Poi venne la domenica mattina — il giorno dopo i battaglioni sarebbero partiti per il fronte; 41
la chiesa era colma di gente; i volontari erano lì, con le loro giovani facce illuminate da sogni marziali, visioni di implacabili avanzate, il momento dell’adunanza, le cariche travolgenti, le sciabole scintillanti, la fuga del nemico, il tumulto, il fumo avvolgente, il feroce inseguimento, la resa! E poi tutti a casa, eroi abbronzati, salutati e accolti, adorati, immersi nei mari d’oro della gloria! Insieme ai volontari sedevano i loro cari, orgogliosi, felici e invidiati dai loro vicini e amici che non avevano figli o fratelli da spedire sul campo d’onore, per combattere e vincere per la bandiera oppure, in caso di sconfitta, per morire nel più nobile dei modi. La funzione proseguì; venne letto un capitolo sulla guerra dal Vecchio Testamento; fu detta la prima preghiera, seguita dal tuonare dell’organo che scosse l’intero edificio; a quel punto i presenti — tutti insieme
— saltarono in piedi con occhi luccicanti e i cuori che battevano all’impazzata,
prorompendo in quella tremenda invocazione:
«Oh Dio tremendo, che tutto predisponi, 42
tuona con la tua tromba e fulmina con la tua spada!».
Poi fu il turno della «lunga» preghiera.
Nessuno era in grado di ricordarne un’altra altrettanto appassionata, commovente ed espressa con parole tanto belle. Il senso della supplica al misericordioso e benevolo Padre di tutti noi era di vigilare sui nostri giovani e nobili soldati, e di aiutarli, confortarli e incoraggiarli durante la loro opera patriottica; di benedirli e proteggerli nel giorno della battaglia e nell’ora del pericolo, di sorreggerli nella Sua mano possente, e renderli forti e fiduciosi, invincibili nel sanguinoso attacco; di aiutarli ad annientare il nemico, e di garantire a loro, alla bandiera e al paese onore e gloria immortali…
Un vecchio forestiero entrò e attraversò la navata principale con passo lento e silenzioso, gli occhi fissi sul ministro, la sua lunga figura vestita con un abito che arrivava fino ai piedi, la testa scoperta, i lunghi capelli bianchi che gli cadevano sulle spalle come una tempestosa 43
cascata; il volto scarno, di un pallido innaturale, addirittura spettrale. Attraversò la navata in silenzio; tutti gli occhi lo fissarono incuriositi; senza fermarsi salì dalla parte del pastore e lì si fermò, ad aspettare. Con le palpebre chiuse il pastore non si era accorto della sua presenza, e continuava con quella commovente preghiera, che concluse con queste parole, pronunciate in tono di ardente implorazione: «Proteggi i nostri soldati, concedici la vittoria, o Signore nostro Dio, Padre e Protettore della nostra terra e della nostra bandiera!».
Lo sconosciuto gli toccò il braccio, gli fece cenno di mettersi da parte, cosa che lo sbigottito ministro fece, e ne prese il posto. Per qualche istante osservò tutti i presenti incantati con espressione solenne, in cui ardeva una luce soprannaturale. Poi disse con voce profonda:
«Vengo dal Trono, e vi porto un messaggio da parte di Dio Onnipotente!». Quelle parole colpirono la sala, turbandola. Lo straniero se ne era accorto, ma proseguì. «Egli ha sentito la preghiera del Suo servo e vostro Pastore, e la 44
esaudirà se tale rimarrà il vostro desiderio dopo che io, Suo messaggero, ve ne avrò spiegato il significato — intendo dire, il pieno significato.
Poiché essa, come molte delle preghiere degli uomini, richiede più di quanto chi la pronuncia sia consapevole di chiedere — a meno che non si soffermi a pensare.
«Il servo di Dio e vostro ha detto la sua preghiera. Si è per caso soffermato a riflettere?
Credete sia solo una, la preghiera? No, sono due: una espressa e l’altra no. Ma entrambe hanno raggiunto l’orecchio di Colui che ascolta tutte le suppliche, quelle dette e quelle non dette. Riflettete su questo, ricordatevelo. Se vi capitasse di implorare una benedizione per voi stessi, fate attenzione! Per timore che involontariamente, al contempo, invochiate una maledizione sul vostro vicino. Se pregate perché arrivi la pioggia sul vostro raccolto che ne ha bisogno, con quella stessa preghiera è probabile che mandiate una maledizione sul raccolto di qualcun altro che non ha bisogno della pioggia, e che potrebbe esserne
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danneggiato.
Avete ascoltato la preghiera del vostro servo, o almeno la prima parte di essa. Io sono stato incaricato da Dio di esprimere a parole anche l’altra parte, quella che il pastore, e anche voi nei vostri cuori, pregate ardentemente in silenzio. Senza sapere e senza riflettere? Dio assicura che è così! Avete ascoltato queste parole: «Concedici la vittoria, o Signore nostro Dio!». Ciò è sufficiente. Tutto il senso della preghiera sta in queste dense parole. Non occorreva aggiungere altro. Nel momento in cui avete pregato per la vittoria avete pregato anche per molti effetti non detti che seguono la guerra, che sempre la seguono, che non possono non seguirla. Lo spirito di Dio Padre, che tutto ascolta, ha colto anche la parte inespressa della preghiera. Egli mi ha ordinato di tradurla in parole. Ascoltate!
«O Signore, nostro Padre, i nostri giovani patrioti, idoli dei nostri cuori, vanno in battaglia; che Tu sia sempre con loro — con loro, con il loro spirito, partiamo anche noi 46
dalla dolce pace dei nostri amati focolari domestici per annientare il nemico.
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