Ma è davvero straordinario! Sono cresciuta a Largelady Park,3 a due passi da Epsom.
L’UOMO DAL TACCUINO (esilarato). Ah, ah! Che nome divertente! Oh, mi scusi. (Rivolto alla figlia.) Lei vuole un taxi, vero?
LA FIGLIA Come osa rivolgermi la parola?
LA MADRE Oh, ti prego, Clara, ti prego. (La figlia fa spallucce con aria stizzita e si scosta altera.) Le saremmo così grate, signore, se ci trovasse un taxi. (L’uomo dal taccuino cava di tasca un fischietto.) Oh, grazie mille. (Va a mettersi accanto alla figlia.)
L’uomo dal taccuino emette un sibilo acuto.
IL SARCASTICO To’, l’avevo ben detto, me, che era un pulotto in borghese.
IL TALE Quel lì l’è mica un fischietto da pula: è de quei per fare sport.
LA FIORAIA (sempre alle prese con i suoi sentimenti offesi). Non ci ha il diritto di rovinarmi la riputasione. La mia riputasione l’è come quella di una sciura.
L’UOMO DAL TACCUINO Non so se ve ne siete accorti, ma è già qualche minuto che la pioggia è cessata.
IL TALE Già, l’è vera. Perché l’ha mica detto prima, invece di farci perder tempo ad ascoltare le sue baggianate? (Se ne va in direzione dello Strand.)
IL SARCASTICO Io le posso dire di dove che viene lei. Viene da Anwell. Non ha che da tornarci.
L’UOMO DAL TACCUINO (pronto). Hanwell, con l’acca!
IL SARCASTICO (affettando un tono di grande distinzione). Grôzie tônte, maestro. Ah, ah. Be’, ci vediamo. (Si tocca il cappello con ironica cortesia, e se ne va.)
LA FIORAIA Far tanta paura alla gente. E se ce lo fariano a lui, eh?
LA MADRE Non piove più, Clara. Possiamo prendere un autobus. Vieni. (Si tira un po’ su la gonna e si avvia in fretta verso lo Strand.)
LA FIGLIA Ma il taxi… (La madre è ormai troppo lontana per sentirla.) Uffa! (La segue stizzita.)
Se ne sono andati via tutti, tranne l’uomo dal taccuino, il signore dall’aria militaresca e la fioraia che se ne sta seduta, risistemando i fiori nel cestino e continuando a compassionarsi sottovoce.
LA FIORAIA Ohimemì, pora tusa! Come se non ci avria già a basta di preoccupasioni e di pensieri.
IL GENTILUOMO (tornando al posto di prima, alla sinistra dell’uomo dal taccuino). Ma come fa a riuscirci così bene, se è lecito?
L’UOMO DAL TACCUINO Semplice fonetica. La scienza del linguaggio. È la mia professione ed è anche il mio hobby. Felice l’uomo che può guadagnarsi da vivere con il suo hobby! Un irlandese o uno dello Yorkshire, lei lo riconosce dalla parlata, ma io sono in grado di collocarlo con un’approssimazione di dieci chilometri. A Londra, poi, lo scarto è di forse tre o quattro chilometri, e a volte riesco a indovinare persino la strada o il gruppo di strade.
LA FIORAIA Dovaria vergugnas, bel curag’, sì!
IL GENTILUOMO Ma ci si può guadagnare da vivere così?
L’UOMO DAL TACCUINO Oh, certo. E bene, anche. Questa è un’epoca di nuovi ricchi. Ci sono individui che cominciano a Kentish Town a ottanta sterline l’anno, e finiscono a Park Lane con centomila. Vogliono far dimenticare Kentish Town, ma si tradiscono ogni volta che aprono bocca. E io posso insegnar loro…
LA FIORAIA Che badi ai suoi, di affari, e che lasi in pace una pora ragassa.
L’UOMO DAL TACCUINO (sbottando).
1 comment