Grande biblioteca della letteratura italiana 10

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

Nei campi

I

Il capoccio avea detto: “Odimi, moglie.

Senti le rare tremule tirate

che fanno i grilli? Cadono le foglie;

e tristi i grilli piangono l’estate.

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L’altra notte non chiusi occhio, tanto era

quel gridìo! — Seminate! Seminate! —

credei sentire. Poi, sentii ier sera

passar su casa un lungo rombo d’ale:

l’anatre vanno per la notte nera.

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C’è sopra il verno. Il primo temporale

cova nell’aria. Sai che, per il grano,

presto è talora, tardi è sempre male.

Domani voglio il mio marrello in mano;

ché chi con l’acqua semina, raccoglie

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poi col paniere; e cuoce fare in vano

più che non fare. Incalciniamo, o moglie”.

II

E per due giorni consegnava il grano

alle soffici porche. Seminare

volle la costa, seminare il piano.

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E per due giorni non uscì da mare

pure una nube; e il garrulo vicino,

“Il tempo è in filo”, gli dicea, “compare!” Ma egli arava tutto il giorno, chino

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 11

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

sopra le porche. Il terzo dì, cantava

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al buio il gallo, prima di mattino.

Ed egli al buio sorse, ed aggiogava

le brune vacche (uscirono mugliando

e rugumando la lor verde bava),

e seminava. Dore al giogo, Nando

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era alla coda: Nando, il suo maggiore,

che ammoniva le bestie a quando a quando,

tarde, e la forza pargola di Dore.

III

Forza di Dore, le divincolanti

vacche reggevi; ma tuo padre il grano

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pulverulento si gettava avanti.

La sementa spargea con savia mano;

altri via via copriva la sementa.

L’aratro andava, nell’ombrìa, pian piano:

qualche stella vedea l’opera lenta.

Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 12

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Giovanni Pascoli Primi poemetti – La sementa Q

Per casa

I

Vedea nell’ombra qualche muta stella

gli uomini arare. Nella mattinata

ci fu lo spruzzo d’una scosserella.

La casa aveva aperto ogni impannata.

5

Passò lontano, ripassò vicino

lo stridulo fruscìo della granata.

Fumò nell’aria torpida il camino.

Poi le stoviglie parvero fra loro

rissare nel silenzio mattutino.

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Poi la fanciulla dai capelli d’oro

tessea cantando.