Qui il pio Goffredo incominciò tra loro, augusto in volto ed in sermon sonoro: Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 9
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli Torquato Tasso La Gerusalemme liberata
Canto primo
Q
21
— Guerrier di Dio, ch’a ristorar i danni de la sua fede il Re del Cielo elesse, e securi fra l’arme e fra gl’inganni de la terra e del mar vi scòrse e resse, sì ch’abbiam tante e tante in sì pochi anni ribellanti provincie a lui sommesse, e fra le genti debellate e dome stese l’insegne sue vittrici e ’l nome, 22
già non lasciammo i dolci pegni e ’l nido nativo noi (se ’l creder mio non erra), né la vita esponemmo al mare infido ed a i perigli di lontana guerra, per acquistar di breve suono un grido vulgare e posseder barbara terra, ché proposto ci avremmo angusto e scarso premio, e in danno de l’alme il sangue sparso.
23
Ma fu de’ pensier nostri ultimo segno espugnar di Sion le nobil mura, e sottrarre i cristiani al giogo indegno di servitù così spiacente e dura, fondando in Palestina un novo regno, ov’abbia la pietà sede secura; né sia chi neghi al peregrin devoto d’adorar la gran tomba e sciòrre il voto.
24
Dunque il fatto sin ora al rischio è molto, più che molto al travaglio, a l’onor poco, nulla al disegno, ove o si fermi o vòlto sia l’impeto de l’armi in altro loco.
Che gioverà l’aver d’Europa accolto sì grande sforzo, e posto in Asia il foco, quando sia poi di sì gran moti il fine non fabriche di regni, ma ruine Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 10
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli Torquato Tasso La Gerusalemme liberata
Canto primo
Q
25
Non edifica quei che vuol gl’imperi su fondamenti fabricar mondani, ove ha pochi di patria e fé stranieri fra gl’infiniti popoli pagani, ove ne’ Greci non conven che speri, e i favor d’Occidente ha sì lontani; ma ben move ruine, ond’egli oppresso sol construtto un sepolcro abbia a se stesso.
26
Turchi, Persi, Antiochia (illustre suono e di nome magnifico e di cose) opre nostre non già, ma del Ciel dono furo, e vittorie fur meravigliose.
Or se da noi rivolte e torte sono contra quel fin che ’l donator dispose, temo ce ’n privi, e favola a le genti quel sì chiaro rimbombo al fin diventi.
27
Ah non sia alcun, per Dio, che sì graditi doni in uso sì reo perda e diffonda!
A quei che sono alti princìpi orditi di tutta l’opra il filo e ’l fin risponda.
Ora che i passi liberi e spediti, ora che la stagione abbiam seconda, ché non corriamo a la città ch’è mèta d’ogni nostra vittoria? e che più ’l vieta?
28
Principi, io vi protesto (i miei protesti udrà il mondo presente, udrà il futuro, l’odono or su nel Cielo anco i Celesti): il tempo de l’impresa è già maturo; men diviene opportun più che si resti, incertissimo fia quel ch’è securo.
Presago son, s’è lento il nostro corso, avrà d’Egitto il Palestin soccorso. —
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 11
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli Torquato Tasso La Gerusalemme liberata
Canto primo
Q
29
Disse, e a i detti seguì breve bisbiglio; ma sorse poscia il solitario Piero, che privato fra’ principi a consiglio sedea, del gran passaggio autor primiero:
— Ciò ch’essorta Goffredo, ed io consiglio, né loco a dubbio v’ha, sì certo è il vero e per sé noto: ei dimostrollo a lungo, voi l’approvate, io questo sol v’aggiungo: 30
se ben raccolgo le discordie e l’onte quasi a prova da voi fatte e patite, i ritrosi pareri, e le non pronte e in mezzo a l’esseguire opre impedite, reco ad un’altra originaria fonte la cagion d’ogni indugio e d’ogni lite, a quella autorità che, in molti e vari d’opinion quasi librata, è pari.
31
Ove un sol non impera, onde i giudìci pendano poi de’ premi e de le pene, onde sian compartite opre ed uffici, ivi errante il governo esser conviene.
Deh! fate un corpo sol de’ membri amici, fate un capo che gli altri indrizzi e frene, date ad un sol lo scettro e la possanza, e sostenga di re vece e sembianza. —
32
Qui tacque il veglio. Or quai pensier, quai petti son chiusi a te, sant’Aura e divo Ardore?
Inspiri tu de l’Eremita i detti, e tu gl’imprimi a i cavalier nel core; sgombri gl’inserti, anzi gl’innati affetti di sovrastar, di libertà, d’onore, sì che Guglielmo e Guelfo, i più sublimi, chiamàr Goffredo per lor duce i primi.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 12
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli Torquato Tasso La Gerusalemme liberata
Canto primo
Q
33
L’approvàr gli altri: esser sue parti denno deliberare e comandar altrui.
Imponga a i vinti legge egli a suo senno, porti la guerra e quando vòle e a cui; gli altri, già pari, ubidienti al cenno siano or ministri de gl’imperii sui.
Concluso ciò, fama ne vola, e grande per le lingue de gli uomini si spande.
34
Ei si mostra a i soldati, e ben lor pare degno de l’alto grado ove l’han posto, e riceve i saluti e ’l militare applauso, in volto placido e composto.
Poi ch’a le dimostranze umili e care d’amor, d’ubidienza ebbe risposto, impon che ’l dì seguente in un gran campo tutto si mostri a lui schierato il campo.
35
Facea ne l’oriente il sol ritorno, sereno e luminoso oltre l’usato, quando co’ raggi uscì del novo giorno sotto l’insegne ogni guerriero armato, e si mostrò quanto poté più adorno al pio Buglion, girando il largo prato.
S’era egli fermo, e si vedea davanti passar distinti i cavalieri e i fanti.
36
Mente, de gli anni e de l’oblio nemica, de le cose custode e dispensiera, vagliami tua ragion, sì ch’io ridica di quel campo ogni duce ed ogni schiera: suoni e risplenda la lor fama antica, fatta da gli anni omai tacita e nera; tolto da’ tuoi tesori, orni mia lingua ciò ch’ascolti ogni età, nulla l’estingua.
1 comment