Le avventure di Huckleberry Finn



Cover Book

Poiché non esiste solo la carta

e i pensieri restano eterni

anche nell’etere

oltre che nel lettore



                                       



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commerciali lo possano relegare nel limbo.

Se stimi un autore, sostienilo sempre con l’acquisto,

con la divulgazione, con impegno.

Scansione: Jinn

Re-edit e correzione: Jinn

Impaginazione: Dodies

Grafica e copertine: Dodies

Ringraziamo: chi ha scritto, tradotto, pubblicato il presente testo in cartaceo

(l’ebook nasce dalla carta e ad essa nulla toglie), chi condividerà il presente libro e chi

proseguirà nel diffondere e difendere la cultura.

Gruppo LAM

§ Liber a Mente §



Impaginazione eseguita mediante Sigil. Pdf ottenuto mediante Latex.

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Cover Book n. 22  -  Liber A Mente



Le avventure di Huckleberry Finn

Mark Twain



Scansione: disponibile in rete

edizione: - -

Traduzione: - -

Titolo Originale: The Adventures of Huckleberry Finn




Ottobre.2011






Avviso e avvertenza

AVVISO

Le persone che in questa narrazione cercassero di trovare dei fini saranno perseguite legalmente; quelle che cercassero di trovarvi una morale saranno esiliate; quelle che cercassero di trovarvi una trama saranno giustiziate.

PER ORDINE DELL'AUTORE IL COMANDANTE MILITARE

AVVERTENZA

In questo libro ho fatto ricorso a parecchi dialetti: il dialetto negro del Mississippi; la forma più stretta del dialetto parlato nei boschi del Sudovest; il normale dialetto della «Pike County»; e quattro varianti di quest'ultimo. Delle diverse sfumature non mi sono servito in modo casuale o sommario, ma con grande scrupolo e attenzione, sorretto dalla mia grande familiarità con tutte queste forme di espressione linguistica.

Do questa spiegazione perché senza di essa molti lettori penserebbero che tutti i personaggi cercano di parlare allo stesso modo senza riuscirvi.

L'AUTORE



I • Vengo a sapere di Mosè e dei giunchi

Voi di me non sapete niente se non avete letto un libro che si chiama Le avventure di Tom Sawyer, ma questo non importa. Questo libro l'ha fatto Mr. Mark Twain, e lui ha detto la verità, in genere. Certe cose le ha tirate in lungo, ma di solito ha detto la verità. Ma questo è niente. Non ho mai visto nessuno che non ha contato delle balle, prima o poi, tranne zia Polly, o la vedova, o magari Mary. La zia Polly - cioè la zia Polly di Tom - e Mary e la vedova Douglas, beh, c'è tutto in quel libro, che in genere è un libro veritiero, anche se un po' tirato in lungo, come ho detto prima.

Ora quel libro si svolge così: io e Tom abbiamo trovato la grana che i ladri hanno nascosto nella grotta, e così siamo diventati ricchi. Ci siamo cuccati seimila dollari a cranio - tutti in oro. Era un casino di soldi, a vederlo tutto ammucchiato. Bene, il giudice Thatcher se lo è preso, e lo ha messo a interesse, e ci dava un dollaro al giorno ciascuno, per tutto l'anno - che quasi non sapevi che farci. La vedova Douglas mi ha preso come figlio suo, e ha detto che voleva civilizzarmi; ma era una bella barba stare in casa tutto il tempo, con la vedova che era così a posto e per bene nei suoi modi; e così, quando non ce l'ho fatta più, ho tagliato la corda. Mi sono rimesso i miei stracci, sono tornato alla mia botte, ed ero di nuovo libero e soddisfatto. Ma Tom Sawyer, lui mi è venuto subito a cercare e mi ha detto che voleva mettere su una banda di briganti, e che potevo entrarci anch'io se tornavo dalla vedova e diventavo rispettabile. E così sono tornato.

La vedova si è messa a strillare, e mi ha detto che ero una povera pecorella smarrita e mi ha detto che ero un sacco di altre cose, ma senza cattive intenzioni. Mi ha rimesso addosso i vestiti nuovi, che io sudavo da morire, e mi sentivo tutto legato. Beh, tutto è ricominciato come prima. La vedova suonava un campanello per la cena e tu dovevi arrivare in tempo. Quando arrivavi a tavola non potevi sederti subito a mangiare, ma dovevi aspettare lei che metteva giù la testa e borbottava qualcosa sul cibo, anche se sul mangiare non c'era niente da dire. Cioè, niente, solo che tutto era cotto separato. Se invece le metti insieme, le cose si mischiano, e il sugo va su tutto e le cose sono più buone.

Dopo cena tirava fuori il libro e mi imparava di Mosè e dei giunchi; e io sbavavo per sapere come andava a finire; ma poi lei salta fuori a dire che Mosè era morto da un mucchio di tempo; e allora a me non m'interessa più di lui, perché dei morti non me ne frega un cavolo.

Allora mi viene voglia di fumare, e chiedo alla vedova se mi lascia. Ma lei mi dice che è una cosa brutta, che è un vizio, e che devo cercare di non farlo più. Con certa gente è sempre così. Si fissano su una cosa anche se di questa cosa non sanno niente. Si scalda tanto per Mosè, che non è neppure suo parente e non può fare del bene a nessuno visto che non c'è più, e invece trova a ridire su di me perché voglio fare una cosa che alla gente gli piace. Lei invece sniffa il tabacco, ma quello va bene perché lo fa lei.

Dopo di lei mi piomba addosso con un abbecedario sua sorella, Miss Watson, una zitella un sacco magra con gli occhialini sul naso, che era appena venuta a vivere con lei. Mi tira scemo mica male per circa un'ora, e poi la vedova viene a farla smettere. Non avrei potuto andare avanti ancora per molto.