La seconda visione mi fece pensare che doveva essere successa qualche cosa al ragazzo, ma decisi di non dire nulla a mio marito finché non ne avessi avuta la certezza. Poco dopo il mio ritorno a Londra stavamo andando con mio figlio (pure in marina) a visitare la sua nave, che era nei doks, quando, mentre stavamo attraversando il Poplar, vidi ancora il mio figliastro Francis sul marciapiede, che mi sorrideva. Questa volta parlai. Dissi al colonnello Lean:
«Sono sicura di avere visto Francis là in piedi. Credi possibile che non sia partito?». Ma il colonnello rise di questa idea. Credeva che si trattasse solo di una somiglianza casuale. Solo che quel ragazzo era troppo bello per avere tanti sosia. Dopo di che visitammo tranquillamente la spiaggia. Ma in settembre, mentre eravamo a Folkestone, il colonnello Lean ricevette una lettera in cui lo si avvertiva che suo figlio Francis era annegato in seguito al capovolgimento di una barca nelle acque della Baia di Callao, in Brasile, il 9
Luglio, il giorno in cui lo avevo visto due volte a Brighton, due mesi prima che avessimo la notizia della sua morte.
LA MORTE NON ESISTE di Florence Marryat
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6 - SULLO SCETTICISMO
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Vi sono due classi di persone che hanno fatto più male alla causa dello spiritismo di quanto l’abbiano favorita le testimonianze di tutti gli studiosi, e sono: gli entusiasti e gli scettici. I primi credono in tutto quello che vedono o sentono. Senza darsi la pena di ottenere prove della genuinità delle manifestazioni, corrono affannati dall’una all’altra delle loro conoscenze raccontando la loro esperienza con tanta esagerazione e una fede così sconfinata, che ne rendono palese a tutti l’assurdità.
Sono in genere persone di scarsa intelligenza, credulone e deboli di nervi.
Si prosternano davanti alle entità come se fossero tanti piccoli dèi scesi dal cielo invece di essere, come nella maggior parte dei casi, spiriti un tantino meno santi di noi, che, per le loro insufficienze, sono incapaci di salire al di sopra dell’atmosfera che circonda questo mondo grossolano e materiale. Sono questi gli spiritisti che il Punch e altri giornali umoristici mettono molto giustamente in ridicolo. Chi non ricorda la vignetta della vedova afflitta per la quale il medium ha appena evocato il defunto Jones?
«Jones», balbetta lei, «sei felice?».
«Molto più felice di quando ero con te», mugola lui.
«Oh! Allora devi essere in paradiso!».
«Al contrario, sono all’inferno».
Chi non ha assistito a una seduta in cui questa gente si è resa così ridicola da far cadere nel disprezzo e nell’ignominia la causa che sostiene di adorare?
Eppure permettere che le parole e gli atti degli sciocchi possano influenzare le intime e personali convinzioni di qualcuno, sarebbe come lasciar di perseguire qualsiasi cosa a cui i nostri simili possono prendere parte.
La seconda categoria a cui ho alluso, gli scettici, non hanno danneggiato lo spiritismo al pari degli entusiasti, perché, di regola, sono così intensamente bigotti, ostinati e limitati di mente che, esagerando le loro stesse proteste, le rendono innocue. Lo scettico si rifiuta di credere a qualsiasi cosa perché una volta ha scoperto una frode. Se un medium inganna, tutti i medium sono degli imbroglioni. Se una seduta è fallita, nessuna può avere successo. Se non ha ottenuto una prova soddisfacente della presenza degli spiriti dei defunti, nessuno ne ha mai ottenute. Simili ragionamenti non sono né giusti né logici.
Inoltre lo scettico è pienamente convinto che la sua testimonianza deve essere accettata e creduta, mentre lui stesso non presta alcuna fede alle testimonianze degli altri. E, se gli si dice che, in date condizioni, può veder questo o udir quello, egli risponde: «No! io voglio vedere e udire senza alcuna LA MORTE NON ESISTE di Florence Marryat
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condizione, altrimenti proclamerò che è tutto un imbroglio!». In egual modo potremmo dire a un selvaggio, mostrandogli un orologio: «Se fisserai le 47
lancette le vedrai muoversi in giro e indicare le ore e i minuti», e lui potrebbe rispondere: «Io devo mettere l’orologio nell’acqua bollente, sono queste le mie condizioni, e se allora non funzionerà, non crederò che possa funzionare».
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