Ah, ah”, egli rise, to-gliendosi lo scarpino da un piede con la punta dell’altro, e chinandosi poi per levare le calze; “nessuna donna ha mai veduto la mia carne, per quanto mi abbiano calunniato: e tu sei vecchia e brutta per esser la prima. Ecco una calza, ecco l’altra: tornerò presto a riprenderle…” Ella aprì gli occhi e trasalì. Era di nuovo sola nella cucina circondata dal rombare del vento.

“Che sogni, Dio mio”, mormorò sospirando. Eppure si chinò a cercare le calze, mentre le pareva di sentire i passi lievi del fantasma che se ne andava, senza però uscire dalla porta.

Quando si ritrovò nel prato, dopo aver lasciato la donna, Paulo ebbe anche lui l’impressione che il vento avesse qualche cosa di vivo, di ambiguo: lo spingeva e lo respingeva; gli dava una sensazione di freddo, dopo il sogno ardente, e in pari tempo gl’incollava la veste addosso, e a quel contatto egli ricordava con un brivido la donna attaccata a lui nell’abbraccio d’amore.

Allo svolto della chiesa l’impeto del vento fu così forte ch’egli dovette per un momento fermarsi a testa bassa tenendosi con una mano il cappello e con l’altra la veste: gli mancava il respiro; provò un senso di vertigine come sua madre sulla china della valle quando s’era accorta d’essere incinta.

Anche lui sentiva, ed era un senso di disgusto e di ebbrezza insieme, che dentro di lui in quel momento nasceva qualche cosa di terribile e grande: si accorgeva, per la prima volta con piena coscienza, che amava la donna di amore carnale e che si compiaceva di questo suo amore.

Fino a poche ore prima s’era illuso, dicendo a se stesso e a lei di amarla solo spiritualmente. Riconosceva però ch’era stata lei a guardarlo. Fin dal primo loro incontro gli occhi di lei avevano cerca-to i suoi con uno sguardo che implorava aiuto e amore.

E a poco a poco egli s’era lasciato prendere da quello sguardo, s’era avvicinato a lei con un senso di pietà: la solitudine che li premeva attorno, li spingeva l’uno verso l’altro.

E dopo gli occhi s’erano cercate e strette le mani: e quella notte s’erano baciati. Ed ecco il sangue di lui, quieto da tanti anni, divampava tutto come un liquido ardente: la carne cede, vinta e vittorio-sa assieme.

E la donna gli aveva proposto di fuggire dal paese, di vivere o morire uniti. Nell’ebbrezza egli aveva accettato la proposta; dovevano rivedersi la notte seguente per combinare meglio.

Adesso la realtà del mondo esterno, e quel vento che pareva volesse denudarlo, gli portavano via il velo dell’inganno.

Si fermò ansando davanti alla porta della chiesa. Si sentiva tutto gelato; gli sembrò di trovarsi nu-do sopra il paesotto e che tutti i suoi poveri parrocchiani, nel loro sonno affaticato, dovessero vederlo così: nudo, nero di peccato.

Eppure pensava al modo migliore di fuggire con la donna. Ella gli aveva detto che possedeva molti denari…

Ebbe desiderio di tornare subito indietro e dissuaderla: infatti fece alcuni passi rasente al muro, dov’era passata poco prima la madre; poi indietreggiò smarrito, cadde in ginocchio davanti alla porta della chiesa e vi appoggiò la fronte gemendo.

“Dio mio, salvatemi.”

Si sentiva sbattere alle spalle l’ala nera del suo mantello: e per alcuni momenti stette così come un avvoltoio inchiodato vivo alla porta.

Tutta la sua anima si dibatteva selvaggia, con un ansito impetuoso più di quello del vento sull’altipiano: una lotta suprema tra l’istinto cieco della carne e l’imposizione dello spirito.

10

Poi si alzò, senza ancora saper bene quale dei due avesse vinto. Però si sentiva già più cosciente, e si giudicava. Disse a se stesso che, più che il terrore e l’amore di Dio, e il desiderio d’elevazione e la repugnanza del peccato, lo atterriva la paura delle conseguenze d’uno scandalo.

E l’accorgersi di questo suo giudicarsi spietato lo incoraggiava, gli prometteva la salvezza. Ma in fondo sentiva di essere ormai attaccato alla donna come alla vita stessa; la portava con sé, nella sua casa, nel suo letto; e avrebbe dormito con lei, avvolto nella rete indistricabile dei suoi lunghi capelli.

E sotto il suo apparente dolore, in fondo al suo essere sentiva tutto un tumulto di gioia ardere co-me un fuoco sotterraneo.

Ma appena ebbe aperto la porta della parrocchia, lo colpì la striscia di luce che partiva dalla cucina e attraversava la stanzetta da pranzo e l’ingresso: poi vide la madre seduta come in una veglia funebre davanti al fuoco spento; e con un senso di angoscia che non lo abbandonò più intese subito tutta la verità.