É molto meglio far salire un ragazzo per scuoterne l’albero”.

«Ora mi dica cosa ne pensa. Penso proprio 65

che l’abbia scritto lei.»

«Cosa ne penso? Diamine, credo che vada bene. Penso che sia un’idea ragionevole. Senza dubbio ogni anno milioni e milioni di quintali di rape si rovinano solo in questa zona per essere strappate ancora mezze verdi, quando, se si mandasse un ragazzo a scuotere l’albero…»

«A scuotere sua nonna! Le rape non

crescono sugli alberi!»

«Oh, ma davvero? Dice davvero? E chi l’ha detto? È chiaro che si capisce che parlavo per immagini, assolutamente per immagini.

Chiunque ne sappia qualcosa capirà che intendevo dire che il ragazzo doveva scuotere la vite.»

A quel punto l’anziano signore si alzò, strappò il giornale in mille pezzi, li calpestò, ruppe diversi oggetti con il suo bastone, urlò che ero istruito quanto una vacca, quindi se ne andò sbattendo la porta dietro di sé: in breve, si comportò in un modo tale che immaginai fosse dispiaciuto per qualcosa. Ma non conoscendo i suoi guai, non potevo essergli di alcun aiuto.

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Poco dopo irruppe attraverso la porta una creatura lunga e cadaverica con i capelli sciolti sulle spalle e la barba di una settimana che prosperava sulle colline e le valli della sua faccia. Si fermò, immobile, con un dito sulle labbra e la testa e il corpo piegati come nell’atto di tendere l’orecchio. Non si udì alcun suono. Ascoltò ancora. Poi girò la chiave nella porta e si avvicinò a me in punta di piedi con una precauzione esagerata, mi giunse vicino e, dopo aver esplorato per un po’ la mia faccia con intenso interesse, tirò fuori dal petto una copia del nostro giornale e disse: «Ecco, l’ha scritto lei. Me lo legga, presto! Mi aiuti.

Soffro».

Lessi quanto segue; e, mentre le frasi mi uscivano dalla bocca, riuscivo a notare che si stava riprendendo. Osservai i muscoli tesi rilassarsi, l’ansia abbandonare il suo volto e la quiete e la pace diffondersi sopra i suoi lineamenti come un pietoso chiaro di luna sopra un paesaggio desolato:

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«Il guano è un bell’uccello, ma ci vuole molta cura nell’allevarlo. Non lo si dovrebbe importare prima di giugno né più tardi di settembre. Durante l’inverno bisogna tenerlo al caldo, dove possa covare i suoi piccoli.

È evidente che siamo in netto ritardo per la stagione del grano. Pertanto sarebbe bene che i fattori cominciassero a tirare fuori i covoni e a piantare le focacce di grano saraceno in luglio invece che in agosto.

A proposito della zucca. Questa bacca è molto gradita agli indigeni dell’interno del New England, che la preferiscono all’uva spina per fare le crostate e inoltre la ritengono superiore ai lamponi per ingrassare le vacche, dato che sazia di più ed è più nutriente. La zucca è l’unica varietà commestibile della famiglia delle arance che attecchisce al Nord, eccetto il melone e una o due varietà di cocomeri. Ma l’abitudine di piantarla a cespugli di fronte alle case sta rapidamente scomparendo, perché al giorno d’oggi si ammette generalmente che la zucca come albero da ombra sia un fallimento.

Ora, dal momento che si avvicina il caldo e 68

i galli incominciano a deporre le uova…».

Il mio eccitato interlocutore si precipitò su di me a stringermi la mano e disse: «Ecco, ecco, basta così. Adesso so che va tutto bene perché l’ha letto così come l’avevo letto io, parola per parola. Ma, straniero, quando l’ho letto questa mattina per la prima volta, ho creduto di essere pazzo — e non ci avevo mai e poi mai creduto prima, sebbene i miei amici lo pensassero; ma adesso so di esserlo; e così ho cacciato un urlo bestiale e sono uscito per ammazzare qualcuno

— perché, sa, ero sicuro che prima o poi sarebbe successo e che quindi tanto valeva cominciare. Ho riletto un’altra volta uno di quei paragrafi, così, tanto per esserne sicuro, poi ho dato fuoco alla mia casa e sono scappato. Ho ferito parecchie persone e scaraventato un tizio sopra un albero, dove posso sempre riprenderlo se mi va.