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Sonò, di qua di là, l’Avemaria:
si sentì la campana di San Vito,
si sentì la campana di Badia.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 23
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Primi poemetti
– La sementa Q
Era nel cielo un pallido tinnito:
Dondola dondola dondola! — A nanna
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a nanna a nanna! — Il giorno era finito.
Ora il fuoco accendeva ogni capanna,
e i bimbi sazi ricevea la cuna,
col sussurrare della ninnananna.
E le campane, A nanna a nanna! l’una; 30
l’altra, Dondola dondola! tra il volo de’ pipistrelli per la costa bruna.
A nanna, il bimbo! e dondoli, il paiuolo!
III
La madre era su l’uscio, poi che intese
un parlottare ed uno scalpicciare
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tra la confusa romba delle chiese.
Ed un lampo alitò sul casolare,
e bianche bianche illuminò le strade;
e il capoccio ella udì dal limitare,
che diceva: “La festa il dì che cade!”
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 24
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Primi poemetti
– La sementa Q
La notte
I
Nella notte scrosciò, venne dirotta
la pioggia, a striscie stridule infinite;
e il tuono rotolò da grotta a grotta.
Egli, il capoccio, avvolto nel suo mite
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tacito sonno, non udiva. Udiva
nascere l’erba. Vide le pipite
verdi. Il grano sfronzò, quindi accestiva.
Nevicava, in suo sogno, a fiocco a fiocco:
candido il monte, candida la riva.
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No: quel bianco era fiori d’albicocco
e di susino, e l’ape uscìa dal bugno
ronzando, e il grano già facea lo stocco:
Anzi graniva; ch’era già di giugno.
La cicala friniva su gli ornelli.
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Egli l’udiva, con la falce in pugno.
L’acqua veniva stridula a ruscelli.
II
L’acqua veniva, stridula, a ruscelli.
Rosa dormiva e non udiva: udiva
cantare al bosco zigoli e fringuelli.
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Era nel bosco, nella reggia estiva
del redimacchia. Intorno udìa beccare.
gemme di pioppo e mignoli d’uliva.
Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 25
ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli
Giovanni Pascoli Primi poemetti
– La sementa Q
E la macchia pareva un alveare,
piena di frulli e di ronzìi. Ma ella
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sentiva anche un frugare, uno sfrascare,
un camminare. Chi sarà? Ma in quella
che riguardava tra un cespuglio raro,
improvvisa cantò la cinciarella.
E sonò d’ogni parte il bau bau chiaro, 30
come un tintinno, delle cincie; ed ecco
pronto all’orecchio risonar lo sparo.
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