Sì, ma…

HIGGINS (andando avanti a testa bassa). Le strappi di dosso gli indumenti e li bruci. Telefoni a Whiteley o a chi vuole per averne di nuovi. E in attesa che arrivino, la avvolga in carta da pacchi.

LIZA Mica è un gentiluomo lei, sa, per dire di queste robe. Io sono una ragassa onesta, sa? Ah, so ben io che tipo è lei, sa?

HIGGINS Non sappiamo che farcene, qui, delle tue ritrosie da Lisson Grove, giovinotta. Devi imparare a comportarti come una duchessa. La porti via, signora Pearce. E se le pianta grane, gliele suoni.

LIZA (balzando in piedi e correndo da Pickering alla signora Pearce e viceversa in cerca di protezione). Ah, no, eh? Io chiamo la polisia, chiamo.

SIGNORA PEARCE Ma non ho dove metterla.

HIGGINS La metta nel secchio dell’immondizia.

LIZA Ah-ah-ah-ow-ow-oo!

PICKERING Oh, andiamo, Higgins! Sia ragionevole.

SIGNORA PEARCE (con tono deciso). Sì, deve essere ragionevole, signor Higgins, dico sul serio. Mica può calpestare tutti a questo modo.

Higgins, di fronte al rimprovero, mette la coda tra le gambe. Alla tempesta, fa seguito uno zefiro di amabile sorpresa.

HIGGINS (con pronuncia professionalmente ricercata e squisita). Io calpestare tutti? Ma mia cara signora Pearce, mio caro Pickering, non ho mai avuto la minima intenzione di calpestare chicchessia. Io mi limito a proporre di mostrarci gentili con questa povera ragazza. Dobbiamo aiutarla a prepararsi, a mettersi all’altezza della sua nuova posizione. Se non mi sono espresso chiaramente, è stato solo perché non volevo urtare i suoi sentimenti e i vostri.

Liza, rassicurata, torna in punta di piedi alla sua seggiola.

SIGNORA PEARCE (a Pickering). Bah, ha mai sentito nulla di simile, signore?

PICKERING (ridendo di cuore). No, signora Pearce, mai. Proprio mai.

HIGGINS (con tono paziente). Si può sapere che vi piglia?

SIGNORA PEARCE Be’, vede, signore, la faccenda è che lei non può raccattare una ragazza così, come se raccogliesse un sasso sulla spiaggia.

HIGGINS Perché no?

SIGNORA PEARCE Perché no, perché no! Ma se non sa niente di lei! E i suoi genitori? Magari è sposata.

LIZA Ma va’!

HIGGINS Esatto! Come dice giustamente la ragazza, ma va’! Sposata, bella questa! Ma non sa che una ragazza della sua età, se è di quella classe sociale, una volta sposata sembra un rudere di cinquant’anni?

LIZA E chi el veur che mi sposi?

HIGGINS (all’improvviso passando ai toni bassi, più suadenti e carezzevoli, del suo miglior eloquio). Oh, cara Eliza, ma le strade saranno costellate dei cadaveri degli uomini che si sono sparati per amor tuo prima che la mia opera sia conclusa.

SIGNORA PEARCE Assurdo, signore. Non può parlare così.

LIZA (levandosi e rassettandosi con aria decisa). Io comunque taglio. Mica ci ha tutte le rotelle al posto giusto, questo qua. Mica voglio aver lesioni da un tocco in testa, io.

HIGGINS (toccato nel vivo da tanta insensibilità per il suo eloquio). Oh, davvero? Sicché sarei matto, eh? Benissimo, signora Pearce. Non occorre che le ordini abiti nuovi. La sbatta fuori.

LIZA (frignando). Noooo! Non ha il diritto di mettermi le mani addosso.

SIGNORA PEARCE Vede adesso che cosa capita a essere impertinenti? (Indicandole la porta.) Da questa parte, prego.

LIZA (quasi in lacrime). Io non voglio vestiti.