscossero e si sparpagliarono. Quelli che erano scesi da cavallo presero ad arrampicarsi in sella; gli altri galopparono all'inseguimento; ma erano costretti a fare il giro del suolo consacrato e si capì subito che la preda sarebbe sfuggita. Hatch, lanciando un'imprecazione, scagliò il cavallo contro la siepe, per fargliela saltare; ma la bestia si rifiutò e mandò il cavaliere a ruzzolare lungo disteso nella polvere. E per quanto fosse di nuovo in arcione in un attimo e avesse ripreso le briglie il momento giusto era passato, e il fuggitivo si era troppo distanziato perché rimanesse qualche speranza di catturarlo.
Il più saggio di tutti era stato Dick Shelton. Invece di lanciarsi a un vano inseguimento, si era sfilato di spalla la balestra, l'aveva messa in posizione, aveva incoccato una freccia; e ora, mentre gli altri già desistevano, si volse a Bennet e gli domandò se dovesse tirare.
— Tira! Tira! — gridò Sir Oliver con sanguinaria violenza.
— Coglietelo, "Master" Dick — disse Bennet. — Portatemelo giù come una mela matura.
Al fuggitivo non mancavano ora che pochi salti per essere al sicuro; ma quell'ultima parte di prato era in ripida salita e l'uomo correva più lento in proporzione. Tuttavia, sia per l'oscurità del crepuscolo, sia per i movimenti disordinati della corsa, non era un bersaglio facile; e mentre Dick spianava l'arco, provò una specie di pietà, e un mezzo desiderio di mancarlo. La freccia scoccò.
L'uomo inciampò e cadde, e un grand'urlo di gioia partì da Hatch e dagli inseguitori. Ma facevano i conti sulla messe prima del raccolto.
L'uomo cadde con leggerezza; con la medesima leggerezza fu di nuovo in piedi, si volse e agitò il berretto in allegro atto di sfida, e l'attimo dopo era sparito in mezzo ai primi alberi del bosco.
— Che la peste lo colga! — gridò Bennet. — Ha i calcagni del ladro: sa correre, per San Banbury! Ma l'avete preso, "Master" Shelton; si è rubato la vostra freccia, che non gli possa mai venire neppure il bene che gl'invidierei di meno!
— Ma che diamine faceva qui accanto alla chiesa? — si domandò Sir Oliver. — Sono sicuro che è stato a combinare qualche malanno.
Clipsby, fa' il bravo, scendi da cavallo e fruga da per tutto fra i tassi.
Clipsby si era appena allontanato che ritornò portando un pezzo di carta.
— C'era questo scritto appuntato alla porta della chiesa — disse porgendolo al parroco. — Non ho trovato altro, signor parroco.
— Ah, per il potere di Madre Chiesa! — esclamò Sir Oliver, — ma questo è sacrilegio! Se si trattasse del capriccio del re, o se fosse il signore del maniero, sta bene! Ma che un qualsiasi mascalzoncello in giustacuore verde debba appiccicare dei cartelli alla porta di un santuario... eh no, è puro sacrilegio, sacrilegio; e c'è chi è stato arso vivo per mancanze di molto minor peso! Ma che c'è scritto qui? La luce se ne sta andando. Buon "Master" Richard, tu hai occhi giovani.
Leggimi questo libello, ti prego.
Dick Shelton prese la carta e lesse forte. Conteneva pochi versi di una filastrocca assai rozza, malamente rimata, scritta a caratteri grossolani e con un'ortografia deplorevole. Correggendo alla meglio l'ortografia, ecco quello che diceva:
«Avevo quattro frecce sotto la cintura Quattro per le pene che ho dovuto soffrire.
Quattro per il numero degli uomini cattivi Che spesso e volentieri m'hanno fatto patire.
Una è andata; una è già ben spedita; Il vecchio Appleyard è morto.
Una è pronta per "Master" Bennet Hatch, Che Grimstone ha incendiato, muri e tetto.
Una è per Sir Oliver Oates, Che tagliò la gola a Sir Harry Shelton.
Sir Daniel, tu ti prenderai la quarta; E crediamo che sia buona giustizia.
Avrete ciascuno la vostra parte, Una freccia nera in ogni cuore nero.
Mettetevi in ginocchio per pregare: Siete ladri già morti, che lo vogliate o no».
"John Aggiusta-tutto" del Bosco Verde e la sua allegra brigata.
"Nota bene": abbiamo altre frecce e buona corda di canapa per altri del vostro seguito.
— Ah, povera carità e povere grazie cristiane! — si lamentò Sir Oliver. — Signori miei, questo è un brutto mondo, e diventa peggio ogni giorno. Giuro sulla croce di Holywood che sono innocente d'ogni male fatto a quel buon cavaliere, in atto o intenzione, innocente come il bambino non battezzato.
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