Già si sguscia. Nelle stalle

le manse vacche mangiano le vette.

È uno splendore di pannocchie gialle

per tutto, alle finestre, nelle altane.

75

La sera è dolce: solo nella valle

suonano a morto quelle tre campane.

V

E Piangi… Pensa… Dormi… Egli, sotterra dorme! ed in terra appena benedetta!

dorme sotterra, e non nella sua terra!

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 38

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – Il bordone Q

80

Fuori è restato un po’ di lui, che aspetta; chiama i rettori del suo vicinato;

chiede la messa della sua chiesetta;

vuol l’acquasanta ch’ebbe appena nato,

che le sue fasce già bagnò, che bagni

85

or la sua cassa; vuol esser portato

al camposanto suo, tra i suoi castagni,

sotto il suo panno dalla frangia nera,

sopra le spalle de’ suoi pii compagni,

tra il calpestìo de’ suoi compagni a schiera, 90

tra il muto calpestìo che, dove passa,

lascia nel timo un morto odor di cera;

e il cataletto or s’alza, ora s’abbassa:

si va pian piano ma per vie non piane:

e dolcemente il capo nella cassa

95

si culla al suono delle sue campane.

VI

E dice Mamma… Mamma… Mamma… Vuole sua madre. Ahimè! che voglia, quella voglia di mamma! quel dolore, quanto duole!

Ora, più nulla. Stride qualche foglia;

100 si chiamano e rispondono tranquilli

due chiù; va la Corsonna che gorgoglia.

Tu su la bruna valle alta sfavilli,

Barga, coi cento lumi tuoi. Rimane

l’orma del pianto tra un gridìo di grilli

105 e un interrotto gracidar di rane.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 39

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – Il bordone Q

L’albergo

Qual ne corse parola oggi per l’aria,

alata? Soli, a due, quindi a branchetti,

a stormi, nella macchia solitaria

giungono muti i passeri, dai tetti

5

neri tra i salci, dalla chiesa nera

tra i pampani, dai borghi al monte stretti

per non cadere. È limpida la sera:

segnano i boschi un bruno orlo sottile

su le montagne, una sottil criniera.

10

Non garrirà di passeri il cortile,

e salutando con le squille sole

vaporerà nell’ombra il campanile!

Non i loquaci spettator che suole,

avrà sui merli il volo de’ rondoni

15

(uno svolìo di moscerini al sole

par di lontano sopra i torrioni

del castellaccio); e assorderà le mura

mute il lor grido, e i muti erbosi sproni!

Giungono sempre nella macchia oscura;

20

frullano, entrano, affondano in un pino:

nel pino solo in mezzo alla radura.

Pende un silenzio tremulo, opalino,

su la radura: dondolano appena

le cavallette il lor campanellino.

25

Ed ecco nella queta aria serena

scoppia un tumulto — l’albero ne oscilla —

subito come un rotolar di piena.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 40

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – Il bordone Q

È il pino, il pino che cinguetta, strilla,

pigola; ogni ago tremola e saltella.

30

Le imposte, per udire, apre una villa.

Nella radura quella nera ombrella

aerea tumultua… St!… Solo

ora s’ode un ronzìo di cantarella.

Che è? Crocchiava un ghiro sul nocciuolo?

35

Secca una pina crepitò? Lontano

cantava l’invisibile assiuolo?

Silenzio. Solo il ronzìo grave e piano

s’ode in disparte, e qualche cavalletta

che scuote il suo campanellino invano.

40

Ma di nuovo quel pino, ecco, cinguetta,

pigola, strilla; e tutta la boscaglia

ne suona intorno, mentre l’ombre getta

più grandi. Azzurra in cielo si ritaglia

ogni cresta dei monti; una vetrata

45

a mezzo il poggio razza ed abbarbaglia.

Dura il frastuono, e par d’una cascata:

pare sopra il fogliame ampio e sonoro

lo scroscio d’una luminosa acquata.

Sfuma gli alberi neri un vapor d’oro.