Se ti potessi vedere, ti garantisco che rideresti tu per primo.
— Sta bene — fece il ragazzo, ancora arrossendo, — risponderete di questo quando risponderete di tutto il resto. Ridete pure finché potete!
— Vediamo, vediamo, caro cugino — replicò Sir Daniel, con una certa serietà; — non pensare che io mi prenda gioco di te, se non per stare un po' allegri, come si fa tra parenti e fra amici intimi. Ti faccio fare un matrimonio di mille sterline, va' là! e ti voglio straordinariamente bene. Ti ho preso, è vero, con una certa ruvidezza, come lo richiedeva l'occasione; ma da ora in poi ti manterrò di buon cuore e ti servirò volentieri. Sarai "Mister" Shelton, "Lady" Shelton, anzi! Poiché il giovanottello promette splendidamente. Via! non devi prendertela per un'onesta risata; purga la malinconia. Le canaglie non ridono, caro cugino. Mio buon oste, prepari qui un buon pasto per mio cugino "Master" John. Siedi, bellezza, e mangia.
— No — disse "Master" John, — non spezzerò mai il pane. Visto che mi costringete a questo peccato, digiunerò nell'interesse dell'anima mia.
Ma, mio buon oste, fatemi la gentilezza di darmi una tazza d'acqua fresca; vi sarò davvero molto obbligato della cortesia.
— Avrai la dispensa, va' là! — esclamò il cavaliere. — E una completa assoluzione, in fede mia! Sta' tranquillo, dunque, e mangia.
Ma il ragazzo fu ostinato, bevve una tazza d'acqua e, avvolgendosi di nuovo stretto nel mantello, andò a sedersi in un angolo, meditabondo.
Dopo un paio d'ore si avvertirono nel villaggio un movimento di sentinelle che davano l'alt e uno strepito d'armi e di cavalli; e poco dopo un gruppo di armati raggiunse la porta della locanda e Richard Shelton, tutto inzaccherato, si presentò sulla soglia.
— Vi saluto, Sir Daniel! — disse.
— Ma come! Dickie18 Shelton! — esclamò il cavaliere; e udendo pronunciare il nome di Dick, l'altro ragazzo lo guardò con curiosità.
— Che fa Bennet Hatch?
— Vi piaccia, cavaliere, prendere conoscenza di questo dispaccio da parte di Sir Oliver, che vi spiegherà come stanno le cose — rispose Richard, porgendo la lettera del prete. — E vi piaccia inoltre affrettarvi quanto più possibile a Risingham; perché venendo qui abbiamo incontrato uno che galoppava furiosamente con delle lettere, e, secondo quanto ci ha detto, il signore di Risingham si trova molto a mal partito e sente moltissimo la mancanza della vostra presenza.
— Come hai detto? A mal partito? — ripeté il cavaliere. — No, allora, ci affretteremo mettendoci a sedere, caro Richard. Dato come vanno le cose in questo povero regno d'Inghilterra, chi cavalca più adagio cavalca più sicuro. Il ritardo, dicono, genera pericolo; ma è piuttosto questa smania di fare che disfa gli uomini; tientelo per detto, Dick. Ma fammi vedere, prima, che bestiame m'hai portato.
Selden, una fiaccola qui alla porta!
E Sir Daniel uscì sulla strada del villaggio e al chiarore fiammeggiante della torcia ispezionò la nuova truppa. Era un vicino impopolare e un padrone impopolare; ma come condottiero in guerra era molto amato da quelli che cavalcavano dietro le sue insegne. Il suo ardimento, il coraggio a tutta prova, la sua sollecitudine per il benessere dei soldati, perfino le sue beffe grossolane piacevano enormemente ai baldi armigeri in casco e giaco.
— Ma no, per la croce! — gridò. — Che misera roba è questa? Eccone qui uno ricurvo come un arco, e qui un altro secco come una lancia. Amici, cavalcherete in prima linea in battaglia; posso fare a meno di voi, amici. Ma guarda qui questo vecchio villano su quel ronzino pezzato!
Un montone di due anni a cavallo d'un porco avrebbe un aspetto più marziale. Ah! Clipsby, ci sei, vecchio ratto? Ecco un uomo che potrei perdere allegramente; andrai avanti a tutti, con un occhio di bue dipinto sulla casacca, per fare meglio da bersaglio alle frecce; briccone, sarai tu a mostrarmi la strada.
— Vi mostrerò qualunque strada, Sir Daniel, meno quella di cambiare partito, — gli rispose Clipsby, arditamente.
Sir Daniel si fece una grassa risata.
— Ma bene, ben detto! — esclamò. — Hai una lingua pronta in bocca, va' là! Ti perdono perché sei spiritoso. Selden, fa' dare da mangiare a uomini e bestie.
Il cavaliere rientrò nella locanda.
— Ora, amico Dick, — disse, — siediti. Ecco qui buona birra e lardo affumicato. Mangia, mentre leggo.
Sir Daniel aprì il pacchetto e, leggendo, la fronte gli si oscurò.
Quand'ebbe terminato rimase un poco in silenzio, a riflettere. Poi si volse con un'occhiata brusca al suo pupillo.
— Dick — chiese, — hai visto questi versacci da quattro soldi?
Il ragazzo rispose di sì.
— Fanno il nome di tuo padre — continuò il cavaliere; — e il nostro povero parroco brontolone è accusato da qualche pazzo di averlo trucidato.
— L'ha vivacemente negato — rispose Dick.
— Davvero? — fece il cavaliere, secco. — Non gli dar retta. Ha la lingua sciolta; ciancia come una gazza. Un giorno, quando troverò il tempo e l'occasione, Dick, t'informerò personalmente con maggior precisione al riguardo.
1 comment