Per un momento, egli restò con la testa abbassata, con gli occhi fissi, immobile. Poi, camminando in linea retta, con un passo meccanico da sonnambulo, si diresse verso la Senna, attirato dal fiume, del quale guardò lungamente, tenendo puntati i gomiti sul parapetto, l’acqua verde e fredda che si frangeva contro i piloni del ponte della Concordia. Quel parapetto, egli non lo scavalcò. Aveva fermamente deciso di morire, ma non prima di aver gridata la sua innocenza.
Ora dunque, dopo aver resistito al fatale impulso, il giovane camminava verso la sua casa. Simili stati di decomposizione interna, precisamente perché sono contemporanei ad una carenza nella parte centrale e direttrice del1’“io”, sono stranamente instabili.
Certo, se quel delirante avesse visto, quando aprì la porta del suo appartamento, il sorriso commosso della sua giovane moglie, sì, certo, sarebbe avvenuto nel suo pensiero un rivolgimento che l’avrebbe salvato. Ma, come suo marito non tornava, Maria Vialis aveva concluso che lo spoglio degli scrutini di provincia si prolungava, senza dubbia, ed era uscita, per andare in chiesa. Giovanni, dunque, incontrò soltanto, nell’anticamera, il suo domestico, il povero ed onesto Bourrachot, causa innocente di quel sinistro dramma, che, quindici giorni prima, aveva introdotto nella biblioteca il traditore. Non guardò né la corrispondenza del mattina, che il bravo giovane gli porgeva su di un vassoio, né quel viso di villano devoto, sul quale si leggeva un oscuro rimorso.
Bourrachot era troppo riflessivo, nella sua qualità di campagnolo, per non associare il mutamento notata nel suo padrone alla conversazione avuta con lui dopo la visita di Faugières, che non era più ritornato.
- Com’è pallido, il signore! - Osò dire,. stupita dalla fisionomia del moribondo.
Infatti, si leggeva veramente la morte, su quel viso livido e convulso.
- Il signore sta male, forse?
- No. E’ perché non ho dormito… Ma fra cinque minuti dormirò profondamente.
Il cameriere non poteva capire quale significata lugubre assumesse in quale bocca quella semplice frase pronunciata con un accento tanto stanco.
- Preparerò subito il letto del signore, - disse - e vi metterò una boccia d’acqua bollente. Il signore deve avere molto freddo!
Ma Vialis entrava già nella biblioteca, ancora in preda alla stessa vertigine tragica. La cartella che era sulla scrivania gli rese ancor più presente il ricordo del suo errore e di ciò che ne era seguito. Bruscamente, egli aprì un cassetta nel quale teneva una rivoltella d’ordinanza, quella che aveva portata alla cintura nell’esercito della Loira. Quell’arma era rimasta carica da allora. La prese, si assicurò che i proiettili fossero a posto. Poi, con mano ferma e con la strana calma delle supreme risoluzioni, scrisse due lettere che mise in due buste di dimensioni diverse. Sulla più piccola tracciò il nome del suo ministro. Senza chiuderla, la introdusse nell’altra, che suggellò con cura. La sua penna tremava, ora, scrivendo a guisa di indirizzo: Per la mia cara Maria. Si alzò, andò verso il pastello che Faugières aveva guardato, prima del suo furto, con una sì bassa invidia. Tutte le gioie della sua esistenza, tutte le sue ragioni di non uccidersi erano lì, su quella tela illuminata dalle tenere pupille azzurre della sua cara Maria, come aveva scritto e tanto sentito poco prima, e dai riccioli castani del loro bel bimbo, d’un colore tanto uguale a quello dei capelli del padre. Quella visione del suo passato esasperò il dolore del disperato, invece di attenuarlo. Il pensiero che la sua vergogna potesse ricadere su quei due esseri che portavano il suo nome e ch’egli amava tanto, lo turbò maggiormente. Ritornò in fretta allo scrittoio. Riprese l’arma, e, ritto davanti allo specchio del caminetto, se ne puntò la canna sulla tempia, tenendo il dito sul grilletto. Il colpo partì. Il disgraziato cadde, fulminato. La morte era stata istantanea.
III
Il professor Vernat.
Il domestico accorse, alla denotazione, e vide il suo padrone a terra, davanti al caminetto. Le dita contratte stringevano il calcio della rivoltella. Dalla tempia forata un filo di sangue scorreva sulla guancia destra e andava formando una larga macchia sul tappeto.
1 comment