D’Anna Thèsis Zanichelli Torquato Tasso La Gerusalemme liberata Canto terzo Q

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Questi sgrida in suo nome il troppo ardire, e incontinente il ritornar impone:

— Tornatene, — dicea — ch’a le vostr’ire non è il loco opportuno o la stagione; Goffredo il vi comanda. — A questo dire Rinaldo si frenò, ch’altrui fu sprone, benché dentro ne frema, e in più d’un segno dimostri fuore il mal celato sdegno.

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Tornàr le schiere indietro, e da i nemici non fu il ritorno lor punto turbato; né in parte alcuna de gli estremi uffici il corpo di Dudon restò fraudato.

Su le pietose braccia i fidi amici portàrlo, caro peso ed onorato.

Mira intanto il Buglion d’eccelsa parte de la forte cittade il sito e l’arte.

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Gierusalem sovra duo colli è posta d’impari altezza, e vòlti fronte a fronte.

Va per lo mezzo suo valle interposta, che lei distingue, e l’un da l’altro monte.

Fuor da tre lati ha malagevol costa, per l’altro vassi, e non par che si monte; ma d’altissime mura è più difesa la parte piana, e ’ncontra Borea è stesa.

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La città dentro ha lochi in cui si serba l’acqua che piove, e laghi e fonti vivi; ma fuor la terra intorno è nuda d’erba, e di fontane sterile e di rivi.

Né si vede fiorir lieta e superba d’alberi, e fare schermo a i raggi estivi, se non se in quanto oltra sei miglia un bosco sorge d’ombre nocenti orrido e fosco.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 66

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Ha da quel lato donde il giorno appare del felice Giordan le nobil onde; e da la parte occidental, del mare Mediterraneo l’arenose sponde.

Verso Borea è Betèl, ch’alzò l’altare al bue de l’oro, e la Samaria; e donde Austro portar le suol piovoso nembo, Betelèm che ’l gran parto ascose in grembo.

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Or mentre guarda e l’alte mura e ’l sito de la città Goffredo e del paese, e pensa ove s’accampi, onde assalito sia il muro ostil più facile a l’offese, Erminia il vide, e dimostrollo a dito al re pagano, e così a dir riprese:

— Goffredo è quel, che nel purpureo ammanto ha di regio e d’augusto in sé cotanto.

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Veramente è costui nato a l’impero, sì del regnar, del comandar sa l’arti, e non minor che duce è cavaliero, ma del doppio valor tutte ha le parti; né fra turba sì grande uom più guerriero o più saggio di lui potrei mostrarti.

Sol Raimondo in consiglio, ed in battaglia sol Rinaldo e Tancredi a lui s’agguaglia. —

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Risponde il re pagan: — Ben ho di lui contezza, e ’l vidi a la gran corte in Francia, quand’io d’Egitto messaggier vi fui, e ’l vidi in nobil giostra oprar la lancia; e se ben gli anni giovenetti sui non gli vestian di piume ancor la guancia, pur dava a i detti, a l’opre, a le sembianze, presagio omai d’altissime speranze; Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 67

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presagio ahi troppo vero! — E qui le ciglia turbate inchina, e poi l’inalza e chiede:

— Dimmi chi sia colui c’ha pur vermiglia la sopravesta, e seco a par si vede.

Oh quanto di sembianti a lui somiglia!

se ben alquanto di statura cede.

— È Baldovin, — risponde — e ben si scopre nel volto a lui fratel, ma più ne l’opre.

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Or rimira colui che, quasi in modo d’uom che consigli, sta da l’altro fianco: quegli è Raimondo, il qual tanto ti lodo d’accorgimento, uom già canuto e bianco.

Non è chi tesser me’ bellico frodo di lui sapesse, o sia latino o franco; ma quell’altro più in là, ch’orato ha l’elmo, del re britanno è il buon figliuol Guglielmo.

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V’è Guelfo seco, e gli è d’opre leggiadre emulo, e d’alto sangue e d’alto stato: ben il conosco a le sue spalle quadre, ed a quel petto colmo e rilevato.

Ma ’l gran nemico mio fra queste squadre già riveder non posso, e pur vi guato; io dico Boemondo il micidiale, distruggitor del sangue mio reale. —

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Così parlavan questi; e ’l capitano, poi ch’intorno ha mirato, a i suoi discende; e perché crede che la terra in vano s’oppugneria dov’il più erto ascende, contra la porta Aquilonar, nel piano che con lei si congiunge, alza le tende; e quinci procedendo infra la torre che chiamano Angolar gli altri fa porre.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 68

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Da quel giro del campo è contenuto de la cittade il terzo, o poco meno, che d’ogn’intorno non avria potuto (cotanto ella volgea) cingerla a pieno; ma le vie tutte ond’aver pote aiuto tenta Goffredo d’impedirle almeno, ed occupar fa gli opportuni passi onde da lei si viene ed a lei vassi.