La notte di Valpurga

Gustavo Meyrink.

LA NOTTE DI VALPURGA.

Edizioni del Gattopardo, Roma.

Prima edizione: gennaio 1972

(Romanzi dell’occulto).

INDICE.

Prefazione di Julius Evola.

Zrcadlo l’attore.

Il «Nuovo Mondo».

La torre della fame.

Nello specchio.

L’aweysha.

Jan Zizka di Trocnov.

Il commiato.

Partenza per Pisek.

Il tamburo di Lucifero.

***

PREFAZIONE.

La “Notte di Valpurga” (“Walpurgisnacht”) è forse il romanzo di Meyrink in cui ha maggiormente risalto l’elemento che oggi viene chiamato “thrilling”, con una atmosfera di incubo. Però non meno che negli altri romanzi vi è presente uno sfondo o contenuto simbolico e «occulto», che fa qualcosa di unico nel loro genere delle opere di questo scrittore e le differenzia dalla linea soltanto sensazionalistica che va da Poe e Hoffmann fino a Lovercraft.

Secondo le leggende del passato la «notte di Valpurga» è quella in cui si liberano ed agiscono in una sorta di tregenda senza freno forze demoniache.

Qualcosa del genere si riflette nelle vicende narrate nel libro. Ma la «notte di Valpurga» diviene anche un simbolo, e come un simbolo viene parimenti presentato un personaggio del romanzo, Zrcadlo, essere quasi privo di una sua personalità nel quale di volta in volta si incarnano ed agiscono influenze varie. Per Meyrink, questo sarebbe, in effetti, il limite estremo di uno stato che però, in fondo, è anche quello di ogni vita umana; infatti Meyrink fa sua la dottrina iniziatica secondo la quale l’esistenza quaggiù non è che una lunga notte disseminata di miraggi e di incubi, la quale solo in alcuni dà luogo, alla fine, al Risveglio, alla luce del giorno che disperde gli spettri.

In tale prospettiva, nel presente romanzo vengono considerati due destini. L’uno è quello di Taddeo Flugbeil, medico della antica corte imperiale austriaca, l’altro è quello di Ottokar e di Polissena. Il primo si conclude nel Risveglio.

Al termine di una vita grigia trascorsa nel mondo morto e convenzionalistico dell’antica aristocrazia di Praga, Flugbeil giunge a sentire la vanità di tutta la sua esistenza, giunge a sentire di aver tradito la propria anima. Una confusa nostalgia per una nuova giovinezza gli serve da via. Eventi tragici, che culminano nella morte della sola donna che, dopo anni e anni, egli si accorge che lo abbia amato, producono in lui la trasfigurazione, la fine della notte di Valpurga. Andando lui stesso verso la morte, in una specie di estasi, nel portarsi sempre avanti, fuor di Praga, Flugbeil va verso il Risveglio. La gioventù, che al termine della sua vita la sua anima bramava, gli appare come la gioventù eterna che non è di questo mondo condizionato.