Non più ombre di marionette...

«Qui risiede l’efficacia delle scienze che abbiamo enumerato, per condurre quel che nell’anima vi è di più prezioso alla contemplazione di quel che nell’essere vi è di più eccellente». <Repubblica, VII, 532 b-c>

 

Che cosa c’è dopo quelle scienze? Vi è qualcosa che Platone denomina dialettica, ma sulla quale si avvolge di reticenze. Consiste nel cercare di rendere conto di quelle stesse scienze. Bisogna

 

«senza l’aiuto di alcuna sensazione, mediante la pura ragione, protendersi verso ciò che ogni cosa è in sé, e non desistere prima di aver colto con l’intelligenza ciò che è il bene in sé». <Ibid., VII, 532 a-b>

 

Più avanti Platone scrive:

 

«Vediamo che le scienze di cui abbiamo detto che partecipano dell’essere, la geometria e quelle che a essa seguono, in certo modo sognano a proposito dell’essere, ma da sveglie sono incapaci di coglierlo. Perché si servono di ipotesi (i.e. assiomi e postulati) che non toccano, e dunque non possono renderne conto. <...> Solo il metodo dialettico elimina le ipotesi e dirige l’occhio dell’anima verso il principio in sé». <Ibid., VII, 533 b-d>

 

Si è perciò costretti a indovinare seguendo indicazioni sparse altrove.

La Grecia ha avuto una mistica nella quale la contemplazione mistica si fondava sulle relazioni matematiche. Singolarissimo. Cfr. Proclo su Platone e Filolao.144

*CONTEMPLAZIONE DELL’ORDINE DEL MONDO A PRIORI*145

Appare evidente che la via che dalle scienze matematiche giunge a Dio considerato come il bene debba passare attraverso la nozione di ordine del mondo (intesa non come cosa constatata mediante osservazione empirica), di bellezza del mondo. Ed effettivamente a tale nozione si riferiscono le indicazioni che si possono reperire altrove.

 

*Contemplazione dell’ordine del mondo a priori.*

 

Queste indicazioni sono:

 

1. Un testo di Anassimandro.

«Per le cose la nascita avviene a partire dalla materia indeterminata, e la distruzione si opera con un ritorno a quella materia indeterminata, in virtù della necessità; perché le cose subiscono un castigo e un’espiazione le une da parte delle altre, a causa delle loro ingiustizie, secondo l’ordine del tempo».146

 

Testo insondabile.147

 

2. Un passo misterioso del Gorgia di Platone.

 

«... Ai desideri non si deve permettere di essere insolenti e cercare di appagarli;148 è questo un male inestinguibile e si conduce una vita da ladri. In questo modo non si può essere amici149 né di un altro uomo né di Dio; perché così non si può formare alcuna associazione (κoινωνία), e là dove non vi è associazione150 non vi è amicizia. *L’idea di associazione e di amicizia tra Dio e uomo è in Platone.*151 I sapienti affermano, o Callicle, che a tenere insieme il cielo e la terra, gli dèi e gli uomini, sono l’associazione e l’amicizia e l’ordine (κoσμιóτητα) e la temperanza e la giustizia; e per questa ragione, amico mio, hanno denominato quel tutto un ordine, e non un disordine o un’intemperanza. A quanto mi sembra, benché tu sia sapiente, non applichi la tua attenzione a tutto ciò. Non vedi che l’uguaglianza geometrica ha un gran potere presso gli dèi e presso gli uomini. Pensi che si debba esercitare la pratica di possedere sempre di più. E questo perché dimentichi la geometria». <Gorgia, 507 e-508 a>152

 

(Cfr. «La giustizia è un numero ugualmente uguale»).153

 

3. Un passo ancor più misterioso del Filebo.

 

* [Anzitutto dare gli esempi: musica, letteratura].*

 

«Non può esservi via più bella di questa. Sempre l’ho amata, ma sovente essa mi sfugge e mi lascia derelitto e senza che io sappia che cosa fare. Spiegarla non è difficile, ma è difficilissimo praticarla. Tutte le invenzioni relative a un’arte, a una tecnica, si sono sempre manifestate per il suo tramite.

«È un dono degli dèi agli uomini, io credo; e un Prometeo ha dovuto farlo discendere dalla dimora degli dèi insieme a un fulgidissimo fuoco. E gli antichi, migliori di noi e più vicini agli dèi, ci hanno tramandato questa tradizione, cioè che le cose dette eterne procedono dall’uno e dal molteplice e hanno in se stesse innati il limite e l’illimitato.

 

*potenza e amore*154

 

* [N.B. Qui non si tratta del mondo, bensì di un ordine eterno dal quale il mondo procede].*155

 

«Essendo le cose così ordinate, in ogni ricerca dobbiamo ogni volta ammettere una idea. La troveremo, perché è implicita nella ricerca.