L’abitudine di seppellire i defunti in posizione verticale, e di coronare la tomba con un tumulo a cinque punte che recava un’iscrizione, fece nascere in Danforth e in me nuovi sospetti; e dopo che le sculture ci ebbero rivelato questo particolare dovemmo fare una pausa per riprenderci. La riproduzione avveniva per mezzo di spore, come le Pteridofite del regno vegetale, e questo confermò le ipotesi di Lake. Tuttavia, grazie alla loro estrema resistenza e longevità, le creature non avevano bisogno di moltiplicarsi eccessivamente e non incoraggiavano lo sviluppo su larga scala di nuovi protalli, salvo quando dovevano colonizzare nuove regioni. I giovani maturavano rapidamente e ricevevano un’educazione superiore a qualsiasi standard che noi possiamo immaginare. Le attività estetiche e intellettuali, che erano predominanti, avevano raggiunto un livello elevatissimo e prodotto un sistema di costumi e istituzioni durature che descriverò nella mia prossima monografia. I costumi variavano leggermente in base all’ambiente di vita (marino o terrestre), ma le basi e i punti essenziali erano gli stessi.

Benché capaci, come i vegetali, di ricavare il proprio nutrimento da sostanze inorganiche, gli Antichi preferivano senz’altro quelle organiche e in modo particolare il cibo animale. Quelli che vivevano in profondità mangiavano creature marine non cucinate, ma sulla terra cuocevano i viveri.

Praticavano la caccia e allevavano il bestiame, e per uccidere si servivano di armi appuntite di cui la nostra spedizione ha notato l’effetto su alcuni fossili d’ossa. Sopportavano magnificamente qualsiasi temperatura ed erano in grado di vivere nell’acqua fino al punto di congelamento senza protezioni di sorta. Quando si era avvicinato il grande freddo del Pleistocene - circa un milione di anni fa - gli abitanti della terraferma erano ricorsi tuttavia a misure speciali come il riscaldamento artificiale, e alla fine il gelo sempre più terribile li aveva risospinti nel mare. Secondo le leggende, all’epoca della preistorica traversata dello spazio gli Antichi avevano assorbito una vasta serie di sostanze chimiche e si erano resi indipendenti dalla necessità di mangiare, respirare o regolare la temperatura; ma quando venne il gelo del Pleistocene avevano dimenticato il metodo, e in ogni caso non avrebbero potuto perpetuare quello stato artificiale a tempo indeterminato.

Date le loro caratteristiche di creature semi-vegetali e che non si accoppiavano, da un punto di vista biologico gli Antichi non avevano bisogno della fase familiare che caratterizza la vita dei mammiferi; a quanto pare vivevano in grandi comunità organizzate secondo i princìpi della convenienza e dello spazio, ma anche (come deducemmo dai bassorilievi che rappresentavano le occupazioni e gli svaghi di individui che vivevano insieme) della reciproca congenialità. L’arredamento delle case era basato sul principio di tenere tutto al centro delle grandi stanze, e di lasciare libere le pareti per decorazioni e sculture. L’illuminazione, nel caso degli abitanti della terraferma, era ottenuta con un sistema elettrochimico. Tanto nel mare che in superficie usavano curiose tavole, sedie e divani simili a gabbie cilindriche, perché quelle creature riposavano e dormivano in posizione eretta, con i tentacoli ripiegati; né mancavano scaffali per i blocchi di fogli rilegati, e coperti di puntini, che costituivano i loro libri.

Il governo era complesso e probabilmente di tipo socialista, anche se a questo proposito i bassorilievi non hanno potuto darci nessuna sicurezza.

Il commercio era fiorente, sia a livello locale che fra diverse città: piccole superfici piatte a forma di stella, con i consueti puntini, rappresentavano le monete. Forse le steatiti più piccole trovate dalla nostra spedizione erano il loro denaro. Sebbene la cultura degli Antichi fosse in gran parte urbana, l’agricoltura era praticata e così l’allevamento del bestiame. Sfruttamento minerario e una limitata attività industriale non erano sconosciuti. I viaggi erano frequenti ma i flussi migratori costanti parevano rari, salvo nel caso di movimenti di massa a scopo di colonizzazione; era questo il metodo con cui la razza si espandeva. Per gli spostamenti personali gli Antichi non facevano ricorso a mezzi esterni, perché possedevano capacità di locomozione più che veloci sia in aria che nel mare o sulla terraferma. I carichi pesanti erano portati da animali da soma: gli shoggoth sotto il mare, e nei periodi più tardi della vita terrestre da una strana varietà di vertebrati primitivi.

Questi vertebrati, come un’infinità di altre forme di vita animale, vegetale, marina, terrestre e aerea, erano il prodotto di un’evoluzione non guidata che agiva direttamente sulle cellule vive create dagli Antichi e sfuggite alla loro attenzione. Il loro sviluppo era stato permesso perché non intralciava i progetti della specie dominante, ma se una qualsiasi forma di vita fosse entrata in conflitto con gli Antichi sarebbe stata automaticamente distrutta. In alcune delle sculture più tarde e decadenti ci colpì l’apparizione di un mammifero goffo e primitivo che a volte veniva usato come cibo e a volte come innocuo buffone dai signori della terraferma: i tratti scimmieschi di quell’essere e una remota somiglianza con l’uomo erano inconfondibili. Pterodattili con una formidabile apertura alare, e appartenenti a una specie fin qui ignota ai paleontologi, avevano trasportato i grandi blocchi di pietra usati per costruire le torri delle città di superficie.

La tenacia con cui gli Antichi erano sopravvissuti ai numerosi cambiamenti geologici e alle convulsioni della crosta terrestre aveva del miracoloso. Sembra che poche o nessuna delle loro prime città sia sopravvissuta al periodo Archeano, ma la civiltà di quelle creature continuò a fiorire e non ci fu interruzione nella trasmissione dei dati storici. L’oceano Antartico è il luogo in cui per la prima volta si erano calati sulla terra, ed è probabile che ciò sia avvenuto non molto dopo che la materia destinata a formare la luna si fosse staccata dal vicino oceano Pacifico. Stando a una delle mappe scolpite sulle pareti, tutto il globo era allora sommerso dalle acque e le città di pietra erano state fondate in punti sempre più lontani dall’antartico, ma questo processo era avvenuto nel corso di millenni. Un’altra mappa mostra grandi quantità di terra emersa intorno al Polo Sud, dove è evidente che alcuni di quegli esseri tentarono di stabilire avamposti sperimentali: intanto, i centri principali venivano trasferiti nelle profondità marine circostanti. Mappe successive, che mostrano la spaccatura e infine la deriva della massa continentale (parti della quale si spostarono verso nord) confermano in modo sorprendente le teorie sulla deriva dei continenti formulate recentemente da Taylor, Wegener e Joly.

Con l’emergere di nuove terre nel Pacifico meridionale si verificarono eventi portentosi. Alcune città marine furono irrimediabilmente distrutte, ma non fu questa la calamità peggiore. Un’altra razza - creature di superficie simili a piovre che probabilmente corrispondono alla genia preumana di Cthulhu - giunse dalle infinità del cosmo e provocò una guerra mostruosa in seguito alla quale gli Antichi vennero ricacciati nel mare: per loro fu un colpo tremendo, vista la tendenza sempre più accentuata a stabilire avamposti sulla terraferma. In seguito venne fatta la pace e le nuove terre furono concesse alla progenie di Cthulhu, mentre gli Antichi tennero per sé il mare e le terre di precedente formazione.