E neppure gli è stata tagliata la gola; anche qui si sbagliano, e vivono ancora testimoni attendibili che lo possono dimostrare.

— Non giova, signor parroco — disse Bennet. — Questi sono discorsi fuori luogo.

— Ma no, "Master" Bennet, no. State al posto vostro, buon Bennet rispose il prete. — Devo far manifesta la mia innocenza. Non intendo in alcun modo perdere la mia povera vita per un errore. Chiamo tutti a testimonio che in quella storia io non c'entro. Non mi trovavo neppure a Moat House. Ero stato mandato a fare una commissione prima delle nove...

— Sir Oliver — disse Hatch, interrompendolo, — siccome non volete farla finita con questo sermone, userò altri mezzi. Goffe, suona il buttasella.

E mentre la tromba squillava, Bennet si accostò al parroco stupito e gli sussurrò violentemente all'orecchio.

Dick Shelton vide l'occhio del prete volgersi per un istante a lui con uno sguardo allarmato. E aveva di che riflettere; perché quel Sir Harry Shelton era il suo padre naturale. Ma non disse parola, e mantenne il viso impassibile.

Hatch e Sir Oliver discussero insieme per qualche minuto la loro mutata situazione; fu deciso di buon accordo di riservare dieci uomini non soltanto a presidio di Moat House, ma anche per scortare il prete attraverso il bosco. Frattanto, siccome Bennet doveva rimanere, il comando del rinforzo fu dato a "Master" Shelton. E non c'era altra scelta; gli uomini non erano che villici rozzi, stolidi e inesperti di guerra, mentre Dick non solamente era popolare, ma risoluto e serio molto più di quanto la sua età non comportasse. Sebbene la sua gioventù fosse trascorsa in quella rustica contrada, il ragazzo era stato bene istruito nelle lettere da Sir Oliver, e Hatch in persona gli aveva mostrato come usare le armi e gli aveva inculcato i primi principi del comando. Bennet era sempre stato gentile e pronto ad aiutare; era uno di quelli che sono crudeli come la morte per chi considerano nemici ma ruvidamente fedeli e ben disposti verso gli amici; ed ora, mentre Sir Oliver entrava nella casa vicina a compilare con la sua scrittura rapida ed elegante un "memorandum" degli ultimi avvenimenti per il suo signore, Sir Daniel Brackley, Bennet si avvicinò al suo alunno per augurargli l'aiuto di Dio nella sua impresa.

— Dovete fare il giro lungo, "Master" Shelton — gli disse, — passando per il ponte, se ci tenete alla vita! Mandate avanti di cinquanta passi un uomo sicuro, per attirare i colpi; e procedete cauto finché non sarete al di là del bosco. Se le canaglie vi assalgono, fuggite di galoppo; rimanere non gioverebbe a nulla. E andate sempre avanti, "Master" Shelton; non mi tornate indietro, se vi preme la vita; ricordatevi che non ci sono aiuti a Tunstall. E ora, visto che andate a combattere le grandi guerre per il re e io continuo a rimanere qui con estremo pericolo per la mia vita e solo i santi sanno se ci rincontreremo mai più quaggiù, vi do gli ultimi consigli prima che partiate. Tenete d'occhio Sir Daniel; non è uomo sicuro. Non riponete la vostra fiducia nel prete; non ha cattive intenzioni, ma fa la volontà degli altri; è un'arma in mano a Sir Daniel! Fatevi rispettare, là dove andate; e cercate sempre di farvi amici forti e sicuri. E dite qualche paternostro per Bennet Hatch. Ci sono al mondo canaglie peggiori di Bennet. Ecco tutto, e Dio vi aiuti!

— E il cielo sia con voi, Bennet! — disse Dick di rimando. — Voi mi siete stato sempre un buon amico, e lo ripeterò sempre.

— E sentite ancora, figliolo, — soggiunse Hatch, con un certo imbarazzo, — se quel John Aggiusta-tutto mi dovesse pizzicare con una freccia, potreste, forse, destinare un marco d'oro o forse anche una sterlina alla mia povera anima; perché è probabile che me la passerò brutta in purgatorio.

— Farò come volete, Bennet — rispose Dick. — Ma che idea, amico mio!

Noi ci rincontreremo, e dove avrete più bisogno di birra che di messe.

— Così vogliano i santi, "Master" Dick! — fece l'altro. — Ma ecco che arriva Sir Oliver. E se fosse così svelto con la balestra come con la penna, sarebbe un bravo soldato.

Sir Oliver diede a Dick un pacchetto sigillato, con la soprascritta: «Al mio onoratissimo signore, Sir Daniel Brackley, cavaliere, da consegnare al più presto».

E Dick, infilandoselo nel giustacuore, lanciò un ordine e prese la strada del villaggio in direzione di ponente.

 

 

 

 

LIBRO PRIMO - I DUE RAGAZZI.

 

ALL'INSEGNA DEL SOLE IN KETTLEY.

 

Sir Daniel e i suoi uomini si erano sistemati dentro e intorno a Kettley quella notte, acquartierati al caldo e sotto buona guardia. Ma il Cavaliere di Tunstall non si concedeva mai posa quando si trattava di far soldi; e anche ora, alla vigilia di un'avventura che poteva portargli gran bene o conciarlo male, era su all'una dopo mezzanotte intento a spremere i suoi poveri vicini. Era un gran trafficante in eredità disputate; il suo metodo consisteva nel riscattare le rivendicazioni più improbabili, e poi, cattivandosi il favore dei grandi signori intorno al re, ottenere decisioni ingiuste a proprio favore; oppure, se giudicava troppo tortuoso questo metodo, impadronirsi del feudo disputato con la forza delle armi, e contare sulla propria influenza e sulle astuzie legali di Sir Oliver per tenersi quanto aveva arraffato. Kettley era un caso del genere; era caduto molto recentemente nelle sue grinfie; si trovava ancora di fronte all'opposizione dei feudatari; ed era per intimidire il malcontento che aveva guidato le sue truppe da quella parte.

Alle due del mattino Sir Daniel se ne stava seduto nella sala della locanda, vicino al camino, perché faceva freddo a quell'ora tra le paludi di Kettley.