Lasciatemi raccontare, se no non dico più nulla. Il frate andò una sera dalla donna; il marito era in campagna, e il frate con la donna cenarono assieme, cose buone…

- Ghiande arrosto? - domandò Diego, battendo la mano aperta sotto quella di Grazietta: le ghiande ch’ella teneva in pugno saltarono in aria e finirono sul fuoco. Ma per amore della storiella la piccina non fiatò.

- Ma che ghiande arrosto!… Maccheroni, carne arrosto, lepri in dolce, minestra, ecc. Mentre cenavano, don don alla porta. «C’è gente» disse la donna.

Subito cosa fa? Fa entrare il frate dentro al forno e con esso tutte le vivande.

Poi andò e aprì. Era il marito che tornava di campagna con un compagno; un contadino molto ricco.

«Non ce ne dai da cenare, capra mia [4]? Mi sto vedendo le orecchie [5]».

Ah, cosa fa la donna maligna? Sentite. Chichita, ti ho detto di star ferma: lascia le olive in pace. Sentite. La donna aveva un libro vecchio stampato. Lo prende e dice: «Libro mio, comando che appaia un piatto di maccheroni». Ed ecco il frate spinge fuori del forno il piatto di maccheroni.

Il marito e l’altro a bocca aperta, per la meraviglia.

«Libro mio, comando, fuori un piatto di carne arrosto!». Ed ecco venir fuori un piatto di carne arrosto.

- Sempre dal forno? - chiese Martino.

- E dunque da casa del diavolo? Lasciatemi raccontare. «Libro mio, comando, fuori una lepre in dolce…». E veniva fuori la lepre. Infine ogni grazia di Dio.

- Ma quei due non vedevano che c’era il frate?

- Ma che! Se lo avessero veduto lo avrebbero bastonato.

- Dio mio - esclamò Chichita, giungendo le manine e sospirando. - E fichi ce n’erano?

- E ghiande arrostite? - ripeté Diego, cui non dava gusto la storiella, e s’annoiava e sbadigliava.

- Non lo so, lasciatemi stare - proruppe Badòra impazientita. - Infine veniva fuori ogni cosa che la donna comandava, e i due uomini cenarono fino a slargarsi la cintura. Il contadino ricco disse poi alla donna: «Me lo vendi questo libro?

Ti do cento scudi».