L’uomo nella notte, essendo morto a se stesso e vivendo, tocca una luce. Addormentato, avendo spento la vista, tocca quel che è morto. Sveglio, tocca quel che è addormentato.
*? [Proporzione].*12
27. Ciò che attende gli uomini morti è tutt’altro rispetto alla loro speranza e alla loro opinione.
28. Chi è il più stimato conosce e salvaguarda apparenze. Ma certamente la Giustizia s’impossessa degli artefici e dei testimoni del falso.
29. I migliori scelgono un solo bene in cambio di tutti gli altri, la gloria eterna in cambio delle cose mortali. La moltitudine si sazia al pari di una mandria.
30. Questo mondo,13 il medesimo per tutti, non lo ha fatto nessun dio, nessun uomo, ma sempre è stato, è e sarà, fuoco sempre vivo, acceso secondo misura, spento secondo misura.
31. Le conversioni del fuoco: dapprima il mare, e una metà del mare terra, una metà uragano. Il mare fluisce14 ed è misurato nello (εἰς) stesso λóγóς che c’era prima della comparsa della terra.
[Il mare è l’ἄπειρoν, la materia – Il fuoco è il seme].
32. L’uno, unico sapiente, non vuole e al tempo stesso vuole essere chiamato con il nome di Zeus.15
33. La legge è anche obbedire alla volontà di uno.
34. Udendo16 senza intendere, sono come sordi. Riguardo a costoro queste parole testimoniano che, presenti, sono assenti.
35. I filosofi devono essere edotti di molte cose.
36. Per le anime la morte è diventare acqua [cfr. i fumi esalati dalle acque – cfr. battesimo] – per l’acqua la morte è diventare terra – Dalla terra nasce l’acqua e dall’acqua nasce l’anima.17
εξ ὕδατoςψυχή [ψυχή, in questo caso «vita»? H2O e mantenimento della vita?].
37. I porci si puliscono con il letame, gli uccelli con la polvere e la cenere –
38. Talete, il primo astronomo –
39. A Priene nacque Biante, figlio di Teutamo, che aveva più valore (λóγóς) degli altri.
40. La vastità delle conoscenze non insegna ad avere lo spirito;18 altrimenti lo avrebbe insegnato a Esiodo e a Pitagora, e anche a Senofane e a Ecateo. *???*
Diog<ene Laerzio>, 9, 1 sgg.
41. Essere sapiente consiste unicamente nel sapere che il pensiero, γνώμη, governa ogni cosa per mezzo di ogni cosa.
43. Bisogna estinguere la ὕβρις piuttosto che l’incendio.
44. Il popolo deve difendere la legge come <si difendono> delle mura.
45. Trovare i limiti dell’anima non è possibile, neanche se si percorre tutta la strada, tanto profondo è il suo λóγóς.
46. [Chiamava il pensiero] la malattia sacra.19
47. Non congetturare a caso su ciò che è più importante.
48.
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