sì, sarebbe stato veramente

un buttarsi via; una prospettiva il cui solo pensiero affliggeva profondamente Lady Russell! Vedere Anne Elliot, così

giovane, conosciuta da così pochi, lasciarsi rapire da un forestiero privo di rispettabili parentele e di beni di fortuna; anzi,

lasciarsi ridurre da lui a una condizione di dipendenza economica che comportava sotto ogni aspetto tensioni, ansie,

fatiche, fatali alla giovinezza! No, non doveva accadere e non sarebbe accaduto se l'adeguato intervento di una persona

amica, le rimostranze di colei che amava Anne quasi come una madre e su di lei vantava quasi i diritti di una madre

avessero potuto impedirlo.

Il capitano Wentworth era senza quattrini. Nella sua professione aveva avuto fortuna ma, a forza di spendere

senza misura quel che senza misura si era trovato in mano, non ne aveva ricavato niente. Tuttavia era certissimo di

arricchirsi, e molto presto; pieno di vita e di entusiasmo, sapeva che di lì a non molto gli sarebbe stato assegnato il

comando di una nave, che di lì a non molto avrebbe raggiunto una posizione tale da consentirgli di avere tutto quanto

desiderava. Era sempre stato fortunato; ebbene, sapeva che lo sarebbe stato ancora. Tanta sicurezza, irresistibile nel suo

fervore, resa ancor più seducente dallo spirito con cui veniva espressa, poteva ben bastare a Anne; ma Lady Russell

vedeva la cosa in modo assai differente. Quel suo ottimismo, quel suo animo intrepido suscitavano in lei reazioni del tutto

diverse: vedeva, in quelle sue peculiarità, solo un'aggravante del male, qualcosa che le faceva apparire ancor più

pericoloso il carattere di lui. Wentworth era brillante, era caparbio, e a Lady Russell non garbava la vivezza d'ingegno;

non solo, ma nutriva un autentico orrore per tutto ciò che sapesse di avventatezza. Quel fidanzamento era perciò

indesiderabile, sotto ogni punto di vista.

Un'opposizione come questa, dettata da questi sentimenti, era più di quanto Anne potesse fronteggiare. Giovane

e dolce com'era, le sarebbe forse stato possibile opporsi all'ostilità del padre, anche se a mitigarla non fosse intervenuto un

solo sguardo amico, una sola parola gentile della sorella; ma Lady Russell, che lei aveva sempre amato, in cui aveva

sempre confidato, non poteva, con le sue idee così equilibrate, con i suoi modi così affettuosi, farle continue

raccomandazioni senza conseguire il suo scopo. Anne si lasciò persuadere; finì col considerare il fidanzamento uno

sbaglio, una scelta imprudente, disdicevole e di assai dubbia riuscita; anzi, che non meritava di riuscire. Ma a motivare il

suo atto, quando lo troncò, non furono considerazioni prudenziali e meramente egoistiche. Se non fosse stata intimamente

convinta di pensare al bene di lui più che al suo, ben difficilmente sarebbe riuscita a imporsi quella rinuncia. La

convinzione di essere stata prudente e pronta a sacrificarsi soprattutto per giovare a lui costituì il suo maggiore conforto

nel doloroso momento della separazione, una separazione definitiva; e di ogni conforto aveva bisogno, poiché dovette

affrontare tutte le altre sofferenze derivanti dalle reazioni di lui, assolutamente incredulo e irremovibile, dal suo sentirsi

umiliato da una rinunzia così forzata. In conseguenza di ciò, Wentworth aveva abbandonato il paese.

Pochi mesi soltanto avevano visto l'inizio e la fine dei loro rapporti, ma non per pochi mesi soltanto Anne aveva

continuato a soffrirne. Per lungo tempo amore e rimpianti avevano spento ogni slancio giovanile, lasciando su di lei un

segno duraturo: la perdita precoce della sua fresca bellezza e della sua vitalità.

