Il principe si spogliò rapidamente ed era nudo quando entrarono Alessina e Culculina, in déshabillés affascinanti. Le ragazze scoppiarono a ridere, e lo baciarono sulle guance. Mony si mise seduto, poi si mise sulle ginocchia le due amiche, ma con le vestaglie aperte in modo che, pur sembrando decentemente vestite, sentisse i culi nu-di sulle sue cosce. Poi si mise a manovrarle, una mano per cia-scuna, mentre loro gli vellicavano il membro.

Quando le senti’ eccitate a dovere, disse:

- E adesso, faremo la lezione.

Le fece accomodare su una sedia di fronte a lui e, dopo aver ri-flettuto un momento, chiese:

- Signorine, sento che non avete mutande. Dovreste vergognarvi.

Correte a metterle.

Quando furono tornate, la lezione poté infine cominciare.

- Signorina Alessina Mangiatutto, come si chiama il re d’Italia?

- Se pensi che me ne freghi qualcosa, ti sbagli di grosso! - disse Alessina.

- Immediatamente sul letto! - gridò il professore.

La fece mettere in ginocchio sul letto, in modo che gli volgesse le spalle, e le fece tirar su la vestaglia e giù le mutande, mettendo allo scoperto la luminosa bianchezza dei due globi oculari.

Allora si mise a picchiare a mano aperta, e il posteriore divenne rapidamente rosso. Alessina era tutta eccitata e spingeva in fuori il sedere con convinzione, ma il principe si stancò presto dei preliminari. Le passò le mani attorno alla vita, le afferrò le mammelle sotto la veste, poi fece scivolare una mano ad accarezzare il clitoride, e senti’ che la zona era tutta bagnata.

Le mani della ragazza non erano inattive: avevano afferrato l’asta del principe e l’avevano indirizzata sullo stretto sentiero di Sodoma. Si chinava, inoltre, in modo che il sedere fosse meglio disposto per l’introduzione.

Il glande fu inghiottito rapidamente, il resto gli venne dietro con facilità, e i testicoli sbatterono contro le basse natiche della ragazza. Culculina, che a far niente s’annoiava, prese posto sul letto e leccò la vulva di Alessina che, soddisfatta da due parti, godeva da piangerne. Il suo corpo, scosso dalla voluttà, si contorceva come per inaudite sofferenze. Dalla gola le CAPITOLO TERZO

(parte 3)

sfuggivano rantoli voluttuosi. Il grosso membro le riempiva il didietro e, muovendosi avanti e indietro, veniva a urtare la mem-brana che la separava dalla lingua di Culculina che raccoglieva i succhi provocati da questo passatempo. Il ventre di Mony si scontrava col sedere di Alessina. Pian piano il principe sculettò più rapidamente, e si mise a mordere il collo della ragazza. Il membro gli si gonfiò. Alessina non poté più sopportare tanta felicità; s’abbandonò sul volto di Culculina, che non smise per questo di leccare, mentre il principe la seguiva nella caduta, il membro ben riparato. Ancora qualche spinta di reni, e Mony si libero del suo seme. La ragazza restò distesa sul letto, mentre Mony andava a lavarsi e Culculina si alzava per pisciare. Prese un secchio, vi si mise a cavalcioni, tirò la sua veste e orinò abbondantemente. Poi, per soffiar via le ultime gocce rimaste tra i peli, lanciò un piccolo peto tenero e discreto che eccitò notevolmente Mo-ny.