Ma era un tuono, che rimbombò secco.
III
E tra il tumulto carezzò Viola
che s’era desta e che piangea. Pian piano
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l’addormentava. E Rosa rifù sola.
Pensava… i licci della tela, il grano
della sementa, il cacciatore… e Rosa
lo ricercava. Dove mai? Lontano.
In una reggia. E risognò… Che cosa?
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 26
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Primi poemetti
– Il bordone Q
Il bordone
Il bordone
Si tagliò da una siepe — era un mattino
triste ma dolce — il suo bordone, e, volta
la fronte, mosse per il suo cammino.
Sì: mosse. E quella era la siepe folta
5 d’un camposanto, ed era il camposanto,
quello, dove sua madre era sepolta.
D’allora ha errato. Seco avea soltanto
il suo bordone. E qua tese la mano,
e qua la porse. E ha gioito e pianto.
10 E vide il fiume, il mare, il monte, il
tutto: e a tutto era più presso il cuore
di quanto il piede n’era più lontano.
Disperò sui tramonti, e su le aurore
sperò; sì che la via sempre riprese.
15 Vuoto era il frutto, ma soave il fiore.
Sopra la soglia d’infinite chiese
pregò. Vide infiniti uomini: alcuno,
Raca! gli disse, ed altri, Ave gli rese: scòrsero i più, come su lago bruno
20 ombra di nube nera presso nera
ombra di nube. E fu tutto e nessuno.
Sì ch’ora è stanco. Ed è, ora, una sera
triste ma dolce. E sta, come una volta,
presso una siepe. E questa è ancor com’era.
25 Ché fermo è là, presso la siepe folta
d’un camposanto; e questo camposanto
è quello dove è sua madre sepolta.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 27
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Primi poemetti
– Il bordone Q
Egli è quel ch’era, ma il suo corpo è franto dall’error lungo; e nel suo cuore è vano
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ciò che gioì, ma piange ciò che ha pianto.
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