Il personaggio avrà una parte cospicua nella commedia “Troilo e Cressida” dello stesso Shakespeare.
(45) “Tester I’ll have in pouch when thou shall lack”: “tester” era il nome corrente dello scellino coniato da Enrico VII, detto “testone” perché recava sul recto la testa del re.
(46) “… when thou shall lack”, letteralm.: “… quando tu ne difetterai”.
([47]) “I will discuss the humour of this love to Page”: “discuss” sta qui per “declare” (cfr. in “Enrico V”, IV, 4, 5: “What is thy name? Discuss!”)
(48) “Here will be an old abusing of God’s patience ande the King’s English”: “the King’s English” era detto l’inglese parlato e scritto correttamente: il dottor Cajus è francese, e parla un cattivo inglese, specie quando è adirato.
(49) Quickly, come spesso succede in Shakespeare, si rivolge al pubblico.
(50) Era credenza popolare che Caino avesse i capelli color rosso-fulvo: così il personaggio appariva nelle rappresentazioni popolari dei “Mistery Plays”.
(51) Il dottor Cajus mischia il francese all’inglese, sicché le sue battute - a somiglianza di quelle del parroco don Evans, che invece è gallese - sono infarcite di errori di pronuncia, cui corrisponde una grafia che la traduzione è costretta ad ignorare per la gran parte. Il “boitier” non è in realtà una scatola, è uno scrigno a più scomparti.
(52) “Fé, fé, fé, fè, in fede mia, fa un gran caldo! Vado alla Corte… Il grosso affare!”
(53) Che cosa contenga questo astuccio, non è detto: è verosimilmente soltanto un espediente teatrale per dare al pubblico la “suspense” su quello che farà questo irascibile dottor Cajus: entrerà-non entrerà nel suo gabinetto.
(54) “Mettilo nel mio taschino”. Alcuni testi hanno qui: “Mettez-le à mon pocket”, altri addirittura “ à mon
tasca”.
(55) “Depéche, quickly!” nel testo. “Quickly” è “presto”, “rapidamente”, ma è anche il nome della donna.
(56) “You are John Rugby, and you are Jack Rugby”: “Jack”, epiteto volgareggiante, è una specie di soprannome spregiativo (es. “Jack priest”, “pretonzolo”; “Jack sprat”, “nanerottolo”) che applicato all’uomo può essere “omuncolo”. S’è tradotto con “Zanni” che è il nome spregiativo del servo idiota della commedia dell’arte.
(57) “Che cosa ho dimenticato?”
(58) “ Simples”, “semplici” in italiano: così erano chiamati nel medioevo i farmaci fatti dagli speziali con erbe medicinali (cfr. anche in “Re Lear”, IV, 4, 14: “… simples operative, whose power will close the eyes of anguish”; e in “Amleto”, IV, 7, 144:”… collected from all simples that have virtue under the moon”).
(59) “Oh, diavolo, diavolo, diavolo!”
(60) Quickly spropositta per vezzo, spesso dice parole di senso contrario a quello che vuol dire. Qui vuol dire: “Non siate così irruento, irascibile”, e dice invece: “Non siate così flemmatico”.
(61) “Procuratemi”.
(62) Quickly vuol dire il contrario: “infuriato”.
([63]) “I will cut his all two stones… he shall not have a stone to throw at his dog”: il testo inglese gioca sul doppio senso di “stones” che vale “pietre” e “testicoli”. Cajus dice letteralmente: “Gli taglierò tutti e due i testicoli: non gli resterà una pietra da gettare al suo cane”. La traduzione non può conservare il bisticcio.
(64) “I have appointed mine Host of the Jarter…”: il participio passato “I have appointed” è da intendere: “Ho già pensato di nominare…”, e non già “Ho nominato”, perché Cajus non può aver visto l’oste prima di stilare il biglietto di sfida a don Ugo.
(65) “What the good-year!”: s’è inteso così questo rafforzativo colloquiale, senza preciso significato.
(66) “But I detest”: Quickly vuol dire “I attest”, “posso dichiarare”.
([67]) “… she is given too much to allicholy”: “allicholy” è parola inventata; Quickly vuol dire “melancholy”.
(68) “… and musing”: “to muse” ha due significati: “riflettere”, “essere assorti”, (“to reflect”), e “borbottare”, “mugugnare” (“to grumble”); qui è usato nel primo senso; più sotto (V, 2, 225) quando Meg dice a Fenton “I will muse no further”, nel secondo.
(69) Quickly, dicendo “Anna non l’ama”, non si contraddice da quanto ha detto prima a Fenton; né la frase è riferita, come intendono molti, ad alcun altro dei suoi pretendenti, Stanghetta o Cajus. È nel carattere del personaggio la goffa indecisione delle scelte e delle simpatie, come apparirà chiaro nel monologo alla fine della scena quarta del III atto. In questa commedia, Quickly impersona la ruffiana astuta e benevola della novellistica italiana d’ispirazione boccaccesca, come s’è meglio annotato nella nota introduttiva; e, malgrado il nome, il personaggio è del tutto diverso dalla Quickly, locandiera a Eastcheap dell’“Enrico IV - Seconda parte”. Tra l’altro, qui ella conosce Falstaff per la prima volta.
