Quando ci sarà un vero medico filosofo, cosa che non si prevede, potrà fare un poderoso studio sul vino, una sorta di doppia psicologia di cui uomo e vino compongono i due termini. Spiegherà come e perché certe bevande possiedono la facoltà di aumentare oltre misura la personalità dell’essere pensante, e di creare, per così dire, una terza persona, operazione mistica, dove l’uomo naturale e il vino, il dio animale e il dio vegetale, giocano il ruolo del Padre e del Figlio nella Trinità; generano uno Spirito Santo, che è l’uomo superiore, che procede egualmente da entrambi.

Ci sono alcuni per cui lo sgranchirsi del vino è così potente, che le gambe divengono più ferme e l’orecchio straordinariamente fine. Ho conosciuto un individuo la cui debole vista ritrovava nell’ubriachezza tutta la sua acuta forza primitiva. Il vino trasforma la talpa in aquila.

Un vecchio scrittore sconosciuto ha detto: Nulla eguaglia la gioia dell’uomo che beve, se non la gioia del vino di essere bevuto. Infatti, il vino gioca un ruolo intimo nella vita dell’umanità, così intimo, che non sarei stupito se alcuni spiriti ragionevoli, sedotti da un’idea panteistica, gli attribuissero una specie di personalità. Il vino e l’uomo mi danno l’impressione di due lottatori amici, che si combattono senza tregua e che sempre si riconciliano. Il vino abbraccia sempre il vincitore.

Ci sono ubriachi cattivi, si tratta di persone naturalmente cattive. L’uomo malvagio diviene esecrabile, come il buono diviene eccellente.

Parlerò tra poco di una sostanza di moda da qualche anno, specie di droga deliziosa per una certa categoria di dilettanti, i cui effetti sono ben più folgoranti e potenti di quelli del vino. Ne descriverò con cura tutti gli effetti, poi, illustrando di nuovo la diversa efficacia del vino, confronterò questi due mezzi artificiali, attraverso cui l’uomo esasperando la sua personalità crea, in se stesso, per così dire, una specie di divinità.

Mostrerò gli inconvenienti dell’hascisc, il cui difetto minimo, malgrado gli ignoti tesori di benevolenza che fa germinare in apparenza nel cuore, o piuttosto nel cervello dell’uomo, il cui minimo difetto, dico, è di essere antisociale, mentre il vino è profondamente umano, e quasi, oserei dire, uomo d’azione.

 

 

IV · L’HASCISC

 

 

Quando si fa la raccolta della canapa, avvengono talvolta strani fenomeni nei lavoratori maschi e femmine. Si direbbe | che dalla messe si levi non so quale spirito che dà vertigini, che circola intorno alle gambe e sale maliziosamente fino al cervello. La testa del mietitore è piena di ebbrezza, altre volte è carica di sogni. Le membra si indeboliscono e rifiutano il lavoro. Del resto, sono capitati a me fenomeni analoghi quando, bambino, giocavo e rotolavo tra i mucchi di erba medica.

Si è cercato di estrarre dell’hascisc dalla canapa di Francia. Finora tutti i tentativi sono stati inutili, e gli arrabbiati che vogliono a ogni costo procurarsi magici godimenti, hanno continuato a servirsi dell’hascisc che aveva attraversato il Mediterraneo, fatto cioè con canapa indiana o egiziana. La composizione dell’hascisc si ottiene da un decotto di canapa indiana, di burro e di una piccola quantità di oppio.

Ecco una marmellata verde, singolarmente odorosa, talmente odorosa che provoca una certa repulsione, come farebbe, del resto, ogni odore sottile portato alla sua massima forza e per così dire densità. Prendetene una quantità grande come una noce, riempitene un cucchiaino, e possedete la felicità; la felicità assoluta con tutte le ebbrezze, tutte le follie della gioventù, e anche le sue infinite beatitudini. Ecco la felicità, sotto forma di una piccola porzione di marmellata; prendetene senza paura, non si muore; gli organi fisici non ne ricevono nessun grave inconveniente. Forse la vostra volontà ne sarà sminuita, ma questo è un altro discorso.

Generalmente per dare all’hascisc tutta la sua forza e intensità, bisogna stemperarlo nel caffè nero molto caldo, e prenderlo a digiuno; il pranzo è rinviato alle dieci o a mezzanotte; è permessa solo una minestra molto leggera. Un’infrazione a questa regola così semplice, provocherebbe o il vomito, poiché il pranzo litigherebbe con la droga, o l’inefficacia dell’hascisc. Molti ignoranti o imbecilli che si comportano così, accusano l’hascisc di impotenza.

Appena ingerita la piccola droga, operazione che, del resto, richiede una certa risoluzione, perché, come ho già detto, la mistura ha un odore così forte che causa ad alcuni conati di vomito, vi troverete immediatamente in uno stato ansioso. Avete vagamente inteso parlare dei meravigliosi effetti dell’hascisc, la vostra immaginazione si è fatta un’idea particolare, un’idea di ebbrezza, e non vedete l’ora di sapere se la realtà, se il risultato sarà adeguato alla vostra aspettativa. Il tempo che si interpone tra l’assunzione della bevanda e i primi sintomi varia secondo i temperamenti e anche secondo l’abitudine. Le persone che conoscono e praticano l’hascisc sentono talvolta, in capo a una mezz’ora, i primi sintomi del suo effetto.

Ho dimenticato di dire che, siccome l’hascisc causa nell’uomo un’esasperazione della personalità e parimenti una viva percezione delle circostanze e degli ambienti, converrebbe non sottoporsi alla sua azione se non in ambienti e circostanze favorevoli. Come ogni gioia, ogni benessere si manifestano dilatati, così ogni dolore, ogni angoscia sono immensamente profondi. Se dovete sbrigare qualche faccenda spiacevole, se il vostro spirito propende allo spleen, se avete una cambiale da pagare, non fate da soli una simile esperienza. L’ho detto, l’hascisc non si concilia con l’azione. Non consola come il vino; non fa che sviluppare oltre misura la personalità umana nelle circostanze in cui si trova al momento. Per quanto possibile, occorre un bell’appartamento o un bel paesaggio, uno spirito libero e spigliato, e alcuni complici il cui temperamento intellettuale sia vicino al vostro; e perché no, anche un po’ di musica.

Per la maggior parte del tempo, i novizi, alla loro prima iniziazione, si lamentano della lentezza degli effetti. Li aspettano con ansia, e poiché ciò non avviene abbastanza in fretta come vorrebbero, diventano spavaldi e increduli, tanto da divertir molto chi è pratico della cosa e conosce l’azione dell’hascisc. Non c’è nulla di più comico che veder apparire e moltiplicarsi i primi attacchi nel bel mezzo di questa incredulità.