Erano passati più di sette anni da quando questa piccola, mesta storia si era conclusa, e il tempo aveva attenuato

molte cose, forse anche tutta l'intensità del suo amore per lui; ma Anne aveva fatto eccessivo assegnamento sul tempo

soltanto; nessun aiuto le era stato offerto dalla vista di altri luoghi (tranne che in occasione di un'unica visita a Bath, subito

dopo la rottura del fidanzamento) o, nella società locale, da qualche evento insolito o dalla presenza di nuovi componenti.

Nessuno era mai venuto a far parte della consueta cerchia di Kellynch che potesse reggere il paragone con Frederick

Wentworth così come lei lo ricordava. E a un secondo fidanzamento (la sola cura perfettamente naturale, valida e

sufficiente per una ragazza di quell'età), un fidanzamento che la legasse a una delle non numerose famiglie dei dintorni, si

erano opposte la naturale delicatezza dei suoi sentimenti e la finezza del suo gusto. A ventidue anni era stata chiesta in

isposa dal giovane che, non molto tempo dopo, trovò Mary, la sorella minore, più favorevolmente disposta nei suoi

confronti. Lady Russell aveva biasimato il rifiuto di Anne, perché Charles Musgrove, oltre ad essere il primogenito di Mr.

Musgrove, che lì nella zona era, subito dopo Sir Walter, il più grosso proprietario terriero e il personaggio di più vasta

influenza, era un giovane di buon carattere e di gradevole aspetto; è vero che, quando Anne aveva diciannove anni, Lady

Russell avrebbe forse preteso qualcosa di più, ma ora, a ventidue anni, sarebbe stata felice di vederla così rispettabilmente

allontanata dalle parzialità e dai pregiudizi della casa paterna e così permanentemente sistemata proprio vicino a lei. Ma in

questo caso, Anne non aveva ceduto ai consigli; quanto a Lady Russell, come sempre soddisfatta della sua propria

saggezza, sebbene mai desiderasse che in passato le cose fossero andate altrimenti, cominciò ora a dubitare, se non

addirittura a disperare, che Anne si lasciasse tentare da qualcuno, ricco di doti intellettuali e di beni di fortuna, ad

abbracciare una condizione per la quale, considerando la sua natura affettuosa e i suoi costumi casalinghi, lei, Lady

Russell, la riteneva particolarmente portata.

Ciascuna delle due ignorava l'opinione dell'altra, immutata o mutata che fosse, su quello che era l'unico punto

determinante della condotta di Anne, perché quell'argomento non veniva mai sfiorato; ma Anne, a ventisette anni, vedeva

le cose in modo molto diverso da come gliele avevano fatte vedere quando ne aveva diciannove. Non biasimava Lady

Russell, né biasimava se stessa per essersi lasciata guidare da Lady Russell; ma pensava che se altre fanciulle, in simili

circostanze, si fossero rivolte a lei per aver consiglio, non ne avrebbero mai ricevuto uno che comportasse una così certa

infelicità immediata, un così incerto bene futuro. Era persuasa che, pur con tutte le difficoltà derivanti dalla

disapprovazione paterna, con tutte le incertezze e le preoccupazioni inevitabili nella professione di lui, con tutti i loro

probabili timori e i rinvii e le delusioni, sarebbe stata più felice se avesse difeso il fidanzamento di quanto non era stata per

averlo sacrificato; così sarebbe stato, ne era pienamente convinta, anche se fosse toccata loro l'usuale porzione, anche più

dell'usuale porzione, di tali sollecitudini ed ansie; e ciò indipendentemente dagli esiti della loro situazione che, come poi

avvenne in effetti, avrebbe potuto rivelarsi finanziariamente vantaggiosa prima di quanto fosse dato calcolare sulla base di

considerazioni razionali. Tutte le ottimistiche speranze di lui, tutta la sua fiducia erano state confermate dai fatti: era come

se il suo spirito d'iniziativa e il suo slancio avessero previsto e guidato la sua prospera carriera. Subito dopo la rottura del

fidanzamento, aveva ottenuto un imbarco; e tutto quello che, come le diceva, sarebbe seguito, si era puntualmente

avverato.