«Cosa dice, monsignore?». E uno mi ha spiegato: «Ti domanda cosa fai tutto l’anno». «Ah, monsignore, stuoie, cestini, sgabelli di ferula». «Fate vedere». Io gli mostro una stuoia. «Bella! Bella!». «Beh, - dico io, - se è bella gliela regalo».

Aveste visto come brillarono i suoi occhi! Dice: «Piacervi mia cavalla?».

«Cosa?» dico io. «Si ti piachet cabadda mea?» dice lui, tendendo il dito verso la giumenta. «Molto!» dico io. «Ebbene, è tua, pigliala, è tua».

- Palla che vi sfiori! - gridò Bellia. - E voi l’avete presa?

- Altro! Prima dicevo di no, ma quel signore ha tanto insistito che la presi. Se vedeste come è bella! È nera di fondo, tutta a punti bianchi: pare ci abbia nevicato sopra. Basta, sentite poi cosa avvenne. C’era un uomo, un paesano ricco, un principale, infine. Cosa fa egli, la volpe astuta? Pensa: «Se a quel povero diavolo che ci regala una stuoia, dà una giumenta, cosa darà a me se ci farò un gran regalo?». Subito, prende per la briglia il suo cavallo, baio balzano, molto bello anche quello, e va dal signore, e gli dice: «Ora lei non ha come tornarsene in paese: prenda questo cavallo che le regalo io». Quello là s’è messo a guardarlo, poi s’è messo a ridere, e cosa fa? Accetta il cavallo, e dice: «Mi riserverò». Poi ho saputo che, tornato in terra ferma, ha mandato al principale una scatola di dolci.

- Bene! - dissero i servi, che si divertivano assai, udendo parlare il vecchio: e Bellia aggiunse:

- Che la giustizia lo percuota, quel signore era un’aquila in paragone del principale.

19

- E questa giumenta si può vedere? È probabile che il padrone l’acquisti, tanto più che abbiamo finito il giro.

- La giumenta non è qui: ma se volete, io, domani, la reco qui, e voi intanto andate e tornate col padrone.

Restarono intesi così. I due servi tornarono nel vicino villaggio, e informarono il padrone: e l’indomani tutti furono di nuovo davanti al primo portone della chiesa.

Bellia prese l’ombrello del padrone, Ghisparru tenne fermo il cavallo, e Antonio Dalvy smontò pesantemente, sbuffando, aprendo gli occhi verdi.

Zio Juanne Battista andò a prender la giumenta che pascolava tra le macchie fiorite.

Da lontano le gettò al collo il nodo scorsoio d’una corda di pelo, e la condusse alquanto riluttante davanti al compratore.

Non era veramente una gran bestia, ma appena le aprì la bocca e le palpò la schiena, Dalvy s’avvide che era una giumenta assai giovine, poco faticata, e decise acquistarla.