Buono e santo fino ai cinquant’anni: riedificò la parrocchia 3

e la chiesa, fece costruire un ponte sul fiume, a spese sue; e andava a caccia e faceva vita comune coi pastori e i cacciatori. D’un tratto cambiò. Divenne cattivo come il diavolo. Faceva stregonerie.

Cominciò a bere, diventò prepotente e manesco. Fumava la pipa, bestemmiava e sedeva per terra a giocare le carte coi peggiori mascalzoni del paese: che perciò lo amavano e lo proteggevano; mentre gli altri lo rispettavano appunto per questo. Poi negli ultimi anni si chiuse dentro la parrocchia, solo, senza neppure una serva: non usciva più se non per celebrare la Messa, ma la celebrava prima dell’alba e nessuno ci andava. E dicono che la celebrasse ubriaco. I parrocchiani non osavano accu-sarlo per paura e perché si diceva che era protetto dal diavolo in persona: e quando si ammalò nessuna donna volle andare ad assisterlo; né donne e neppure uomini, di quelli per bene, andarono ad assisterlo nei suoi ultimi giorni; eppure alla notte si vedevano tutte le finestre della parrocchia illuminate, e si dice che, in quelle notti, il diavolo abbia scavato un passaggio sotterraneo, di qui al fiume, per portarsi via anche la spoglia mortale del prete. E per questo passaggio lo spirito del parroco ritornava, negli anni di poi, dopo la sua morte, imperava ancora nella parrocchia, dove nessun altro sacerdote voleva venire ad abitare. Un prete veniva da un altro paese tutte le domeniche, a celebrare la Messa e a seppellire i morti; ma una notte lo spirito del parroco morto fece crollare il ponte. Dieci anni la parrocchia rimase senza prete, finché venne il mio Paulo. Ed io con lui. Si trovò il paese e gli abitanti inselvatichiti, senza fede; ma tutto rifiorì, dopo la venuta del mio Paulo; come la terra al ritorno della primavera. Però i superstiziosi dicevano bene: malanno incoglierà al nuovo parroco perché lo spirito dell’altro regna ancora nella parrocchia. Alcuni dicono che non è neppure morto; che vive qui in una abitazione sotterranea comunicante col fiume. Dico la verità, io non ho mai creduto a queste cose, né mai ho sentito rumori. Sette anni siamo qui, col mio Paulo, come in un piccolo convento. Fino a qualche tempo fa Paulo viveva ancora come un bambino innocente: studiava e pregava, e viveva per il bene dei suoi parrocchiani. Qualche volta suonava anche il flauto. Non era allegro, di carattere, ma era sereno. Sette anni di pace e di abbondanza come quelli della Bibbia. E non beveva, il mio Paulo, non andava a caccia, non fumava, non guardava una donna. Tutti i denari che poteva mettere da parte li metteva per ricostruire il ponte sotto il paese.

Adesso ha ventotto anni il mio Paulo; ed ecco che la maledizione lo coglie. Una donna lo prende nelle sue reti. Monsignor Vescovo, ci mandi via di qui; salvi il mio Paulo: altrimenti egli perderà l’anima come l’antico parroco. Eppoi bisogna salvare anche la donna: è una donna sola, dopo tutto, esposta anche lei alle tentazioni nella solitudine della sua casa, nella desolazione di questo paesetto, dove nessuno è degno di farle compagnia. Monsignor Vescovo, vossignoria conosce questa donna: ha ospitato Lei e tutta la sua corte quando venne in visita pastorale. Ce n’è roba e spazio, in quella casa! E la donna è ricca, indipendente, sola: troppo sola! Ha fratelli e una sorella, ma tutti lontani, sposati e viventi in altri paesi.