(70) “… for his precisian”: “precisian” era l’epiteto che si dava ai puritani, rigorosi osservanti delle regola della forma, e di “puritano” era divenuto sinonimo nel sec. XVI.
(71) “… the tune of “Greensleeves”: probabilmente il titolo di una canzonetta licenziosa dell’epoca, che doveva essere ben conosciuta dal pubblico.
(72) Il testo inglese è piuttosto ermetico: “… in this mistery of ill opinions”, “… in questo mistero di cattive opinioni (su di noi)”. S’è dovuto rendere a senso.
(73) Il monte della Tessaglia che, secondo il mito greco, i Giganti ribelli a Giove accatastarono sull’altro monte Ossa per dare la scalata al cielo e sotto il quale rimasero seppelliti, fulminati dallo stesso Giove, con l’aiuto di Ercole.
(74) Queste due battute sono costruite su una metafora di “abbordare”: le due donne si paragonano a due vascelli (l’immagine della donna/vascello è ricorrente nella Bibbia). Si capisce il loro lascivo sottinteso.
(75) “Hope is a curtal dog”: “senza coda”, “coda mozza “ (“curtal”) si dice di tutto ciò che è corto nello spazio e nel tempo: la speranza dell’uomo fatto becco è corta, perché scoprirà presto o tardi la tresca della moglie.
(76) Atteone, il mitico cacciatore mutato in cervo da Artemide per averla spiata nuda al bagno; fu inseguito e sbranato dai propri cani. Medoro è il nome d’un cane.
(77) “Take head ere summer comes, or cuckoo-birds do sing”: il cuculo maschio (“cuculus canorus”) è uccello noto per il suo canto nella stagione degli amori. Ma la parola ha una significativa assonanza con “kuckold”, “uomo cornuto”, “becco”(il francese “cocu”), e l’allusione di Pistola è evidente.
(78) In realtà Nym dice altra cosa. Dice: “I love not the humour of bread and cheese”; “bread-and-cheese” è il nome inglese dell’acetosella, l’acidula pianta erbosa detta anche “pan-di cùculo “ (“cuckoo-bread flower” in inglese). Ma a tradurre: “L’acetosella non m’è mai piaciuta” nessun lettore avrebbe capito.
(79) “Here is a fellow frights English out of his wits”: letteralm.: “Ecco uno che spaventa l’inglese col suo spirito”, che in inglese significa poco e niente in italiano. Si è reso a fiuto.
(80) “I will not believe such a Cataian…”: “cataian” è “cinese” (abitante del Catai, com’era chiamata la Cina): i Cinesi, secondo i racconti che facevano i grandi viaggiatori, erano maestri di astuzie e di raggiri (cfr. in “Dodicesima notte”, II, 3, 80: “My lady is a Cataian”).
(81) “If he should intend this voyage toward my wife…”: è ancora la metafora della donna/vascello; “voyage” è “viaggio per mare”. Page pensa a Falstaff come ad un altro vascello cui mandare incontro quella della moglie.
Per conservare il traslato s’è tradotto il successivo “loose” (“I wouls turn her loose to him”) con “a vele sciolte”.
(82) Il testo ha: “Che ciò si insedii sulla mia testa” (“… let it lie on my head”): cioè le corna.
(83) “Cavaliero” nel testo. Il linguaggio di questo personaggio sta tra il sussiegoso e lo strafottente. Già il nome ch’egli ha dato alla sua locanda (Windsor era, come si è detto, la sede dell’ordine della Giarrettiera) lo caratterizza per questo. Sarà lui l’autore della beffa al dottor Cajus e al parroco don Evans, invitandoli in luoghi diversi per il duello; sarà lui che aiuterà Fenton e Annetta a giocarsi del padre e della madre di costei; sarà infine lui, a sua volta, vittima del furto di cavalli ad opera di ladroni tedeschi.
(84)“… and tell him my name is Brook”: “brook” è “piccolo corso d’acqua”, “ruscello”; “Fontana” è il nome acquatico inventato da Arrigo Boito nel suo libretto del “Falstaff” per Giuseppe Verdi, ed è entrato ormai nell’uso di tutti i traduttori. Ma non s’accorda con la metafora seguente dell’Oste: “Avrai flusso e riflusso”: il ruscello può avere il suo flusso e riflusso, la fontana no. Dunque, mastro Ruscello, e non mastro Fontana. Per “flusso e riflusso” l’Oste intende dire: “Avrai ingresso da lui per andare e venire”.
(85) Si accetta qui la lezione “mijn’ heers” dell’“Oxford Shakespeare” (cit.) in luogo del meno probabile “ameers” di altri testi (“New Cambridge Shakespeare”) e che molti traducono “emiri”.
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