Quel “venerdì non giovedì come precedentemente annunciato”, era certo una locuzione insolita in quel genere di annunci. Infatti a cosa mai serviva il far sapere che non era più per giovedì ma per venerdì? E poi quel “precedentemente annunciato” forse si riferiva all’edizione precedente del medesimo giornale.
Ma l’errore più evidente era quello dell’ultima riga. Se fosse stato un annuncio genuino chi l’aveva inserito sarebbe stato certo molto più desideroso di sapere quale salario avrebbe preteso colui che probabilmente sarebbe venuto; per di più un genuino inserzionista non avrebbe mai messo quel capo-cuoco che oltre a non specificare gran che avrebbe poi influito nella pretesa del salario.
Tillizzini si rovesciò sul sedile e si mise a contemplare il cielo di quello scompartimento, assorto in meditazione. Era martedì; probabilmente qualche cosa era stata preparata per il giorno seguente. Ma per questo
“qualche cosa” si sarebbe pagato un prezzo e, probabilmente, un anticipo sopra una determinata domanda che era già stata fatta. Se le cose fossero state così, tutto si chiariva; era evidente che l’inserzionista non intendeva più mandare a termine quel “qualche cosa” senza prima venire a un nuovo accordo sul prezzo.
Certo Tillizzini non associava questo annuncio agli ultimi avvenimenti accaduti a Highlawn, ma era evidente che tutte e due facevano parte del grande gioco che si stava svolgendo. Per lui non vi era dubbio che gli Edgar Wallace
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emissari di questa terribile società che egli si era preso l’incarico di smascherare viaggiavano su quel medesimo treno.
Ma era ormai così abituato ad essere continuamente spiato che non ci faceva più caso, benché non lo sottovalutasse, tutt’altro. Sapeva benissimo che un tentativo contro la sua vita o contro la sua sicurezza personale sarebbe stato inevitabile e perciò si teneva sempre pronto a tutte le circostanze.
Sarebbe stato davvero pretendere troppo che la “Mano Rossa” gli avesse perdonato il lavoro da lui svolto in America. Laggiù Tillizzini era riuscito a epurare gli Stati Uniti dal flagello della sua presenza.
E non era stata certo colpa sua se essi erano riusciti a stabilirsi nella metropoli approfittando della non sufficiente severità delle leggi inglesi in merito alla immigrazione.
Poco prima che il treno arrivasse a London Bridge, si alzò, rimise i giornali nella cartella e sollevò le tendine. Fuori tutto era scuro, umido e triste: non tentò neanche di scendere lì. Per un uomo minacciato e forse seguito, quella non era la stazione da scegliere come fine di viaggio.
Vi erano gallerie troppo mal illuminate che conducevano all’aperto, e in una di queste un uomo sarebbe potuto facilmente essere colpito a morte se per sua disgrazia si fosse trovato solo. E nessuno ne avrebbe saputo nulla per almeno cinque minuti buoni, tempo più che sufficiente per permettere ai professionisti del delitto di mettersi al sicuro.
Dopo Waterloo tirò ancora le tendine: prendeva tutte queste precauzioni automaticamente senza nessuna paura. Agiva così semplicemente e con naturalezza come un cittadino che prende le sue precauzioni prima di attraversare la strada: lui pure prima di passare un punto pericoloso guardava a destra e a sinistra.
Al livello del ponte che attraversa il fiume prima della stazione Charing Cross vi è un piccolo sentiero detto Old Hungerford. Lì in quella notte tempestosa, tre uomini attendevano l’arrivo del treno di Burboro dandosi il cambio a intervalli, mentre aspettavano in una posizione che permetteva loro, se l’occasione si fosse presentata, di sparare all’interno del treno.
Tillizzini questo fatto non lo sapeva, ma sapeva che cose simili possono accadere e questo bastava a fargli prendere le dovute precauzioni, che per lui diventavano così cose di tutti i giorni.
Nella affollatissima stazione di Charing Cross si sentiva invece abbastanza sicuro, poiché due uomini avevano vagato tutto il giorno qua e Edgar Wallace
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là nei dintorni della stazione senza destare sospetti; non appena Tillizzini apparve al cancello, i due gli andarono incontro. Tillizzini fece a uno di loro un piccolo cenno che non sarebbe stato notato neanche dal più acuto osservatore. Erano due uomini di Scotland Yard, che avevano per compito di scortarlo e seguirlo come un’ombra quando era a Londra; gli si misero strettamente alle calcagna e rimasero fermi, in piedi, dietro di lui fino a che non fu sparito dentro un’automobile in attesa.
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La Mano Rossa
Antonio Tillizzini è l’uomo che forse ha suscitato intorno a sé le più aspre polemiche.
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